È il nuovo che avanza, direbbe qualcuno. È la mercificazione della cultura, sosterrebbero altri. Di fatto sono luoghi “storici”, simboli e spesso ritrovo di intellettuali (ormai in un passato andato) riconvertiti in strutture commerciali. È stato il caso del Teatro Smeraldo di Milano, ora sede più prosaica del nuovo Eataly di Oscar Farinetti. Oppure, sempre nel capoluogo lombardo, l’ex cinema Excelsior che ha fatto spazio a un megastore. L’ultima trasformazione toccherà a quella che, ormai, era l’ex Libreria Croce a Roma, dietro Campo de’ Fiori, che ospiterà prossimamente i locali di Space 23, negozio di sport degli atleti Marco Materazzi e Stefano Mancinelli già presente a Milano e Perugia.
Serrande semiabbassate, insegna in legno ormai quasi illeggibile: quella che era la libreria frequentata da Alberto Moravia, Pasolini e da numerosi intellettuali romani sta vivendo una vera e propria trasformazione. Dove c’erano i libri, ora, in primo piano, in un’area dai colori sgargianti ci sono le foto del calciatore ex campione del mondo mentre bacia la Coppa di Germania 2006 e del cestista durante un match. Intorno, solo calcinacci e operai al lavoro. Ed è proprio uno di loro che conferma l’imminente apertura: “Cosa cerca? La libreria Croce? Quella ha chiuso tempo fa, adesso qui aprirà un negozio di sport”. Sì, ma quando? “Tra fine luglio, inizio agosto”. Insomma, manca proprio poco e la metamorfosi sarà completa. Inutili la solidarietà e le proteste davanti al negozio che avevano caratterizzato i primi periodi. La libreria fondata da Remo Croce nel 1945 ha chiuso i battenti nel 2011 per non riaprirli mai più. Inutili anche le promesse delle istituzioni. L’allora assessore alle politiche Culturali e centro storico di Roma Capitale Dino Gasperini si era detto sicuro della vittoria della libreria e aveva dichiarato: “Faremo di tutto per tenere in piedi la Libreria Croce”. Quel di tutto, però, non è bastato. E ora il numero 156 di corso Vittorio Emanuele è pronto per una nuova vita.
“È triste – spiega a ilfattoquotidiano.it Rodrigo Dias, ex proprietario ed ex presidente di Ali, Associazione Librai Italiani – ma il mondo sta cambiando. La Libreria Croce è stato un bene storico per la città, ma oggi non poteva esistere una libreria come quella. Al suo posto ci sarà un marchio importante, ma insomma, vederlo al posto dei tomi fa un certo effetto”. Il proprietario del locale, sfitto ormai da più di due anni, ha poi deciso di abbassare l’affitto del negozio: “Sui libri ci sono problemi incredibili. Pretendere 12mila euro al mese era improponibile, soprattutto in un periodo in cui Corso Vittorio non era più il centro culturale di un tempo. Anche i miei amici negli ultimi tempi mi dicevano: ‘Ordino i libri da Amazon che me li fa avere dopo 24 ore’”.
E così si è arrivati alla situazione di oggi. “Io però non mi arrendo e tramite il capoguppo della lista civica Marino ho presentato una mozione che è stata approvata, ora servirà una delibera, in cui si contempla una possibile contribuzione da parte del Comune negli affitti o la messa a disposizione di locali per aprire librerie a canoni agevolati. Certo, non chiediamo un superamento del diritto di proprietà, ma un aiuto da parte delle istituzioni. Ci vuole buona volontà”. Dello stesso parere l’assessore alla Cultura del Primo Municipio Andrea Valeri: “Sicuramente dispiace quando chiude un luogo legato alla cultura. Però questa era una vicenda tra privati e quindi l’amministrazione poteva fare poco. Bisognerebbe sviluppare politiche organiche di supporto ad operatori culturali e piccola e media editoria”.