Il web, si sa, è (anche) violento. Chi ha un profilo pubblico, anche solo perché scrive su un giornale o perché viene invitato ai talk show della tv, è abituato a ricevere critiche pesanti, messaggi minacciosi, insulti, parole volgari, allusioni sessuali (anche se maschio: in questo caso si ipotizza che sia gay) attraverso email, Facebook, Whatsapp, Twitter. Capita anche a chi scrive questa rubrica. Mai dato peso a questo sciame elettronico di piccola spazzatura delle coscienze. È un effetto collaterale della prodigiosa moltiplicazione dei canali comunicativi incrociata con la cattiva educazione. Non vale la pena di rispondere ad anonimi, vigliacchi, ma soprattutto stupidi sfoghi che escono dai canoni della razionalità occidentale. Questa volta faccio un’eccezione. Per raccontare le reazioni alla sentenza Ruby che ha assolto Silvio Berlusconi. Istruttive.
Chi scrive, come tanti altri, ha commentato subito la notizia via Twitter.
Complimenti #Severino. #Concussione #Ruby, #assolto
— gianni barbacetto (@gbarbacetto) 18 Luglio 2014
A caldo, indico la possibile causa dell’assoluzione: il cambiamento della norma sulla concussione realizzato dalla legge Severino. Secondo tweet:
Ora si dimenticheranno tutti che e’ comunque #condannato definitivo per frode fiscale. #bazzecole
— gianni barbacetto (@gbarbacetto) 18 Luglio 2014
Terzo tweet:
Lo #scambio della #Severino ha funzionato: #incandidabile ma #assolto
— gianni barbacetto (@gbarbacetto) 18 Luglio 2014
Qui avanzo un’ipotesi non giudiziaria ma politica: che i berlusconiani abbiano votato, nel 2012, la riforma Severino – che pure rendeva in-candidabili i condannati e avrebbe in seguito reso incandidabile Berlusconi – in cambio dello “spacchettamento” della concussione che poteva salvare Silvio dal processo Ruby, come oggi è accaduto.
Sono opinioni, tutte sostenibili, discutibili, criticabili. Si scatenano i commenti, le risposte, i retweet. Nella maggioranza a sostegno delle mie ipotesi o critiche corrette. Una parte però è di attacchi, insulti, moti di scherno. Invece di festeggiare – legittimamente – per l’assoluzione del loro Caro Leader, molti berlusconiani (o berluscorenziani) si lanciano come ultras degli stadi all’attacco di un giornalista che presumono essere loro “nemico”. Il via lo dà l’ineffabile Tiziana Maiolo, passata dall’ultrasinistra all’ultraberlusconismo: “Ma ci ricorderemo bene tutte le tue calunnie” (Quali?).
Seguono i supporter. Sezione “Rosicare”. Pinu: “Quello sanno fare, nn sanno fare altro #Ossessionati soggetti buoni x #Mombello!”. Alex: “Rosica, rosica, Silvio ha vinto ancora una volta, alla faccia tua e di tutti i vermi rossi come te, rosica, rosica, rosica”. Matteo: “Prima o dopo una musata capita a tutti, ora è toccata a te, capisco ke ti rode il fondo schiena ma te ne devi fare una ragione”. Loris Baldini: “Oggi per te è un giorno funesto!! Chissà quanti attacchi di bile hai avuto! Pensa che potrebbe essere solo un assaggino… il tempo è sempre galantuomo caro il nostro comunistello del c…o. Riposa sereno/a”.
Sezione “giuristi”. Andrea Portesi: “Imbecille, sempre dalla solita cricca di giudici ROSSI”. Teodoro Mc Linton: “Assolto xchè il FATTO non sussiste non sussiste come il Fatto quotidiano”. Marco Della Valle: “Il fatto nn sussiste, il fatto nn costituisce reato, erano tutte balle!! Asfaltati, altro che Severino!!”. Fuoridalcoro: “Com’è che dicevate? Le sentenze si applicano, non si commentano” (Perché mai? Si accettano, ma si commentano eccome!).
Sezione “poverosilvio”. Marco Della Valle: “Quattro anni di sputtanamento di tutta l’Italia per colpa di una magistratura esibizionista e schierata, e i danni?”. Antonio Raggi: “Ma adesso come farai a sbarcare il lunario? Voi poveracci adesso di chi e cosa sparlerete?”.
Morale: State sereni/e, abbiamo ancora tanto da raccontare. Peccato per l’Italia.