Una scossa di magnitudo di 6.1 ha provocato un’ecatombe di almeno 380 morti, circa 1.890 feriti e la distruzione di 12.000 case fra i villaggi del distretto di Ludian, nella montagnosa provincia cinese dello Yunnan.
Un terremoto talmente forte da essere avvertito nella capitale dello Yunnan, Kunming, nelle città vicina di Zhaotong e anche nelle province limitrofe di Guizhou e Sichuan. La più forte in questa provincia da almeno 14 anni, come ha rimarcato la tv di stato cinese Cctv.
Liya, una abitante della regione di Zhaotong, ha raccontato all’agenzia Nuova Cina che le strade del suo villaggio sono “come un campo di battaglia dopo un bombardamento“, aggiungendo che la palazzina di due piani dei suoi vicini è crollata. Secondo l’agenzia, “il sisma ha fatto crollare o ha gravemente danneggiato molti edifici, in particolare le case antiche”. “Sono crollate le mura di diverse case, si sono rotte le condotte dell’acqua e la corrente elettrica è saltata”, riferisce la Cctv, mentre le immagini mandate in onda mostrano gente sotto shock, radunata in strada, tetti crollati e mura spezzate da enormi crepe.
Almeno una scuola (vuota) sarebbe stata rasa al suolo e si ritiene che sotto le macerie vi sia sepolta una studentessa. Secondo l’istituto geosismico americano (Usgs), che ha valutato la scossa principale in magnitudo 6.1, “in generale la popolazione in questa regione abita in strutture altamente vulnerabili alle scosse di terremoto”.
Sul posto sono accorse centinaia di vigili del fuoco e di poliziotti e una squadra di una trentina di tecnici della protezione civile con il compito, oltre che di cercare e soccorrere i sopravvissuti, anche di coordinare gli aiuti per gli oltre 29.400 sfollati, ai quali le autorità hanno inviato 2.000 tende, 3.000 brandine, altrettante coperte e giacconi, cibo e acqua.
Questa zona della Cina, tre province – Yunnan, Sichuan e Guizhou – percorse da catene montuose spesso di difficile accesso, è particolarmente esposta ai terremoti. Uno dei quali fece 1.500 morti nella stessa zona nel 1974. Ma il più devastante dei tempi recenti è quello che nel 2008 ha distrutto la provincia di Sichuan, che confina con lo Yunnan, con magnitudo 8.0 e un bilancio di almeno 87.000 fra morti e dispersi.