Navi militari e mercantili hanno soccorso 260 persone a 50 miglia dalla costa dello Stato nordafricano. Nel fine settimana sono state assistite oltre 2.500 persone. Sindaco di Porto Empedocle: "Una tragedia senza fine". Migrante: "In Libia, prima di partire, gli scafisti hanno ucciso delle persone"
Ancora un naufragio di un barcone a largo delle coste della Libia. Due cadaveri sono stati recuperati: si tratta di una donna di età compresa tra i 30 e i 40 anni e un bimbo di 10 anni. I loro corpi sono stati recuperati insieme agli oltre 260 superstiti. A bordo del pattugliatore Peluso sono stati trasferiti a Porto Empedocle, nell’agrigentino. Dopo una prima ispezione, i cadaveri sono stati portati all’obitorio dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, dove sarà effettuata l’autopsia disposta dalla Procura.
“E’ arrivato a Porto Empedocle il pattugliatore d’altura della Guardia Costiera, con a bordo i cadaveri di due migranti recuperati in mare aperto a circa 50 miglia a nord delle coste libiche a seguito del naufragio di una imbarcazione. Continuiamo ancora il pietoso rituale nella banchina del porto”, commenta il sindaco di Porto Empedocle, Lillo Firetto. “A volte il mare africano restituisce i poveri resti – aggiunge – Sogni spezzati. Sono oltre ventimila gli uomini, donne e bambini inghiottiti dal Mediterraneo. Una tragedia senza fine”.
Durante il fine settimana i mezzi aeronavali della Marina Militare sono stati continuamente impegnati nel soccorso ai numerosi migranti in arrivo dalle coste del nord Africa. Tra venerdì e domenica sera, in particolare, come spiega una nota della Marina, sono state assistite oltre 2500 persone dalle navi impegnate nell’operazione Mare Nostrum tra cui le fregate Aliseo e Fasan, la corvetta Sfinge e la nave anfibia San Giusto e gli elicotteri imbarcati. I 1311 migranti che la fregata Fasan sbarcherà questa mattina, 4 agosto, nel porto di Taranto sono frutto degli interventi effettuati tra venerdì e sabato nel Canale di Sicilia a sud di Lampedusa. A bordo della nave anfibia San Giusto invece ci sono 1189 migranti soccorsi da navi della Marina Militare, dalle unità della Capitaneria di Porto Peluso, Dattilo e altre motovedette minori e da alcune imbarcazioni mercantili intervenute in assistenza. Si è concluso ieri sera l’ultimo evento di soccorso da parte della fregata Aliseo: 227 migranti tra cui 40 donne e 95 minori che saranno trasbordati su nave San Giusto. La nave anfibia sbarcherà domani a Salerno tutti i migranti che ha a bordo.Intanto è stato arrestato dalla squadra mobile di Ragusa un cittadino del Senegal, accusato di essere lo scafistadel barcone a bordo del quale ieri sono giunti a Pozzallo 185 migranti.
E dai racconti dei migranti, raccolti dalla mobile per risalire al presunto scafista, emergono particolari terribili sui loro viaggi. “Eravamo ammassati in un fabbricato sorvegliati da libici armati di pistole e fucili. Io sono stato picchiato più volte, altri sono stati meno fortunati di me. Molte persone sono state uccise dai libici che continuamente sparavano all’interno del fabbricato a volte per spaventare ma altre colpivano a morte” ha raccontato un testimone.
“Ho lavorato per tre mesi – ha aggiunto – per pagarmi il viaggio senza percepire alcun salario. Non saprei dire quale fosse la somma richiesta per la traversata. Il 23 luglio scorso il libico mi ha portato a casa sua a Tripoli dove sono rimasto un giorno, poi sono stato portato in un grosso fabbricato dove c’erano tantissime persone ammassate in attesa di essere avviati in Italia. Non c’era pavimento. Dormivamo per terra e ci davano poco cibo una sola volta al giorno e poca acqua, dal sapore salmastro”.