CRONACA ORA PER ORA - Il premier: "Contento per clima delle ultime ore. Il primo sì la prossima settimana". Il Carroccio fuori dall'Aula per tutta la giornata. M5s: "Non partecipiamo più ai lavori". Anche vendoliani fuori poi rientrano
Il Senato ha detto sì: non ci saranno più parlamentari eletti dai cittadini a Palazzo Madama. I 100 nominati saranno in larga parte scelti dai consigli regionali (95), mentre 5 saranno di nomina presidenziale. L’Aula dopo ore di bagarre, con le opposizioni dentro e fuori in polemica con il governo e scontri con i commessi, ha approvato l’articolo 2 del ddl Boschi che modifica la composizione strutturale dell’assemblea. I sì sono stati 194, i no 26, otto gli astenuti (Dodici dissidenti del Pd e altri due senatori della maggioranza: uno di Ncd e uno di PI). Non erano presenti Lega Nord e Movimento 5 stelle. Discussione sofferta e trascinata, ma che procede tanto da far restare ottimista il presidente del Consiglio Matteo Renzi: “Il primo via libera alla riforma sarà già la prossima settimana”. Poi il testo dovrà passare alla Camera (entro tre mesi) e in caso di modifiche, tornare a Palazzo Madama. Poi il referendum ai cittadini che dovranno dare l’ultima approvazione.
L’ennesima lunga giornata per i senatori ha visto i partiti di minoranza uscire più volte dall’Aula in segno di protesta. Su invito del presidente Piero Grasso, ad un certo punto sono rientrati grillini e vendoliani, mentre il Carroccio è rimasto sulla linea dura. Una mediazione poi saltata, con i 5 stelle di nuovo fuori ad attaccare il ministro delle Riforme: “Ci ha parlato per ultimi. Non parteciperemo più ai lavori”. Un aventino a metà, con i grillini che assicurano saranno presenti ogni giorno per lavorare a tutto il resto.
Il giorno dopo il caos (con una senatrice di Ncd finita all’ospedale e un leghista svenuto e assistito in infermeria) è anche quello della conta dei colpevoli. Grasso ha annunciato un’istruttoria e ha individuato i leghisti che ieri sono stati primi protagonisti della bagarre serale. Ma contro Grasso si rivolge ora anche il Pd. “Non sempre condivido le sue decisioni e la sua conduzione d’Aula – dice il capogruppo del Pd Luigi Zanda in un’intervista al Messaggero – Se non verranno ristabilite delle condizioni civili, non violente, non rissose, di lavoro comune, risulterà violentemente menomato il regolare svolgimento”.
CRONACA ORA PER ORA
19.16 – Cento senatori: “Violate le regole parlamentari”
“Non si possono decidere le regole di convivenza, violando sistematicamente le regole parlamentari. Da un orrore istituzionale non può nascere una Costituzione”. Lo denunciano un centinaio di senatori tra cui esponenti di PI, Fi, Sel, Lega, M5S in una lettera in cui denunciano “la conduzione incerta dei lavori” e le “ingerenze e provocazioni” di Renzi.
19.08 – Con approvazione articolo 2, preclusi tutti gli emendamenti sul Senato elettivo
Con l’approvazione dell’articolo 2 del ddl costituzionale, sono preclusi tutti gli emendamenti aggiuntivi che riguardano l’elezione a suffragio universale e diretto del Senato. Lo ha reso noto il presidente Pietro Grasso in Aula.
19.03 – Approvato l’articolo 2, modificata la composizione del Senato: non sarà elettivo
L’Aula di Palazzo Madama ha approvato l’articolo 2 del ddl costituzionale, che modifica la composizione del Senato e prevede che i membri siano in tutto cento: 95 scelti dai consigli regionali e cinque di nomina presidenziale. I sì sono stati 194, i no 26, otto gli astenuti. Assenti M5S e Lega. L’Aula ha applaudito il sì.
18.57 – Renzi: “Pronti a far mancare i due terzi per fare i referendum”
Le riforme saranno giudicate dai cittadini. L’assicurazione viene rinnovata ancora oggi dal premier Matteo Renzi che per “blindare” il referendum confermativo spiega che “siamo disposti anche a prendere un impegno scritto in Parlamento. La maggioranza che sostiene questa riforma – aggiunge usando un paradosso – è disponibile, anche se avesse i numeri (ovvero il consenso dei 2/3 del Parlamento, ndr.), a far mancare qualche numero” per lasciare l’ultima parola ai cittadini.(
18.21 – Bocciato l’emendamento per abolire i senatori a vita
Abolire i senatori di nomina presidenziale. Lo chiedeva un emendamento a prima firma della dem Lucrezia Ricchiuti e sostenuto da 33 senatori di Pd, Sel e Italia lavori in corso. La proposta di modifica è stata bocciata con 165 no, 38 sì e 4 astenuti. “Questo emendamento – ha affermato Ricchiuti – non è contro i nostri senatori a vita Ciampi, Monti, Rubbia, Cattaneo e Piano. Ma avere cinque senatori su cento di nomina presidenziale avrebbe un’incidenza ben maggiore che averne cinque su 315”.
18.21 – Aventino Lega e M5s, votazioni a raffica sull’articolo 2
Complice ‘l’Aventino’ di Lega e M5S, si vota a raffica sugli emendamenti all’art. 2 del ddl riforme in Aula al Senato. Mancano circa 300 emendamenti alla fine del volume che concerne il secondo articolo del ddl, che potrà, salvo sorprese, essere così messo in cassaforte dal governo entro questa sera. La rapidità delle votazione è dovuta anche al fatto che, almeno per oggi, sembra matematicamente impossibile che il Governo vada sotto, anche si vota a scrutinio segreto: con l’assenza di Lega e 5S, per ora la strada è spianata.
17.56 – Renzi: “Primo ok alle riforme la prossima settimana”
“Siamo fiduciosi” che il primo ok alle riforme “possa arrivare la prossima settimana”. Così il premier Matteo Renzi. “Non si tratta – ha sottolineato – solo di ridurre il numero di persone che fanno politica ma la modifica delle regole dimostra che la politica è in grado di cambiare, è il pin per accendere il telefonino, poi viene tutto il resto”.
17.52 – Renzi: “Disponibili a dialogare, ma facciamo le riforme”
“Noi siamo disponibili a dialogare con tutti, partendo dal presupposto che l’Italia deve realizzare le riforme per acquisire credibilità all’estero. E poi la politica che riforma se stessa ha l’autorevolezza per chiedere agli altri attori sociali di non chiudersi in una difesa corporativista”. Così Matteo Renzi sulle aperture sulle riforme.
17.49 – La Lega oggi non rientrerà in Aula per i lavori al Senato
La Lega per oggi non rientrerà in Aula per partecipare ai lavori sul ddl riforme. Lo afferma il capogruppo Gian Marco Centinaio, sottolineando come, nell’incontro con Maria Elena Boschi, siano state presentate 10 proposte del Carroccio sulle riforme. “Aspettiamo una risposta ma la nostra posizione resta negativa” sul ddl, aggiunge.
17.36 – Renzi: “Soddisfatto del clima di dialogo delle ultime ore”
“Le riforma stanno andando avanti e sono molto soddisfatto e spero che il clima di dialogo consenta di recuperare e duri anche la prossima settimana che sarà conclusiva”. Così Matteo Renzi illustrando lo Sblocca Italia in conferenza stampa.
17.23 – Romani: “La prossima settimana incontro Renzi-Berlusconi”
“L’incontro tra il presidente del Consiglio e Berlusconi penso si terrà la settimana prossima”. Lo dice il capogruppo di FI al Senato Paolo Romani. “E’ normale – spiega – che i protagonisti” del patto del Nazareno “si vedano a intervalli regolari per fare un check sullo stato di salute dell’accordo”.
17.09 – M5S: “Non parteciperemo più ai lavori”
“Non parteciperemo mai più ai lavori sul ddl riforme: nel momento in cui oggi è stata annullata l’ipotesi di un Senato elettivo ci concentreremo sulle questioni sostanziali” del Paese. Lo annuncia il capogruppo M5S Vito Petrocelli giungendo in sala stampa e davanti alle tv assieme a tutti i senatori del gruppo pentastellato.
16.31 – M5s: “Usciamo dall’Aula, la Boschi ci ha chiamato per ultimi e solo per telefono”
Il M5S lascia nuovamente l’Aula del Senato. Ad annunciarlo è il capogruppo Vito Petrocelli che sottolinea come il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi abbia incontrato le altre opposizioni ma non abbia “voluto” vedere i 5S. “Questa era l’ultima cosa che potevamo tollerare, Renzi si gingilli pure con i suoi tweet”, sbotta Petrocelli.
16.26 – Boschi ha visto anche senatori Lega e telefonato al M5s
Nell’ambito delle consultazioni per favorire il clima politico in aula sul ddl riforme, il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi ha visto i senatori della Lega e ha avuto un contatto telefonico con il Movimento Cinque Stelle.
16.24 – Anche Mucchetti ritira il suo emendamento. M5s lo fa suo, bocciato
Anche il senatore del Pd Massimo Mucchetti, ha ritirato un suo emendamento al ddl Riforme sull’elezione diretta del nuovo Senato, dopo che lo stesso era stato fatto in precedenza da Vannino Chiti. “Spero serva per arrivare a un compromesso alto”, ha spiegato l’ex giornalista. La senatrice del Movimento 5 stelle Paola Taverna ha allora chiesto di fare suo l’emendamento Mucchetti, che è stato quindi bocciato con voto palese.
16.16 – Centinaio: “La Lega resta fuori dall’Aula”
“Resteremo fuori dall’Aula insieme con gli esponenti di Italia lavori in corso finché da parte del governo e della maggioranza non ci sarà un atteggiamento ragionevole su temi importanti. Finora hanno fatto scempio di ogni proposta bocciando la diminuzione del numero dei deputati e scippando del diritto di voto i cittadini. Noi siamo pronti a confrontarci nel merito delle questioni perché se questo è il nuovo Senato, allora meglio abolirlo”. Lo afferma Gian Marco Centinaio, capogruppo della Lega al Senato.
16.13 – Chiti ritira emendamento su Senato elettivo
“Il mio emendamento riguarda il modello elettorale del Senato”, prevedendo l’elezione diretta: “Questa mattina è stato discusso” e bocciato “un emendamento precedente” sullo stesso tema e “non credo che votare 12 volte la stessa proposta la faccia accettare le altre 11. Prendo atto di questo e ritiro il mio emendamento”. Lo annuncia il senatore del Pd Vannino Chiti prendendo la parola alla ripresa della seduta in Aula. “Inviterei a farlo anche Minzolini e altri, che hanno presentato emendamenti simili”, aggiunge.
16.02 – Zanda: “Obiettivo approvare entro l’8 agosto”
“L’obiettivo resta quello” dell’approvazione del “ddl entro l’8 agosto”. Lo afferma il capogruppo Pd al Senato, Luigi Zanda sottolineando come sia “importante che la discussione in Aula sia concentrata su alcuni emendamenti”, per affrontare nel merito i punti della riforma.
15.59 – Al Senato incontro tra Boschi e Sel
E’ in corso a Palazzo Madama un incontro tra il ministro Maria Elena Boschi e la capogruppo di Sel Loredana De Petris, per cercare un’intesa su alcune modifiche condivise al ddl costituzionale di riforma del Senato. Lo si apprende da fonti parlamentari.
15.34 – Renzi: “Disposto a modifiche, ma opposizioni aprano”
Matteo Renzi, nel pranzo a Palazzo Chigi, con i capigruppo di maggioranza avrebbe concordato, a quanto si apprende da fonti parlamentari, ad aprire a modifiche alla riforma del Senato sull’immunità e sulla platea per eleggere il Capo dello Stato a fronte di un’apertura delle opposizioni a venire meno all’ostruzionismo in Aula. Il dialogo, secondo la maggioranza parlamentare, si può aprire, oltre che su immunità e platea per l’elezione del Capo dello Stato, anche sui referendum, i temi su cui, spiega uno dei partecipanti all’incontro, c’è sempre stata apertura ma “la differenza è che ora, grazie anche al Canguro, le opposizioni si sentono meno forti e sono quindi più disponibili a confrontarsi, rinunciando all’ostruzionismo”. Al pranzo con il premier hanno partecipato il presidente del Pd Luigi Zanda, il capogruppo Ncd Maurizio Sacconi, i capigruppo Sc e Pi Gianluca Susta e Lucio Romano e il capogruppo delle Autonomie Karl Zeller.
15.30 – Incontro Renzi-capigruppo: “Chiudere le votazioni sull’articolo 2 entro notte”
Chiudere le votazioni sull’articolo 2 entro stanotte. E’ l’obiettivo che, a quanto si apprende da fonti parlamentari, il premier Matteo Renzi ed i capigruppo di maggioranza si sono prefissati nel pranzo svoltosi a Palazzo Chigi. Nella riunione si è concordato, in caso si riuscisse entro stanotte a finire le votazioni sull’art.2 della riforma del Senato, di approvare domani mattina il decreto carceri e consentire una pausa nel week-end ai senatori “perchè – spiega uno dei partecipanti all’incontro – la stanchezza ha già causato dei colpi di testa”. La prossima settimana, se la riforma del Senato procede spedita, la maggioranza pensa di approvare a metà settimana i ddl P.A e Competitività, modificati alla Camera, per poi chiudere.
15.04 – I capigruppo di maggioranza al Senato a Palazzo Chigi da Renzi
I capigruppo di maggioranza al Senato sono a Palazzo Chigi a colloquio con il premier Matteo Renzi per definire eventuali modifiche alla riforma del Senato da condividere con le opposizioni.
14.23 – Sel: “Finalmente disponibilità a confronto da parte del governo”
“Finalmente è arrivato un primo segnale di disponibilità non solo da parte dei relatori, ma, ed è questa la vera novità, da parte del Governo. Siamo disponibili a confrontarci per giungere a quelle mediazioni alte che servono a costruire quello spirito costituente che fino ad oggi è mancato”. Così Loredana De Petris, capogruppo Sel al Senato.
13.43 – Grasso sospende la seduta fino alle 16
Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha sospeso i lavori dell’aula del Senato fino alle 16. In un clima più disteso rispetto a questa mattina, con il rientro nell’emiciclo di Sel e M5S, Grasso ha accolto la richiesta del governo di fermare i lavori per dare modo ai relatori e all’esecutivo di approfondire i punti più importanti degli emendamenti che saranno esaminati nel pomeriggio.
13.41 – Boschi: “Governo disponibile al dialogo su alcuni temi”
“Manteniamo la disponibilità del governo al dialogo e al confronto su alcuni temi rimasti aperti” e inerenti agli articoli superiori al 2. Lo afferma il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi in Aula annunciando la disponibilità ad accogliere la richiesta del senatore Pd Tocci di sospendere l’Aula fino alle ore 16.
13.36 – Respinto l’emendamento Chiti per l’elettività del Senato
L’aula del Senato ha respinto l’ emendamento 2.1360 a prima firma del ‘dissidente’ Pd Vannino Chiti sull’elettività dei membri del futuro Senato in ciascuna Regione. La proposta ha ottenuto 157 voti contrari, 67 favorevoli e 27 astenuti.
13.16 – La Lega Nord resta fuori dall’Aula, c’è solo la senatrice Bisinella
C’è solo la senatrice Patrizia Bisinella a presidiare i banchi della Lega Nord in Aula al Senato, a testimonianza del fatto che, a dispetto del M5S e di Sel, il gruppo del Carroccio respinge, di fatto, l’invito a rientrare del presidente Pietro Grasso. “Il dibattito è stato strozzato e impedito, alla luce di quanto avvenuto, non riteniamo più di appoggiarvi”, ha affermato Bisinella spiegando che resterà, sola, a votare gli emendamenti presentati dalla Lega al ddl Boschi. Anche Roberto Calderoli, relatore del ddl riforme insieme alla senatrice Anna Finocchiaro, è rimasto in Aula.
13.05 – De Petris (Sel): “Rientriamo perché ci è stata ridata la voce”
“Rientriamo in Aula per poter esprimere la nostra posizione, perché ci è stata ridata la voce”. Lo ha detto la capogruppo Sel Loredana De Petris, intervendendo in Aula dopo averla abbandonata qualche minuto fa
13.03 – Le opposizioni rientrano in Aula su invito di Grasso
Le opposizioni sono rientrate in Aula accogliendo l’invito del presidente Pietro Grasso, che durante la pausa ha contattato i capigruppo per chiedere che tornassero a partecipare ai lavori. Il rientro di Grasso in Aula è stato seguito così da quello delle opposizioni. “Per le riforme c’è bisogno del contributo di tutti”, ha sottolineato Grasso. “Ho utilizzato la mia prima assenza dall’Aula per venire incontro all’invito che da più parti è venuto, anche in Aula, perché i senatori dell’opposizione rientrassero e vedo con piacere che sono rientrati, perché per le riforme costituzionali c’è bisogno del contributo di tutti, naturalmente nei tempi consentiti”, ha spiegato Grasso dopo esser tornato a presiedere l’Aula. La mediazione è quindi avvenuta nel periodo, di circa un’ora, in cui Grasso si è assentato dall’Aula. Al suo intervento è seguito quello della capogruppo Sel De Petris, che ha affermato: “ci è stata ridata la voce”.
12.56 – Grasso rientra in Aula dopo breve pausa
Solo una breve pausa per Pietro Grasso. Il presidente del Senato dopo quattro giorni infuocati e sedute fiume, questa mattina ha avviato i lavori dell’assemblea, chiamata a esaminare gli emendamenti al disegno di legge di riforme costituzionali, per poi lasciare lo scranno più alto dell’emiciclo alla vicepresidente Valeria Fedeli. L’ex magistrato, duramente contestato anche oggi, ha ripreso la conduzione dei lavori.
12.28 – L’invito di Chiti (Pd) alle opposizioni: “Tornate in Aula”
Il senatore Pd, Vannino Chiti, ha invitato le opposizioni a rientrare in Aula per partecipare al voto sugli emendamenti al ddl Riforme. Lo ha fatto intervenendo in Aula, dove mancano i senatori di Sel, Lega e Movimento 5 stelle.
12.17 – Ancora canguro al Senato, decaduti 1295 emendamenti
Il canguro salta ancora in aula al Senato, decadute 1295 norme, tutte sulla riduzione del numero di parlamentari. Procede spedito il voto degli emendamenti al disegno di legge di Riforma costituzionale grazie alla prassi tanto discussa negli scorsi giorni, secondo la quale decadono tutte le norme di modifica collegate per tema a un emendamento bocciato. Inoltre la mancanza delle opposizioni in aula sta facendo decadere tutti gli emendamenti a firma dei senatori assenti. Al momento si sta esaminando l’emendamento 1318 a prima firma di Antonio Azzolini del Nuovo centrodestra, che modifica l’articolo 57 della Costituzione. Governo e relatore, Anna Finocchiaro, hanno dato parere contrario.
11.44 – Blog Grillo: “Grasso è un grigio funzionario governativo”
“Grasso è un “fascista” come afferma un senatore della Lega? No, più semplicemente è un grigio funzionario governativo incaricato di fare del regolamento stracci per la polvere. Un qualsiasi Oblomov (il personaggio di Cechov) dimessosi dal suo posto di funzionario per timore del rimprovero del suo capoufficio a causa di un piccolo errore commesso. Però molto più disinvolto perché più lesto nel servire il suo zar per fas et nefas” (con mezzi leciti e illeciti, ndr). E’ quanto si legge in un post di Aldo Giannulli pubblicato sul blog di Beppe Grillo.
11.41 – Vuoti anche i banchi M5s, in Aula ci sono solo maggioranza e Fi
Banchi vuoti anche nella fetta di emiciclo dove solitamente siede il gruppo del M5S che, dopo aver messo il bavaglio e annunciato che non parteciperà ai lavori per protestare contro la conduzione del presidente Pietro Grasso, ha abbandonato l’Aula così come Lega, Sel ed e buona parte degli ex M5S. In Aula quindi, al momento siedono e discutono degli emendamenti all’art.2 del ddl riforme solo i senatori della maggioranza.
11.39 – Stucchi (Lega): “Grasso ha la sindrome di Calimero”
“Ogni volta che si parla della qualità della gestione dei lavori d’aula, Grasso pensa che si stia facendo una critica a lui evidentemente per la consapevolezza della sua manifesta incapacità. I latini dicevano excusatio non petita, accusatio manifesta. Ho cercato di spiegare al presidente Grasso che anche lui può sbagliare. Ho capito però una cosa: è vittima della ‘Sindrome Di Calimerò “. Lo dichiara il senatore della Lega Nord, Giacomo Stucchi.
11.38 – Emendamenti articolo 2, c’è un voto segreto (ma non le opposizioni)
Terminate in aula le votazioni sugli emendamenti aggiuntivi all’articolo 1, i senatori stanno esaminando gli emendamenti all’articolo 2 al ddl riforme sulla composizione del Parlamento. E’ arrivato in votazione un emendamento di Massimo Mucchetti, “dissidente” Pd sul testo scaturito dalla commissione, che sarà votato per parti separate: su quella relativa alle minoranze linguistiche c’è lo scrutinio segreto. Tuttavia in questo momento in Aula non ci sono più le opposizioni.
11.32 – Terminato l’esame dell’articolo 1 del ddl Riforme
In un clima ancora rovente, l’aula del Senato ha terminato l’esame dell’articolo 1 del disegno di legge che riforma il Senato e il Titolo V della Costituzione ed è passata a illustrare gli emendamenti al numero 2, relativo alla composizione ed elezione del Senato.
28 – Centinaio (Lega): “Non abbiamo più diritto di parola”
“Anche oggi siamo partiti con il piede sbagliato. La gestione di Grasso è disastrosa. Non abbiamo più diritto di parola. Finché continuerà così la Lega non rientrerà in aula. Se Grasso vuol proseguire a fare il super commissario allora smetta di presiedere l’aula”. Lo ha detto Gian Marco Centinaio, capogruppo della Lega Nord al Senato, spiegando le ragioni “che ci hanno costretto ad abbandonare l’aula”.
11.14 – De Petris (Sel): “Io relatrice di minoranza e Grasso mi ha tolto la parola. Gravissimo”
“Lasciamo i lavori perché non sono garantite le condizioni per un confronto democratico”. Lo afferma la capogruppo Sel Loredana De Petris annunciando che il suo gruppo abbandona l’Aula del Senato. “Grasso mi ha tolto la parola come relatrice di minoranza, un fatto gravissimo inaccettabile”, protesta De Petris.
10.56 – Anche Sel abbandona i lavori del Senato: “Non c’è democrazia”
“Lasciamo i lavori perchè non sono garantite le condizioni per un confronto democratico. #RiformaSenato #opensenato #SEL”. È quanto scrive sul proprio profilo Twitter, la senatrice Sel, Loredana De Petris, il relazioni ai lavori del Senato sul ddl Riforme.
10.52 – La Lega lascia l’Aula: “Ma non è un Aventino”
La Lega esce dall’Aula e non parteciperà al voto ai restanti emendamenti al ddl Riforme. Lo ha annunciato il senatore Sergio Divina (Lega Nord) durante i lavori dell’Aula. “Non è un Aventino”, ha spiegato Divina, sottolineando che la Lega non condivide la modalità di conduzione dei lavori dell’Aula. Sono proprio 11 senatori della Lega ad essere stati individuati dal presidente Pietro Grasso come responsabili degli incidenti di ieri. Anche il M5s non sta partecipando al voto. “O ci venite a dire che si cambia registro, o non partecipiamo più ai lavori, non si è mai visto procedere a riforme costituzionali con questa violenza” che si sta affrontando come un “regolamento di condominio” ha detto Divina.
10.50 – Riprendono le votazioni, stretta di Grasso sugli interventi
Richiami all’ordine, stretta sugli interventi, permessi in buona parte ai meri capigruppo, piglio deciso: il presidente Pietro Grasso tenta così di scandire in maniera regolare i tempi dei lavori dell’Aula dove, finora, sono stati già diversi gli emendamenti – aggiuntivi all’art. 1 – votati. Ma le proteste non sono certo finite, con Lega e M5S, soprattutto in trincea. Mentre Augusto Minzolini, senatore FI, sottolinea: “quanto sta avvenendo è una parodia”.
10.43 – M5s in Aula con il bavaglio: non partecipa ai lavori e non vota emendamenti
“A queste condizioni il gruppo del M5s non parteciperà ad alcun lavoro e non voteremo più nessuno degli emendamenti”. Lo annuncia il capogruppo M5S al Senato, Vito Petrocelli, mettendo un bavaglio per protestare contro la conduzione del presidente Pietro Grasso in Aula. “Ne prendiamo atto”, è la replica di Grasso.
10.38 – M5s: “A queste condizioni non voteremo alcun emendamento”
“A queste condizioni il M5S non voterà nessuno dei prossimi emendamenti”. Lo ha annunciato il capogruppo del M5S al Senato, Vito Petrocelli, durante la votazione degli emendamenti al ddl sulle riforme costituzionali.
10.36 – Richiamati 11 senatori leghisti
Centinaio, Divina, Consiglio, Candiani, Arrigoni, Bisinella, Crosio, Tosato, Stefani, Bellot, Munerato: sono gli 11 senatori nominati dal presidente del Senato, Pietro Grasso, di cui “il Consiglio di presidenza ha deliberato di stigmatizzare e di censurare i comportamenti”, come spiegato dallo stesso Grasso in apertura di seduta odierna. Il presidente ha preannunciato per loro “l’irrogazione delle più gravi sanzioni” previste dal Regolamento.
10.14 – Grasso: “Non tollererò più insulti a presidenza”
“Non consentirò più allusioni nè insulti sul presidente e alla conduzione della presidenza. Al primo accenno, farò un richiamo all’ordine, cui ne seguiranno altri, dopo di che ci sarà l’eslpulsione dall’aula. Ho tollerato fin troppo”. Lo ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso riaprendo la seduta sul ddl Boschi e replicando al senatore della Lega Giacomo Stucchi alla ripresa della discussione sulle riforme a palazzo Madama.
10.07 – Ripresi i lavori dopo breve sospensione
Sospesa e ripresa dopo una pausa di 15 minuti la seduta dell’Aula del Senato. L’assemblea di palazzo Madama è impegnata sul voto degli emendamenti aggiuntivi all’articolo 1, approvato ieri, del ddl Riforme. La sospensione era stata decisa dal presidente di palazzo Madama, Pietro Grasso, dopo la lettura dell’esito dell’Ufficio di presidenza di ieri sera.
10.05 – Grasso annuncia istruttoria per i fatti di ieri
Il presidente del Senato Pietro Grasso, aprendo la seduta dell’aula sul ddl Boschi ha annunciato un’istruttoria per i gravi fatti avvenuti ieri che hanno portato al ricovero in ospedale della senatrice di Ncd Laura Bianconi. “Verranno appurate – ha detto, leggendo le decisioni del consiglio di presidenza tenuto ieri sera – le responsabilità individuali di chi non ha permesso agli assisteni parlamentari di dare escuzione alle direttive del presidente e dei questori” di riportare la calma in Senato, facendo uscire dall’aula i parlamentari più violenti. Grasso ha quindi annunciato “l’irrogazione delle più gravi sanzioni” “secondo l’articolo 67 comma 3 del regolamento” nei confronti dei responsabili. Il presidente ha quindi sospeso la seduta, aperta alle 9.30, che riprenderà fra poco.
09.57 – Grasso: “Da Lega comportamento inaccettabile”
“Il consiglio di presidenza ha verificato che i senatori delle Lega Nord hanno causato e provocato disordini impedendo i lavori dell’Assemblea. Sono comportamenti inaccettabili che minano la credibilità e la dignità del Senato”. Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, aprendo la seduta odierna in relazione agli incidenti di ieri.
09.51 – Ripresa seduta: saluto Grasso e applausi per Bianconi
Sono ripresi i lavori dell’Assemblea del Senato sul ddl riforme. Il presidente Pietro Grasso, introducendo la seduta, ha rivolto il suo saluto alla senatrice Laura Bianconi, rimasta lievemente ferita ieri sera durante i tumulti verificatisi in Aula. “Volevo salutare la senatrice Bianconi, siamo felici che il suo infortunio sia meno grave del previsto”, ha affermato Grasso e le sue parole sono state scandite dall’applauso dell’Aula.
08. 45 – Brunetta: “Renzi a breve annuncerà manovra correttiva”
“La verità è che le condizioni economiche non sono quelle previste dal governo. Tra qualche giorno Renzi parlerà di manovra correttiva. Lui ha sempre negato la realtà dei numeri e ora ne viene travolto”. Ne è convinto il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta, che intervistato dalla Stampa sottolinea: “Se i 16 miliardi di tagli non si faranno, le coperture saranno date automaticamente dalle cosiddette clausole di salvaguardia, cioè l’aumento delle accise e dai tagli lineari”. Si sofferma sulla vicenda del commissario alla spending review: “Appena Renzi è arrivato a Palazzo Chigi l’ha subito delegittimato. Quello di Cottarelli è stato un lungo addio ed è meglio che non rimanga fino a ottobre, perché farebbe male a se stesso e all’Italia”. Renzi? “Adesso si trova nel momento peggiore. Il Senato è nel caos della riforma costituzionale, l’economia va a picco, la sua politica economica è in stato di fallimento, del semestre europeo a guida italiana non ne parla più nessuno. È delegittimato dalla vicenda Mogherini.” “Povero Renzi – aggiunge l’ex ministro, – sta prendendo atto del disastro che ha prodotto. Dopo Cottarelli non mi stupirei che se ne andasse pure il ministro Padoan. Dicono che i rapporti siano difficili”.