Apple taglia 200 posti lavoro a Beats Electronics, la società che produce le popolari cuffie per ascoltare la musica, acquistata in maggio per 3 miliardi di dollari. I tagli riguarderanno le aree di sovrapposizione fra le due aziende, ovvero le risorse umane, e la finanza. Si tratta delle cosiddette “funzioni integrative”, che nonostante non siano direttamente coinvolte nell’attività produttiva sono fondamentali per la gestione delle attività aziendali, e saranno ora riunite sotto la direzione unica di Apple. Quella di Beats è l’acquisizione più grande mai condotta dall’azienda di Cupertino, che punta a consolidare la sua presenza nel settore musicale.
La riduzione della forza lavoro, pari al 40% dell’organico totale dell’azienda, segue la denuncia presentata da Bose contro Beats, accusata di aver infranto cinque brevetti per eliminare rumori dalla cuffie. La guerra della musica si intensifica e i colossi del settore si sfidano in tribunale, seguendo l’esempio delle battaglie legali tra i produttori di smartphone. Bose ha depositato la denuncia nei giorni scorsi all’International Trade Commission, l’antitrust americana, e punta a ottenere lo stop delle importazioni di cuffiette Beats Studio e Studio Wireless. Per Apple si tratta dell’ennesima grana, che va a sommarsi agli scontri legali di Cupertino contro Samsung.