Continua e si amplia l’emergenza sanitaria in Africa centrale per Ebola. Il presidente della Sierra Leone, Ernest Bai Koroma, ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria a causa della diffusione del virus. Nel tentativo di arginare la diffusione dell’epidemia lunedì è stata indetta una ‘giornata nazionale della permanenza in casa’. Per individuare le persone che potrebbero essere entrate in contatto con pazienti verranno eseguite ricerche casa per casa: la polizia e l’esercito assisteranno gli operatori sanitari e le abitazioni con i malati saranno messe in quarantena.

In Liberia scuole e uffici statali chiusi.  L’annuncio del presidente è arrivato nella tarda serata di mercoledì, dopo che anche la Liberia ha deciso di incrementare i propri sforzi per rallentare il cammino della malattia. Ellen Johnson Sirleaf, presidente della Liberia, ha ordinato la chiusura delle scuole e della maggior parte degli uffici statali. Sirleaf, che non andrà al vertice dei leader africani a Washington a causa della crisi, ha chiesto anche di chiudere i mercati in una zona vicino ai confini con Guinea e Sierra Leone, altri Paesi colpiti dall’epidemia. “Compatrioti liberiani, l’Ebola è una minaccia reale, è contagioso e uccide. Negare l’esistenza della malattia significa non fare la propria parte, quindi mettete voi stessi e i vostri cari al sicuro”, ha detto la presidente.

Sirleaf ha inoltre annunciato che nuove misure precauzionali, dopo che un uomo statunitense di origini liberiane si è imbarcato su un aereo a Monrovia ed è arrivato in Nigeria, dove è poi morto per Ebola. Lo scalo dell’uomo in un aeroporto molto trafficato del Togo ha aumentato i timori per la diffusione del virus e spinto la linea coinvolta, la Asky, a sospendere i voli da e per le capitali di Sierra Leone e Liberia. 

Dall’inizio dell’epidemia oltre 670 vittime. Sono oltre 670 le vittime del virus Ebola in Africa occidentale, alle prese con l’epidemia da febbraio scorso. I Paesi più colpiti sono Guinea, Liberia e Sierra Leone. In totale, secondo il bollettino dell’Organizzazione mondiale della sanità, sono 1.201 i casi nei tre Stati africani: 427 in Guinea, dove si contano 319 decessi; 249 in Liberia, ma solo 84 sono stati confermati (129 morti) e 525 in Sierra Leone, con 224 decessi, fra cui figura anche il medico che ha guidato la lotta al virus nel Paese, Sheik Umar Khan.

Intanto ha messo in allarme anche l’Europa. Mercoledì il governo di Cameron ha indotto una riunione straordinaria, presieduta dal ministro degli esteri inglese Philip Hammond, per discutere della possibile minaccia per il Regno Unito. Contemporaneamente, la Commissione europea ha stanziato 2 milioni di euro, destinati alle misure contro la diffusione, portando il totale degli aiuti a 3,9 milioni. Il ministro francese della Salute, Marisol Touraine, ha detto in un intervista al giornale Le Parisien che la Francia “ha i mezzi per far fronte al virus Ebola”. 

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