Ho letto in questi giorni alcune dichiarazioni, da influenti esponenti della vita regionale e nazionale, sulla sanità che mi hanno lasciato perplesso.
La ministra della Salute Beatrice Lorenzin che si preoccupa di cambiare il Consiglio Superiore della Sanità invece di dare atto ai “consigli” del precedente che avevano espresso parere positivo, ad esempio, all’utilizzo di Avastin al posto di Lucentis in oculistica, cosa per la quale mi sono battuto in prima persona. Ad oggi la situazione è ancora molto complessa ed i cittadini rischiano soldi e salute in quanto non sono ancora stati indicati dal ministero i centri autorizzati al frazionamento ed alla somministrazione di Avastin in modo da garantire, secondo Costituzione (ma esiste ancora?), le cure.
Il Presidente della regione Lombardia Roberto Maroni che ci ha illustrato quanto sia stata positiva la sperimentazione dell’apertura degli ambulatori la sera e durante i giorni festivi, volendo allargare l’esperimento a settembre a tutta la Lombardia. Ricordo all’ex ministro che, se da un lato il guadagno in immagine è notevole e potrebbe essere certamente visto positivamente dai cittadini, dall’altro l’allargamento di ore obbliga ad una associazione fra medici che porterebbero ognuno un numero di pazienti senza un effettivo guadagno di tempo. Solo snellendo la burocrazia, senza utilizzare il medico di base come controllore dello Stato assente, si può avere più medicina del territorio primo filtro reale e “familiare” con la malattia. In questo solo un sistema come History Health può realmente aiutare. Facciamo pure più ore a disposizione dei cittadini ma per curare.
L’assessore alla sanità della regione Lombardia Mario Mantovani dice che occorre innovare per vincere la sfida della salute costituendo “vere e proprie agenzie capaci di ricercare tra i soggetti accreditati chi possa offrire tariffe migliori a tariffe regolate”. Ovviamente d’accordo a patto che si sviluppi un sistema di controlli efficace (alla fine dell’800 Lenin diceva “la fiducia è bene il controllo è meglio”) che controlli i pazienti e non le carte che scrivono i medici come quello da me proposto. Dimentica Mantovani i casi Santa Rita, San Raffaele, Maugeri e Stamina ancora drammaticamente aperti.
Ma visto che la salute non va in vacanza propongo un dibattito online sui controlli e la gestione dei dati sanitari. Sarò in diretta durante tutto il mese di agosto ogni giovedì dalle 18 alle 19 sul mio account di twitter @defelicemilano a rispondere alle vostre domande sugli argomenti citati ed ascoltare i vostri suggerimenti. Naturalmente l’hashtag da usare è quello da me coniato ed a cui miro: #ilpazientealcentro. Facciamo le vacanze ma pensiamo alla nostra salute pensando a quella di tutti.