Il governo è stato battuto in commissione Giustizia al Senato sul decreto carceri. Grazie all’appoggio di alcuni senatori della maggioranza è stato approvato un emendamento del presidente della commissione Nitto Palma (Forza Italia), che eliminava una norma inserita nel decreto dalla Camera. Inizialmente il relatore Felice Casson (Pd) si era rimesso alla Commissione, ma dopo il parere negativo del viceministro Enrico Costa, si è anche lui espresso contro la modifica di Nitto Palma. L’emendamento però è passato grazie al sì di alcuni esponenti della maggioranza, e cioè Gianluca Susta (Scelta Civica) e Tito Di Maggio (Per l’Italia), e all’astensione di Enrico Buemi (Partito Socialista Italiano). I voti a favore sono stati 12, 7 i contrari e 4 gli astenuti.
La legge soppressa prevedeva che i magistrati di prima nomina potessero essere assegnati al tribunale di sorveglianza: “Se ai magistrati di prima nomina non attribuiamo i poteri di decidere sulle libertà personali, tanto meno li possiamo assegnare al Tribunale di sorveglianza”, è quanto ha dichiarato Nitto Palma.
Dura la reazione del Pd: “Le giuste critiche a un testo migliorabile non potevano assolutamente trasformarsi in un voto contrario”, ha detto Giuseppe Lumia, capogruppo in commissione Giustizia. “Il decreto va comunque approvato come è stato licenziato dalla Camera, il senatore Susta, ha fatto un errore a votare con l’opposizione”. “I magistrati di sorveglianza -sottolinea- devono essere messi nelle condizioni di fare bene il loro lavoro e, quindi, faremo in modo che il governo garantisca la giusta formazione dei giudici”. “In aula – conclude Lumia – riproporremo il testo e siamo convinti che la maggioranza ritornerà compatta e capace di licenziare per tempo il decreto”.
Lega Nord attacca il governo: “L’irresponsabilità e soprattutto l’inconsistenza politica di maggioranza, sono ormai sotto gli occhi di tutti. Sono andati sotto in aula sulle riforme e battuti in commissione sul decreto carceri. A differenze delle riforme però questo provvedimento incide sulla vita dei cittadini”, dichiara il vice presidente dei senatori leghisti Erika Stefani. “Renzi prenda atto che non ha la maggioranza, ritiri il decreto, la smetta con le politiche lassiste e cominci a difendere i suoi cittadini e non le sue poltrone”, conclude.
Enrico Cappelletti, capogruppo 5 Stelle in Commissione Giustizia avanza dubbi sulla risposta della maggioranza all’affondo sul decreto carceri: “M5S si chiede se adesso il Governo vorrà porre ancora una volta la fiducia in Aula, ignorando, come quasi sempre accade, quanto deciso in Commissione”