Più volte ci siamo occupati di piste ciclabili ed, in particolare dei loro costi. A volte viene il sospetto che esse vengano costruite più per far girare i soldi che per far girare i ciclisti.
Oggi raccogliamo, facendola nostra, una segnalazione pervenutaci dall’ ing. Giorgio Demurtas su un progetto di Cagliari.
“Vorrei esporre alcune bervi considerazioni in merito al finanziamento di 1,5 milioni di euro che il comune ha destinato alla costruzione di piste ciclabili. Una parte consistente del finanziamento è stata impegnata per rivestire l’asfalto esistente con una sorta di asfalto rosso scuro chiamato Rasocrete, che ha un costo circa cinque volte superiore al normale asfalto. La pavimentazione con detto materiale (un conglomerato di resine epossidiche ed inerti) per 1 cm di spessore, estesa alla superficie degli attraversamenti pedonali, attraversamenti ciclabili ed aree circostanti in tutti gli incroci, e l’impiego in luogo del normale asfalto in altre tratte, portano ad una spesa di 829.597 €, pari al 53,52% dell’importo totale dei lavori in appalto (1.550.000 €).
Dall’analisi del progetto emerge che eliminando detto materiale ed evidenziando i soli attraversamenti ciclabili con il colore celeste (colore indicato come il migliore per la sicurezza dei ciclisti da studi internazionali*) si avrebbe un risparmio di quasi 700 mila €. Con detti fondi si potrebbero realizzare ulteriori 11 km di nuove piste ciclabili in aggiunta ai 19,5 km previsti nel progetto attuale, con evidente beneficio per la sicurezza dei ciclisti.
Inoltre: – una circolare del ministero dei trasporti (1379 del 11/03/2011) indica che evidenziare di rosso o altri colori l’area circostante le strisce pedonali non risulta in alcun beneficio sulla sicurezza, e anzi rende l’attraversamento pedonale meno visibile perché riduce il contrasto bianco su nero.
– La colorazione del fondo degli attraversamenti ciclabili è ammesso dalla normativa italiana, e fra vari colori (rosso, giallo, verde, celeste, …) il colore celeste è quello che risulta dare i migliori risultati in termini di sicurezza, ed è infatti utilizzato in una delle nazioni più evolute in merito a ciclabilità urbana: la Danimarca.
La soluzione illustrata alternativa al Rasocrete è pertanto perfettamente applicabile e in linea con la normativa italiana. La realizzazione di queste piste ciclabili potrebbe facilmente diventare il fiore all’occhiello del Comune di Cagliari, avvicinandolo agli elevati standard di sicurezza ed efficienza della spesa pubblica tipica dei paesi scandinavi”.
Vedremo se qualcuno ne terrà conto.