82 anni, ai vertici della federazione argentina (l'Afa) da 35, era stato ricoverato oggi d’urgenza in un ospedale di Buenos Aires per un attacco cardiaco. Era il nemico giurato di Maradona
Infarto. E’ morto così il presidente della Federcalcio argentina Julio Grandona. La notizia è stata comunicata dai media del Paese sudamericano. Grondona, 82 anni, ai vertici della federazione argentina (l’Afa) da 35, era stato ricoverato oggi d’urgenza in un ospedale di Buenos Aires per un attacco cardiaco. Il numero uno dell’Afa avrebbe dovuto partecipare in giornata alla conferenza stampa del ct Alejandro Sabella che avrebbe annunciato l’addio all’Albiceleste. Grondona si è sentito male nella sua abitazione di Buenos Aires ed è stato subito trasferito al reparto di cardiologia dell’ospedale ‘Sanatorio Mitre‘ accompagnato da uno dei figli. In una nota l’Afa ha chiarito in un primo momento che Grondona “soffre per una leggera indisposizione” ed il ricovero è stato reso necessario per monitorare lo stato di salute. Diversa la ricostruzione del quotidiano La Nacion, che ha parlato sin da subito di “problema cardiaco che ha richiesto un ricovero d’urgenza” e di un periodo di osservazione di almeno 48 ore. La situazione, poi, è precipitata è Grondona è morto in serata.
Divenuto presidente nel 1979 e vicepresidente della Fifa, Grondona aveva già annunciato che si sarebbe ritirato alla scadenza del suo mandato, nel 2016. Con lui la Seleccion ha vinto il Mondiale nel 1986, perdendo le finali nel 1990 e nel 2014. Fortemente in contrasto con Diego Armando Maradona, assunto e licenziato da ct dell’Argentina dopo l’eliminazione ai quarti di finale della Coppa del Mondo nel 2010, i critici lo hanno anche spesso accusato di non esser riuscito a risolvere il problema della violenza negli stadi da parte di alcuni gruppi di hooligans.
“Sono molto triste per la perdita di un grande amico. Julio Grondona ci ha lasciato all’età di 82 anni. Oggi abbraccio la sua famiglia. Riposa in pace”. E’ il cordoglio del presidente della Fifa Joseph Blatter per la morte del numero uno della Federcalcio argentina.