Ora sarà la procura generale di Milano a dover valutare se chiudere l'indagine oppure esercitare l'azione penale, a differenza di quanto accade per le persone fisiche su cui l'ultima parola spetta al giudice per le indagini preliminari. È invece in dirittura d'arrivo il processo per le persone fisiche. Lo scorso 3 luglio il pm Eugenio Fusco ha chiesto la condanna per l'ex numero uno del gruppo, Giuseppe Orsi, a 6 anni per corruzione internazionale
Mentre si avvia verso le battute finali il processo a carico dell’ex amministratore delegato di Finmeccanica Giuseppe Orsi e dell’ex ad della controllata AgustaWestland Bruno Spagnolini, imputati di corruzione internazionale per presunte tangenti versate per la vendita di elicotteri all’India, escono dall’inchiesta le due aziende.
La Procura di Busto Arsizio ha archiviato infatti il procedimento nei confronti di Finmeccanica. La controllata AgustaWestland e la sua filiale inglese AgustaWestland Ltd, invece, sono arrivate all’accordo con il pm per il patteggiamento di “sanzioni amministrative di natura pecuniaria di limitata entità”. Sia Finmeccanica sia l’azienda produttrice di elicotteri AgustaWestland – nell’ambito di un procedimento parallelo a quello a carico degli ex manager – erano indagate per corruzione internazionale in base alla legge 231 sulla responsabilità in sede penale degli enti per i reati commessi dai propri dipendenti, in questo caso Orsi e Spagnolini. Nei giorni scorsi, inoltre, il pm di Busto Arsizio Eugenio Fusco, aveva chiesto l’archiviazione del reato di finanziamento illecito ai partiti nell’ambito del filone dell’inchiesta con al centro una presunta mazzetta da 11 milioni di euro versata alla Lega Nord dagli ex vertici delle aziende gonfiando i costi di mediazione nell’affaire indiano.
La Procura di Busto Arsizio ha archiviato la posizione di Finmeccanica nell’affaire della fornitura dei 12 elicotteri Aw101 VVip al governo indiano. Il gruppo, in quanto persona giuridica, rispondeva in base alla legge 231 sulla responsabilità oggettiva. L’iscrizione – nel settembre del 2012 – era stato uno dei primi atti degli inquirenti dopo la trasmissione degli atti da parte dei pm di Napoli. Ora sarà la procura generale di Milano a dover valutare se chiudere l’indagine oppure esercitare l’azione penale, a differenza di quanto accade per le persone fisiche su cui l’ultima parola spetta al giudice per le indagini preliminari.
Lo scorso 3 luglio il pm Eugenio Fusco ha chiesto la condanna per l’ex numero uno del gruppo, Giuseppe Orsi. L’ex top manager, per cui l’accusa ha chiesto 6 anni, è imputato insieme all’ex ad della controllata AgustaWestland Bruno Spagnolini per corruzione internazionale per presunte tangenti pagate per la vendita di elicotteri all’India. Secondo il pm, alla famiglia indiana Tiagi, di cui faceva parte l’ex capo di stato maggiore dell’aeronautica Sashi Tiagi sarebbero stati promessi 14 milioni di euro per facilitare Finmeccanica nella gara di assegnazione della fornitura. Oltre alle due aziende, nei giorni scorsi è uscito dall’inchiesta anche l’ex presidente della Corte d’Appello di Milano Giuseppe Grechi, indagato per le presunte pressioni sul Csm per far trasferire il pm Fusco. Nei suoi confronti il pm ha chiesto e ottenuto l’archiviazione, mentre ha trasmesso alla procura di Roma per competenza territoriale il fascicolo che ipotizza il reato di favoreggiamento e accesso abusivo a sistema informatico a carico dell’ex presidente della Corte d’Appello di Venezia Manuela Romei Pasetti.
La notizia dell’archiviazione è arrivata a Borsa chiusa con una nota del gruppo in cui si legge che la procura ha “riconosciuto, da un lato, l’estraneità di Finmeccanica rispetto ai fatti contestati e, dall’altro, che Finmeccanica, sin dal 2003, ha adottato – e, successivamente, costantemente aggiornato – un modello di organizzazione, gestione e controllo idoneo a prevenire reati della stessa specie di quello contestato, rivolgendo grande attenzione anche agli aspetti di compliance, al fine di garantire adeguati standard di correttezza ed eticità”. Inoltre, si legge ancora nel comunicato, AgustaWestland e la sua filiale inglese, unitamente al pm “hanno deciso di chiedere l’applicazione di sanzioni amministrative di natura pecuniaria di limitata entità nei propri confronti, confermando anch’esse l’efficacia dei rispettivi sistemi di controllo e la sostanziale estraneità nei confronti dei fatti ipotizzati di corruzione contestati dalla Procura. Resta quindi esclusa qualsiasi ammissione di addebito da parte delle due aziende”. Le due società, infine, hanno assunto tale decisione in funzione della radicale riorganizzazione del Gruppo Finmeccanica, sulla base della volontà di concentrarsi sulle attività di impresa e cogliere appieno tutte le potenzialità del mercato.
L’archiviazione del procedimento nei confronti di Finmeccanica indagata in base alla legge 231 per le presunte tangenti pagate per la vendita di elicotteri all’India “consente di vedere sempre più nitidi i contorni di una sentenza di assoluzione” per gli ex manager Orsi e Spagnolini “quando i giudici entreranno in camera di consiglio per prendere atto di un’accusa priva di qualsiasi consistenza” dice l’avvocato Ennio Amodio, difensore dell’ex amministratore delegato di Finmeccanica. “Dopo la richiesta di archiviazione del filone riguardante il finanziamento illecito ai partitie questo epilogo inatteso del procedimento riguardante la società – ha proseguito Amodio – c’è da pensare che il pm abbia avuto un deciso ripensamento a proposito delle conclusioni formulate nei confronti degli ex manager imputati”. Secondo il legale, quindi, il pm avrebbe riconosciuto “che non c’è nessuna prova della corruzione internazionale ipotizzata”.
L’India comunque continuerà l’inchiesta per la commessa di 12 elicotteri AgustaWestland (Finmeccanica) nonostante la decisione della Procura di Busto Arsizio ha dichiarato una portavoce della polizia del Central Bureau of Investigation (Cbi) che sta conducendo l’inchiesta sullo scandalo. Le indagini sono in una ‘fase avanzata’, ma non sono stati ancora formulati dei capi di accusa contro contro gli indagati indiani, tra cui c’è anche l’ex capo dell’Aviazione S.P. Tyagi. All’inizio dell’anno le autorità indiane avevano interrotto il contratto da 560 milioni di euro già sospeso nel 2013, dopo l’apertura in Italia dell’inchiesta giudiziaria
Si attende ora l’esito del processo a carico di Orsi e Spagnolini: il 30 settembre inizieranno le arringhe dei difensori, mentre la sentenza di primo grado è prevista per il 9 ottobre.