Il rilancio sulla buonuscita non è bastato a Vito Gamberale. E così a una manciata di ore dalla scadenza del 3 agosto per l’uscita del manager dal fondo per le infrastrutture F2i, che lui stesso aveva indicato nei mesi scorsi, non c’è ancora traccia di un accordo. Eppure l’ex numero uno di Autostrade fresco di richiesta di rinvio a giudizio per il caso Sea (l’udienza preliminare è in calendario per il 24 ottobre), ha già ricevuto una proposta migliorativa sulla sua liquidazione che è salita da 4 a 5 milioni di euro. Una somma sulla quale un accordo con gli azionisti, Cassa Depositi e Prestiti, Fondazione Cariplo, Intesa e Unicredit in testa, non sembrava lontano.
Non fosse che resta da sciogliere anche il nodo della successione che, dopo mesi di tentati accordi tra i soci andati in fumo, è stata formalmente affidata ai cacciatori di teste di Korn Ferry. Una questione non secondaria per Gamberale, che il 26 marzo scorso dalle colonne del Sole 24 Ore aveva annunciato personalmente la sua uscita anticipata dal fondo che controlla una lunga lista di infrastrutture chiave per il Paese e che, tra le condizioni per uscire di scena aveva posto la promozione di un interno. Una soluzione che ufficialmente non è ancora stata scartata e che nelle ultime settimane ha registrato il sorpasso del vicepresidente di Metroweb, Mauro Maia – coimputato di Gamberale nell’indagine per turbativa d’asta per la vendita della Sea – da parte dell’ex Morgan Stanley, Carlo Michelini, cioè il braccio destro dell’attuale ad.
Restano però ancora alte le quotazioni degli esterni. A partire da Renato Ravanelli, il favorito della Fondazione Cariplo e di Intesa che è attuale direttore generale della multi utility A2a e uno dei tre consiglieri indipendenti del Fondo di investimento infrastrutturale mediterraneo, Inframed, che ha fra i principali sponsor l’italiana Cassa Depositi e Prestiti. Ben supportato anche l’ex vice direttore generale del Monte dei Paschi di Siena, Marco Morelli, che piace tanto al presidente della Cassa Depositi e Prestiti, Franco Bassanini. Alle banche, poi, non dispiace poi alle banche Piergiorgio Peluso, il figlio dell’ex ministro Annamaria Cancellieri e attuale direttore finanziario di Telecom Italia con un curriculum che spazia da Capitalia a Parmalat e Fondiaria Sai. Quel che è certo, in ogni caso, è che il 3 agosto, giorno del 70esimo compleanno di Gamberale, è alle porte ed è piuttosto difficile che la scadenza venga rispettata. Ancora più difficile, però, è che Cassa e Fondazione Cariplo da tempo ai ferri corti col manager, accettino la sua controproposta di un passaggio alla presidenza per un anno. Ferma restando la buonuscita.