Ovviamente ci direte che siamo dei sognatori e degli inutili utopisti, e certamente avete ragione, voi siete certamente più concreti e pragmatici di noi, ma a cosa è servito tutto questo vostro darvi da fare ‘concretamente’ per il mondo, se non ad accrescere ‘concretamente’ tutti i vostri privilegi?
E se anche voi – come dichiarate – volete fare qualcosa per migliorare questa terra – che ci è stata data in uso e non proprietà – e se siete davvero più capaci di noi, allora perché non iniziate ‘concretamente’ a farlo?
Altrimenti significa che i nostri sogni e le nostre utopie sono – in realtà – le uniche speranze del mondo e dunque converrà anche a voi iniziare a prenderle sul serio.
Ovviamente ci direte che siamo degli ingenui, eppure è strano che codesti ingenui siano qua a smascherare le vostre truffe, i vostri inganni, i vostri delitti. Siamo davvero così ingenui, come ci dipingete, solo perché crediamo che le parole, l’arte, la poesia possano cambiare il mondo? Può darsi.
Eppure voi, che siete così cinici, intelligenti, raffinati, maturi sinora non avete fatto altro che distruggere, abbattere, desertificare, umiliare, uccidere, affamare.
Eppure noi, che sembriamo così ingenui, vi diciamo, qui ed ora, che siamo tanto ingenui da sapere bene quello che state facendo, proprio perché siamo ingenui, gli stupidi siete voi. E che è nostro impegno farne parole. Con tutti, nel mondo.
Noi siamo astuti come colombe, e avveleneremo ogni pozzo. Ingenuo sarebbe sottovalutarci.
Ovviamente ci direte che siamo dei provinciali, prima di tutto qui in Europa, ci liquiderete con un sorriso pieno di sussiego, dicendoci che la letteratura vera è altra cosa.
Su questo avete ragione, noi non siamo letterati, siamo poeti. A noi non interessa vendere libri che nessuno ci pubblicherà. Le nostre sono parole fatte di voce e di corpo, non di carta. Esse interessano e pertengono all’umanità, non alle classifiche di vendita.
E anche se vi sembriamo dei provinciali, siamo donne e uomini di tutto il mondo a firmare queste parole.
Chi di noi è davvero nell’acquario? Chi è davvero il mondo e chi provincia del mondo?
Ovviamente ci direte che siamo retorici e che tante parole nascondono solo la nostra impotenza.
Forse è vero, forse usiamo le parole ridando loro forza e suono e forse, anzi certamente, questo ci serve prima di tutto a sopportare un po’ meglio l’orrore che ci circonda.
Ma non ad autoassolverci.
Anzi, noi prendiamo sulle nostre spalle tutte le colpe che sono nostre, ma voi cosa fate, invece: raccontate storie del vostro ombelico e descrivete fiori e tramonti, mentre tutto sta per esplodere?
Credete davvero di potervi tirare fuori da tutto questo?
Chi, tra di noi, pensa davvero che le parole possano fare da maschera alla propria impotenza?
Ovviamente ci direte che le nostre parole sono solo parole, ma noi siamo solo dei poeti, la nostra arte e la nostra vita sono fatte di parole e dunque perché ci accusate di usare la sola arma che abbiamo per migliorare il mondo, mentre, voi che avete tanto, che siete così potenti e realisti, non fate nulla?
La nostra arte è fatta di voce e di parole. E senza parole può esserci vita, ma non umanità.
Ci pare ovvio usarle per ricordarvi che la speranza non è solo una possibilità, è un dovere.
Almeno noi la pensiamo così.
Per una Rivoluzione poetica mondiale
Il World Poetry Movement (Movimento Poetico Mondiale) si dichiara in ribellione contro la triste storia dell’umanità.
Noi ci opponiamo alla storia guerrafondaia delle civilizzazioni barbare che hanno prodotto cento milioni di morti grazie alla cosiddetta evoluzione umana sulla terra.
Noi ci opponiamo alle meschine e pericolose pratiche di spoliazione della Natura e dei popoli del mondo che hanno deteriorato e condannato oceani, laghi e fiumi, l’atmosfera e il clima e distrutto i boschi, invitando i deserti ad avanzare coprendo il glorioso verde del pianeta, imprigionando la specie umana in una dimensione miserabile.
Noi ci opponiamo alla schiavitù materiale e ai rigidi dogmi religiosi che hanno strozzato la libertà e la dignità di milioni di persone, incatenandole alle disperazione.
Contro il fallimento dei modelli economici politici sociali e culturali che ci imprigionano noi chiamiamo tutta l’umanità a far nascere una Rivoluzione Poetica Mondiale.
Chiamiamo tutti gli esseri umani a sollevarsi dalla polvere della sconfitta e a costruire con grande energia, prima che sia troppo tardi,un mondo diverso, pieno di poesia, giustizia sociale, dignità e verità, bellezza e abbondanza, un mondo splendidamente emancipato nell’abbraccio della fraternità e nel dialogo del reciproco riconoscimento.
Prepariamo gradualmente un Festival Mondiale Nomade, di paese in paese. Costruiremo una Scuola Mondiale di poesia. La poesia si esprimerà dappertutto in tutte le strade di ogni paese, in tutte le lingue, sulla bocca di tutti, bambini, donne, uomini, anziani, per annunciare la vittoria definitiva della vita sulla morte.,
Invitiamo i poeti e gli artisti di tutto il mondo, le loro organizzazioni, le organizzazioni sociali del mondo, i popoli nativi e indigeni a prendere a parte ad un’azione continua, spirituale e culturale, per un pianeta senza guerre e senza fame, per una Terra emancipata e giusta, uniti nell’abbraccio indistruttibile di una Rivoluzione Poetica Mondiale.
Comitato Coordinatore del Movimento Poetico mondiale
Medellin, Colombia, 27 Luglio 2014