Dopo il faccia a faccia di ieri tra il favorito alla presidenza della Figc e il numero uno del Coni Giovanni Malagò, non accennano a placarsi le polemiche sul caso Tavecchio. Il presidente della Lega dilettanti ribatte proprio a Malagò, che lo aveva invitato a “rispondere alla propria coscienza”: “La coscienza è individuale e non pubblica”, ha dichiarato Tavecchio. Chi continua a difendere il presidente in pectore è la Lega Pro, con il suo presidente Mario Mascalli: “A seguito dei lanci di agenzia battuti all’uscita dal consiglio federale Figc si ribadisce, a scanso di equivoci, il sostegno da parte della Lega Pro e delle sue società alla candidatura del presidente Carlo Tavecchio”. Macalli ha comunque ammesso che che “in questo clima sarà difficile governare nei prossimi anni, siamo tutti in libertà provvisoria”. “Sicuramente da questa situazione il calcio italiano non ci ha guadagnato – ha aggiunto – Le dimissioni di Abete dovevano portare tranquillità e invece si è scatenata una bagarre“.
E proprio Giancarlo Abete, numero uno della Figc, è intervenuto sulle frasi razziste pronunciate dal presidente della Lnd durante la presentazione della sua candidatura: “Siamo amareggiati perché ora il calcio sembra peggio di quello che è”. Ma Abete, al termine del Consiglio Federale che si è tenuto a Roma, non ha voluto spingersi oltre: “Qualsiasi cosa io dica sarebbe interpretato come critica o appoggio verso uno dei candidati mentre io sono un soggetto che ha il dovere di mantenere la sua terzietà”. “Il calcio ha anche questa capacità di attrarre tante situazioni per cui sembra che oggi i problemi siano solo in questo mondo – ha aggiunto – mi sembra che i problemi del Paese siano comunque importanti a livello di Pil, di problematiche interne nel mondo politico e istituzionale”.
Intanto la Fifa, dopo la lettera inviata la scorsa settimana alla Ficg in cui chiedeva l’apertura di un’indagine per la frase sui “mangia-banane”, torna ad interessarsi dell’affaire Tavecchio. L’organismo guidato da Blatter ha scritto nuovamente alla Federcalcio chiedendo di valutare se portare il caso di fronte all’organismo giudiziario competente prima dell’11 agosto, data in cui è stata convocata l’assemblea elettiva. Abete ha spiegato che “nella serata di ieri è arrivata una comunicazione della Fifa che ringrazia per gli scambi intervenuti e chiede se sono prevedibili delle valutazioni collegate a quanto accaduto. Approfondiremo questo tipo di problema ed entro il fine settimana risponderemo“, ha aggiunto. “Le situazioni emerse sono di estrema chiarezza – ha proseguito Abete – non si tratta di fare indagini. Noi rappresenteremo alla Fifa quello che è il quadro normativo vigente e quali sono i ruoli e le funzioni dei vari organi all’interno della federazione. E’ una comunicazione arrivata ieri sera, faremo un approfondimento e daremo un riscontro”.
Nonostante la bufera scoppiata intorno a lui, Tavecchio non accenna a compiere passi indietro. Consapevole di continuare a essere il candidato favorevole alle elezioni. Tenta di smorzare le polemiche lo sfidante Demetrio Albertini, che nonostante la vittoria quasi scontata del presidente della Lnd ha annunciato di non voler abbandonare la corsa: “Ritirare la mia candidatura? Assolutamente no. Ci siamo parlati con il presidente Tavecchio dandoci appuntamento a lunedì. Ci sentiremo e poi faremo il punto, ma non è fissato nessun incontro”. “C’è una settimana di tempo per poter valutare quel tipo di sintesi che può esserci” tra i due programmi. Però – ha ribadito – non c’è una possibilità di ritiro della mia candidatura”.
Anche Damiano Tommasi, presidente dell’Assocalciatori e sostenitore dell’ex centrocampista del Milan, tenta di smorzare i toni soffermandosi solo sulle elezioni del prossimo 11 agosto. “Siamo concentrati sulla nostra candidatura e su Demetrio Albertini, quindi siamo in fase pre-elettorale ed è normale che si cerchi di esaltarlo. Sappiamo che purtroppo c’è una vicenda di cui non si può non tener conto e nei prossimi giorni potrebbe portare a cambiamenti di situazione. Ma al momento ci sono due candidati, hanno degli appoggi e dei sostenitori e vanno avanti”.
Chi non rinuncia ad attaccare Tavecchio, è John Elkann, presidente di Exor (principale azionista della Juventus, club da sempre contrario all’elezione di Tavecchio), a margine dell’assemblea straordinaria dei soci di Fiat: “Non si possono commentare quelle parole, sono di una inadeguatezza assoluta”. “Se uno aspira a certi ruoli – ha aggiunto – deve avere comportamenti adeguati”.
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Caso Tavecchio: “Vado avanti”. Ma Lega Pro ammette: “Sarà difficile governare”
Il favorito alla guida della Figc risponde al numero uno del Coni Malagò che aveva chiesto di "rispondere alla propria coscienza": " "La coscienza è individuale e non pubblica". Mascalli: "Ribadiamo il nostro appoggio, ma questi saranno anni complicati". Lo sfidante Albertini: "Non mi ritiro, possibile sintesi tra i due programmi". John Elkann: "Non si possono commentare quelle parole"
Dopo il faccia a faccia di ieri tra il favorito alla presidenza della Figc e il numero uno del Coni Giovanni Malagò, non accennano a placarsi le polemiche sul caso Tavecchio. Il presidente della Lega dilettanti ribatte proprio a Malagò, che lo aveva invitato a “rispondere alla propria coscienza”: “La coscienza è individuale e non pubblica”, ha dichiarato Tavecchio. Chi continua a difendere il presidente in pectore è la Lega Pro, con il suo presidente Mario Mascalli: “A seguito dei lanci di agenzia battuti all’uscita dal consiglio federale Figc si ribadisce, a scanso di equivoci, il sostegno da parte della Lega Pro e delle sue società alla candidatura del presidente Carlo Tavecchio”. Macalli ha comunque ammesso che che “in questo clima sarà difficile governare nei prossimi anni, siamo tutti in libertà provvisoria”. “Sicuramente da questa situazione il calcio italiano non ci ha guadagnato – ha aggiunto – Le dimissioni di Abete dovevano portare tranquillità e invece si è scatenata una bagarre“.
E proprio Giancarlo Abete, numero uno della Figc, è intervenuto sulle frasi razziste pronunciate dal presidente della Lnd durante la presentazione della sua candidatura: “Siamo amareggiati perché ora il calcio sembra peggio di quello che è”. Ma Abete, al termine del Consiglio Federale che si è tenuto a Roma, non ha voluto spingersi oltre: “Qualsiasi cosa io dica sarebbe interpretato come critica o appoggio verso uno dei candidati mentre io sono un soggetto che ha il dovere di mantenere la sua terzietà”. “Il calcio ha anche questa capacità di attrarre tante situazioni per cui sembra che oggi i problemi siano solo in questo mondo – ha aggiunto – mi sembra che i problemi del Paese siano comunque importanti a livello di Pil, di problematiche interne nel mondo politico e istituzionale”.
Intanto la Fifa, dopo la lettera inviata la scorsa settimana alla Ficg in cui chiedeva l’apertura di un’indagine per la frase sui “mangia-banane”, torna ad interessarsi dell’affaire Tavecchio. L’organismo guidato da Blatter ha scritto nuovamente alla Federcalcio chiedendo di valutare se portare il caso di fronte all’organismo giudiziario competente prima dell’11 agosto, data in cui è stata convocata l’assemblea elettiva. Abete ha spiegato che “nella serata di ieri è arrivata una comunicazione della Fifa che ringrazia per gli scambi intervenuti e chiede se sono prevedibili delle valutazioni collegate a quanto accaduto. Approfondiremo questo tipo di problema ed entro il fine settimana risponderemo“, ha aggiunto. “Le situazioni emerse sono di estrema chiarezza – ha proseguito Abete – non si tratta di fare indagini. Noi rappresenteremo alla Fifa quello che è il quadro normativo vigente e quali sono i ruoli e le funzioni dei vari organi all’interno della federazione. E’ una comunicazione arrivata ieri sera, faremo un approfondimento e daremo un riscontro”.
Nonostante la bufera scoppiata intorno a lui, Tavecchio non accenna a compiere passi indietro. Consapevole di continuare a essere il candidato favorevole alle elezioni. Tenta di smorzare le polemiche lo sfidante Demetrio Albertini, che nonostante la vittoria quasi scontata del presidente della Lnd ha annunciato di non voler abbandonare la corsa: “Ritirare la mia candidatura? Assolutamente no. Ci siamo parlati con il presidente Tavecchio dandoci appuntamento a lunedì. Ci sentiremo e poi faremo il punto, ma non è fissato nessun incontro”. “C’è una settimana di tempo per poter valutare quel tipo di sintesi che può esserci” tra i due programmi. Però – ha ribadito – non c’è una possibilità di ritiro della mia candidatura”.
Anche Damiano Tommasi, presidente dell’Assocalciatori e sostenitore dell’ex centrocampista del Milan, tenta di smorzare i toni soffermandosi solo sulle elezioni del prossimo 11 agosto. “Siamo concentrati sulla nostra candidatura e su Demetrio Albertini, quindi siamo in fase pre-elettorale ed è normale che si cerchi di esaltarlo. Sappiamo che purtroppo c’è una vicenda di cui non si può non tener conto e nei prossimi giorni potrebbe portare a cambiamenti di situazione. Ma al momento ci sono due candidati, hanno degli appoggi e dei sostenitori e vanno avanti”.
Chi non rinuncia ad attaccare Tavecchio, è John Elkann, presidente di Exor (principale azionista della Juventus, club da sempre contrario all’elezione di Tavecchio), a margine dell’assemblea straordinaria dei soci di Fiat: “Non si possono commentare quelle parole, sono di una inadeguatezza assoluta”. “Se uno aspira a certi ruoli – ha aggiunto – deve avere comportamenti adeguati”.
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Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Vogliamo il pilastro europeo dell'Alleanza atlantica e non lo delegheremo alla Francia e alla Gran Bretagna". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo. "Per avere i granai pieni -ha aggiunto- bisogna avere gli arsenali pieni, la difesa è la premessa della libertà e della democrazia".
Bruxelles, 18 mar. - (Adnkronos) - Le sedici aziende dell’Alleanza “Value of Beauty”, lanciata a febbraio 2024, hanno presentato a Bruxelles uno studio commissionato a Oxford Economics sull’impatto socioeconomico del settore. Il Gruppo L’Oréal, Kiko Milano, Beiersdorf, Iff, e altri grandi marchi dell’industria vogliono inserirsi nello spiraglio aperto dalla Commissione europea per favorire la semplificazione normativa in vari ambiti, e per chiedere un dialogo strategico sul futuro del settore, come già successo per agricoltura e automotive.
Il settore guarda con attenzione alle proposte su una legge europea vincolante per le biotecnologie e alla strategia per la bioeconomia, che la Commissione si impegna a presentare entro la fine dell’anno. Ma guarda con attenzione anche agli sviluppi nelle relazioni commerciali in Occidente alla luce della recente entrata in vigore dei dazi di Washington sull’import dall’Unione europea.
“Cinque delle sette più grandi aziende del settore hanno la loro sede nell’Ue”, ha sottolineato l’amministratore delegato del Gruppo L’Oréal, Nicolas Hieronimus.
A Bruxelles i sedici membri dell’Alleanza chiedono politiche per la produzione sostenibile di ingredienti e la formazione di personale per sbloccare il potenziale del settore. Un aspetto legato, secondo l’amministratore delegato di Kiko Milano, Simone Dominici, all’impatto positivo che la cura del corpo e dell’estetica ha sull’autostima e sulla salute mentale dei consumatori. Aspetti non trascurati dallo studio dell’Oxford Economics presentato all’ombra dei palazzi delle istituzioni europee. Il rapporto mostra che la spesa dei consumatori nell’Ue per i prodotti di bellezza e cura della persona ha superato i 180 miliardi di euro e dato lavoro a oltre tre milioni di persone, un numero che supera il totale della forza lavoro presente in 13 Stati membri dell’Ue. Troppi anche gli oneri per l'industria della cosmetica che rendono necessaria una revisione della direttiva sulle acque reflue. Forte dei 496 milioni di euro generati ogni giorno e dei 3,2 milioni di posti di lavoro, la cordata dei grandi nomi dell’industria della bellezza chiede che tutti i settori che contribuiscono ai microinquinanti nelle acque siano ritenuti responsabili, in linea con il principio “chi inquina paga”.
I riflettori dell’Alleanza, che guarda anche agli interessi di tutti gli attori della filiera - dagli agricoltori ai vetrai, importanti nella catena del valore quanto le case di fragranze - sono rivolti in primis sull’attesa revisione del regolamento Reach (Regulation on the registration, evaluation, authorisation and restriction of chemicals), che regolamenta le sostanze chimiche autorizzate e soggette a restrizione nell’Unione europea. L’Alleanza chiede che a questa iniziativa, annunciata nel 2020 come parte del pacchetto sul Green deal, si aggiunga anche una revisione del regolamento sui prodotti cosmetici.
L’appello ha come obiettivo la riduzione degli oneri amministrativi e lo stimolo all'innovazione, senza sacrificare l’approccio basato sul rischio per la salute e la responsabilità per la tutela dell’ambiente. Trasmette ottimismo l’iniziativa della Commissione di considerare delle esenzioni per alcune imprese colpite dalla direttiva della diligenza dovuta che imponeva oneri considerati sproporzionati alle piccole e medie imprese, la colonna portante del settore.
“Vogliamo impiegare più tempo alla sostenibilità, piuttosto che alla rendicontazione amministrativa”, è stato l’appello degli amministratori delegati durante la conferenza stampa che ha preceduto gli incontri istituzionali al Parlamento europeo, tra cui quello con la presidente dell’istituzione, Roberta Metsola. Lo studio presentato dimostra che una parte consistente della cura per la sostenibilità ambientale passa anche dalla cosmetica. L’Oréal ha già annunciato che entro il 2030 il 100% della plastica utilizzata nelle confezioni sarà ottenuta da fonti riciclate o bio-based.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Mandare soldati in Ucraina mentre ci sono i bombardamenti è una pazzia e l'Italia non farà questa scelta". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Gli inglesi sono usciti dall'Europa e adesso ci convocano una volta a settimana, facessero domanda per rientrare nell'Unione europea". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Dei Servizi segreti non si parla nell'Autogrill, si parla nel Copasir, io all'Autogrill ci vado a comprare il panino". Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Da oggi sono autorizzato a dire che la Meloni non smentisce l'utilizzo di intercettazioni preventive nei confronti di un giornalista che attacca il Governo. È una cosa enorme, che ha a che fare con la dignità delle Istituzioni. Se non vi rendete conto che su questa cosa si gioca il futuro della libertà, allora sappiate che c'è qualcuno che lascia agli atti questa frase, perchè quando intercetteranno voi, in modo illegittimo, con i trojan illegali, saremo comunque dalla vostra parte per difendere il vostro diritto di cittadini, mentre voi oggi vi state voltando dal'altra parte". Lo ha affermato Matteo Renzi nella sua dichiarazione di voto sulle risoluzioni sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.
"Giorgia Meloni va al Consiglio europeo senza una linea, senza sapere da che parte stare, senza aver avuto il coraggio di rispondere a quella frase che lei stessa aveva detto: 'come diceva Pericle la felicità consiste nella libertà e la libertà dipende dal coraggio'. Se la felicità e la libertà dipendono dal coraggio, Giorgia Meloni -ha concluso l'ex premier- non è felice, non è libera".