Dopo il razzismo, ora tocca al sessismo. “Spogliati e gioca”: era questo il titolo del progetto sul calcio femminile presentato dal presidente della Lnd Carlo Tavecchio all’associazione calciatori. A rivelare il particolare è stato Renzo Ulivieri, numero uno dell’Aiac, durante una conferenza stampa a Firenze in cui l’ex tecnico di Bologna e Parma è tornato a parlare della candidatura blindata dell’ex sindaco di Ponte Lambro alla guida della Figc. Ulivieri non ha mancato di riservare nuove critiche a Tavecchio, già nella bufera dopo le frasi sui giocatori stranieri ‘mangia-banane’ che in Africa stavano sugli alberi e ora giocano in Serie A. Il numero uno degli allenatori, però, ha cambiato campo di attacco, puntando sulla discriminazione di genere. E non risparmiando dall’attacco chi tuttora si ostina a sostenere Tavecchio.
Ulivieri: “Peggio di Tavecchio le frasi dei suoi ‘soccorritori'”
Prima la spiegazione della tesi, poi l’attacco. Diretto, come nel suo stile. A Renzo Ulivieri l’opzione Tavecchio non è mai piaciuta. E non lo manda a dire, illustrando il suo parere. “Il problema è che parlare in questo modo in una assemblea dimostra inadeguatezza. L’inadeguatezza però non è una colpa. Tavecchio per noi è inadeguato a ricoprire quel ruolo, perché ha un occhio solo: quello imprenditoriale e basta – ha detto il presidente dell’Aiac – Anch’io mi ritengo inadeguato e ho un occhio solo, quello sportivo: io non potrei fare il presidente federale perché sono inadeguato anch’io”. Molto meglio, invece, l’ipotesi Albertini, che “viene dal calcio giocato e ha fatto il dirigente federale, quindi ha due occhi. E poi parla piano, è educato e non dice parolacce”. Tornando sulle frasi del presidente della Lnd sui giocatori stranieri in Italia, poi, Ulivieri ha aggiunto: “E’ un linguaggio che rientra nella sua normalità e lo conferma il fatto che quando ha parlato delle donne e del calcio femminile, ha detto ‘non sono handicappate come si pensava, sono abbastanza simili agli uomini'”. Poi il carico: “Ci ha presentato un progetto sul calcio femminile il cui titolo era ‘Spogliati e gioca’. Peggio di lui sono le frasi dei suoi ‘soccorritorì”.
Ulivieri: “Programma di Tavecchio lo ha scritto Lotito”
L’allenatore toscano, poi, ha detto la sua anche sul programma di Tavecchio, non risparmiando critiche allo sponsor principe del presidente della Lnd, ovvero Claudio Lotito. “Ognuno deve avere la sensibilità di conoscere quelle che sono le sue possibilità” ha detto Ulivieri, che poi, rivolgendosi ai presidenti delle squadre di club che appoggiano Tavecchio, ha aggiunto: “Credo che imprenditori e dirigenti importanti certi metodi (del programma di Tavecchio, ndr) non li avrebbero proposti mai all’interno delle loro aziende”. In particolare, Ulivieri ha detto la sua sul presidente della Lazio, vero ‘deus ex machinà della candidatura di Tavecchio insieme ad Adriano Galliani. “Il programma che propongono è improntato molto sul pensiero di Lotito – ha detto Ulivieri – Lui pensa che il palazzo della federazione abbia una porta sola e che la chiave spetti a lui, con queste premesse non credo ci sia neanche la possibilità di cominciare”.
Domani incontro tra Malagò e i due candidati: il presidente del Coni chiederà spiegazioni
E mentre la polemica contro di lui non accenna ad attenuarsi e il fronte che lo sostiene continua a perder pezzi (ma in numero non tale da metterne a repentaglio l’elezione), Carlo Tavecchio si prepara ad un appuntamento di fondamentale importanza per il futuro della sua candidatura. Domani, infatti, è previsto l’incontro al Coni tra il presidente Giovanni Malagò e i due candidati alla guida della Figc. Scontato che il numero uno dello sport italiano chieda spiegazioni a Tavecchio sulle sue frasi razziste, specie dopo l’investitura ufficiale ricevuta ieri dal premier Matteo Renzi. Il leader del Pd, infatti, lo ha detto chiaramente: “Su Tavecchio non parlo, sono molto ben rappresentato da Giovanni Malagò“. Ma cosa potrà fare quest’ultimo? Sulla carta poco, molto poco. Il presidente del Coni infatti mantiene una posizione assolutamente super partes nella vicenda e solamente se la Federcalcio non riuscirà ad eleggere da sola il proprio presidente interverrà nella vicenda come “diritto e dovere” del Comitato Olimpico. Una situazione spiegata anche dall’ex presidente del Coni ed attuale capo della Feberbasket, Gianni Petrucci: “Non ha il potere di intervenire: ogni federazione deve essere autonoma – ha chiarito – L’ipotesi commissariamento potrà essere presa in considerazione solo laddove la Figc non riesca ad esprime il presidente al suo interno”. Secondo Petrucci, in questo caso, “visto che si tratta della federazione più importante” l’incarico dovrebbe andare allo stesso Malagò. Tavecchio, come detto, al momento ha tutti i numeri per essere eletto l’11 agosto quale successore di Giancarlo Abete. E non ha alcuna intenzione di farsi da parte. L’ipotesi commissariamento, del resto, non sta né in piedi né in terra: questa è una certezza, come è una certezza il fatto che il numero uno del Coni non rimarrà con le mani in mano nonostante gli strettissimi margini di manovra.
La petizione contro Tavecchio ha già raggiunto 21mila firme
Nel frattempo, continua il pressing della politica o, meglio, del Pd per costringere Tavecchio a fare un passo indietro. Tra dichiarazioni e iniziative, da segnalare il successo della petizione #TavecchioRitirati, lanciata sul sito Change.org da Khalid Chaouki, deputato democratico e coordinatore dell’intergruppo immigrazione: “Va avanti oltre ogni aspettiva – ha detto Chaouki – e ormai siamo già a quota 21mila”. L’esponente del Partito democratico, inoltre, ha aggiunto: “Tavecchio deve fare un passo indietro, considerando anche le osservazioni che arrivano dall’Europa e dalla Uefa”. Poi l’annuncio di una nuova iniziativa: “Se non ritirerà la candidatura, lanceremo una petizione europea e chiederemo a tutti i tifosi del vecchio Continente di aderire a questa campagna – ha anticipato Chaouki – Non si possono giustificare frasi razziste, Tavecchio si ritiri per rispetto di tutti quelli che credono nello sport e nei suoi valori, dei giovani e delle migliaia di bambini che ogni giorno su un prato verde, giocando a calcio, vengono educati alla legalità e al rispetto dell’altro”.
Arrigo Sacchi lo difende: “Tavecchio ha sbagliato, ma non è razzista”
“Tavecchio ed Albertini sono due persone che stimo. Tavecchio ho visto che è stato attaccato molto. Per come lo conosco io sicuramente non è un razzista. Si è sbagliato, ma ci sono cose altrettanto gravi che trascuriamo”. Parola di Arrigo Sacchi, in una conferenza stampa in Figc, dove ha annunciato di voler lasciare il ruolo coordinatore delle Nazionali giovanili della Figc. Secondo l’ex commissario tecnico “sia Albertini che Tavecchio hanno fatto un buon lavoro” quello che ci serve è “una maggiore coordinazione“. “I programmi? Siano vantaggiosi per il sistema e non per le singole componenti”.