L’idea è quella di portare al nuovo governo regionale un piano già studiato di sinergie e connessioni, per fare sistema e rendere più competitiva la regione Emilia Romagna non solo in Italia, ma anche sul mercato estero. Un documento contenente idee e progetti da presentare a chi prenderà le redini in via Aldo Moro, per facilitare il lavoro di coordinamento e di interfaccia con il governo centrale di Roma
Nell’Emilia Romagna che si avvia alle elezioni regionali e con amministrazioni comunali fresche di urne, i sindaci per la prima volta cercano di fare squadra. Da Bologna è partito il nuovo piano di cooperazione tra i capoluoghi che sorgono sull’asse della via Emilia, per creare una rete che attraversi tutta la Regione da Parma a Rimini. Niente più campanilismi, ma collaborazione. È quella che chiede Virginio Merola, il sindaco di Bologna, il primo a tendere la mano ai colleghi delle città più piccole, da Parma a Modena, che sta convocando i rappresentanti dei Comuni per discutere del futuro, anche in vista del ruolo di sindaco di città metropolitana che assumerà a settembre. L’idea è quella di portare al nuovo governo regionale un piano già studiato di sinergie e connessioni, per fare sistema e rendere più competitiva la regione Emilia Romagna non solo in Italia, ma anche sul mercato estero. Un documento contenente idee e progetti da presentare a chi prenderà le redini in via Aldo Moro, per facilitare il lavoro di coordinamento e di interfaccia con il governo centrale di Roma.
Le ragioni sono fin troppo ovvie e puntano a valorizzare quell’area vasta che non guarda solo ai singoli comuni, ma a tutta la regione come centro di eccellenze. “L’idea è quella di investire sulla cooperazione tra città per condividere obiettivi comuni partendo dai singoli punti di forza di ogni provincia – spiega il neo sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi – Deve finire la competizione tra campanili”. Il primo dato è che, a differenza del passato, i sindaci si parlano, si incontrano e pensano in comune. È così che il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, a Bologna si è ritrovato a parlare con Merola di fiere e aeroporti. “Per ora è stato solo un incontro interlocutorio – spiega il primo cittadino – ma l’idea è quella di fare sistema e trovare delle sinergie. C’è la volontà di creare percorsi comuni”. L’idea è quella di pensare al comparto fieristico in modo regionale, connotando ogni città con le sue peculiarità per creare poli specializzati, come l’alimentare per Parma, la meccanica per Modena, il wellness per Rimini. “Programmando un calendario ragionato – continua Pizzarotti – si può pensare di rendere tutta l’Emilia Romagna attrattiva, canalizzando i visitatori attraverso gli eventi di ogni città”.
Anche il sistema aeroporti regionale è negli obiettivi di questo nuovo dialogo tra sindaci. Lo scalo di Parma potrebbe diventare, in un’ottica regionale, e grazie alla vicinanza della stazione Mediopadana, un importante snodo per i trasporti, da affiancarsi a quello di Bologna e di Rimini. E sempre nell’ottica di mobilità, Pizzarotti sta pensando, insieme ai colleghi di Fidenza, Salsomaggiore, Sant’Ilario e Reggio Emilia, di trovare il modo di collegare la stazione ad alta velocità reggiana ai centri termali del parmense attraverso un collegamento su rotaie. “In questo modo si valorizzerebbe la stazione Mediopadana, che ora non è collegata a Parma da un servizio diretto – spiega Pizzarotti – e si potrebbe sgravare il traffico autostradale, promuovendo e rilanciando allo stesso tempo il comparto turistico e termale di Salsomaggiore e Fidenza”.
Anche Vecchi ha portato sul tavolo di Merola le eccellenze di Reggio Emilia su cui puntare in un’ottica di area vasta. Oltre alla Mediopadana, la città emiliana punta sul suo polo dell’innovazione, che comprende specificità come Reggio Children, il Tecnopolo e in ambito sanitario l’Irccs, il centro di ricerca oncologica e scientifica. “Stiamo attraversando una fase politica anomala – spiega Vecchi – con l’avvicinamento alle elezioni regionali e l’avvicendamento in molte amministrazioni, e c’è stata una volontà di condivisione forte tra i sindaci per dare un contributo al futuro governo regionale con un piano di idee”. Reggio Emilia si candida a diventare il polo di ricerca e innovazione: “Il nostro modello educativo con Reggio Children richiama in città 150mila presenza all’anno – spiega il neo sindaco – e il Tecnopolo è l’unico in Regione di tutti quelli progettati, un luogo per mettere in campo tutto il meglio della ricerca e dell’innovazione”. L’importante però è il dialogo avviato da Bologna con le altre città. Oltre a Parma e Reggio Emilia, Merola ha convocato anche il sindaco di Rimini Andrea Gnassi. Nei prossimi giorni è previsto un altro incontro con il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani e con Gian Carlo Muzzarelli. I lavori continueranno nei prossimi mesi, per arrivare alle elezioni regionali con un documento da presentare al prossimo governatore dell’Emilia Romagna.