Che un piccolo fondo speculativo, un “Hedge Fund” di non più di 300 dipendenti, specializzato in contorte operazioni finanziarie, possa (grazie al sistema finanziario globale corrente ormai fuori controllo) mettere in ginocchio finanziariamente una nazione di 41 milioni di abitanti (e forse anche scatenare un nuovo cataclisma nel mercato finanziario globale), appare cosa del tutto assurda, eppure è ciò che è appena successo: l’Argentina è stata tecnicamente considerata fallita per non aver onorato il pagamento degli interessi sul suo debito obbligazionario.
In realtà non è che l’Argentina non abbia voluto farlo, è stato il giudice Griesa della Corte Federale di Manhattan (New York) ad impedirglielo. E il giudice Griesa lo ha fatto poggiandosi su una decisione del mese scorso della Corte Suprema americana, perché ha ritenuto che l’Argentina non potesse scegliere quali creditori pagare. Secondo Griesa il debito deve essere pagato indistintamente a tutti i creditori che ne hanno diritto. E siccome la Corte Suprema ha deciso che un creditore non è tenuto ad accettare nuove condizioni dal debitore, anche se la maggioranza degli altri creditori lo fa, l’Argentina è ora costretta da questa bieca decisione a rimborsare integralmente i sottoscrittori del prestito emesso nel 2001 ad un tasso che era a quell’epoca attorno all’11%.
La Corte Suprema e il giudice Griesa non hanno tenuto in alcun conto il fatto che il debito nominale delle obbligazioni acquistate per conto dei suoi investitori dal Fondo “Elliot Management” di Mr. Paul E. Singer di New York era di appena 170 milioni di dollari circa e che ora, calcolando l’interesse al tasso pieno originario e capitalizzando di volta in volta gli interessi non pagati ad ogni scadenza, quel prestito si è moltiplicato fino a diventare un mostro del valore di 1 miliardo e mezzo di dollari.
In queste faccende da “azzeccagarbugli” è sempre praticamente impossibile stabilire in termini giuridici chi abbia ragione certa, ciascuno può però farlo per conto proprio secondo la propria coscienza e secondo evidenti ragioni di equità. Ne risulta così la situazione aberrante e assurda descritta sopra e nel titolo dell’articolo.
Naturalmente la notizia è stata ripresa da tutti i quotidiani del mondo, specialmente nella pagina dedicata all’economia. Anche il New York Times lo ha fatto titolando: “In Hedge Fund, Argentina finds relentless foe” (‘In un fondo investimenti l’Argentina trova un irriducibile nemico’). Ma il Nyt ha voluto sentire anche il parere di un illustre economista, il Nobel Joseph Stiglitz che vede anche un grosso rischio di contagio in questo “default”. Egli dice infatti: “Abbiamo già un sacco di bombe che vengono lanciate nel mondo (in questi giorni), ma stavolta è proprio l’America a buttare una bomba nel sistema economico globale. Non possiamo sapere quanto grossa sarà l’esplosione, sappiamo che se ci sara’ non riguarderà solo l’Argentina”.
Molti paesi sono attualmente sovraesposti col proprio debito sovrano e se il default argentino dovesse scatenare tra i risparmiatori la paura di non riuscire a recuperare il proprio investimento, sarebbe un guaio davvero grosso per tutti, non solo per gli argentini.
Tuttavia verrebbe quasi voglia di augurarselo. E’ ora di cominciare a distinguere nettamente i normali investitori dagli speculatori incalliti. Gli investitori normali sono quelli che cercano il miglior rendimento nelle operazioni finanziarie, ma quando si trovano di fronte a casi di oggettiva impossibilità a pagare da parte del debitore, sanno trattare la cosa con il buon senso, non con i cavilli legali. Gli speculatori incalliti invece non si lasciano commuovere da nulla e, caschi il mondo, per loro l’unica cosa importante è il loro putrido guadagno. (Vedasi anche il mio precedente post: “L’Argentina condannata a pagare. Ma questo è sciacallaggio” del 20 giugno scorso).
Da dove arriva la crisi che ancor oggi attanaglia tutto il mondo industrializzato?
Da questo sistema di parassiti che, pur disponendo già di cospicue somme, non si accontentano mai e cercano sempre in ogni modo di aumentare il proprio gruzzolo con operazioni sempre più spericolate. E proprio come i parassiti si moltiplicano tutti i giorni rendendo impervia la vita ai soggetti normali.
Le leggi sono state fatte a loro misura. I controlli eliminati quasi completamente grazie al costante lavoro delle lobby che lavorano per loro.
La loro esosità è insaziabile, ma ormai sono già così in tanti nel mondo che comincia a mancare la linfa vitale anche per loro.
Qualcuno pensa davvero che sia possibile avere più Hedge Fund (fabbriche di capitali per parassiti capitalisti), che vere fabbriche e uffici dove la gente normale può trovare linfa per una vita normale? La legge dei numeri costituita dal popolo sovrano finirà presto o tardi per prevalere e i parassiti finiranno per autodistruggersi.