“Intercettazioni? Su questo punto siamo indietro: è stata lanciata una sfida, raccogliamo prima le valutazioni”. Lo dichiara il ministro della Giustizia Andrea Orlando, ospite de “In onda”, su La7, a proposito del capitolo intercettazioni all’interno della riforma della giustizia. “E’ importante che cada un velo di ipocrisia” – continua – “abbiamo aperto un confronto con gli operatori della comunicazione. Raccogliamole, poi faremo delle valutazioni. Ci sono varie ipotesi in campo: pubblicazione per riassunto, archivio riservato, udienza filtro”. Il Guardiasigilli si pronuncia sulla legge Severino, che definisce “buona”, e, riguardo al cambiamento di clima nella giustizia, osserva: “Non credo che ci sia un nesso con l’assoluzione di Berlusconi nel processo Ruby. Penso che l’Italia sia cambiata e ci sia una minore aspettativa nella valenza politica del processo penale. E credo incida anche il fatto che ci sia un governo che non aggredisce la magistratura”. E aggiunge: “Non credo tanto che ci sia stato un uso politico giustizia, ma talvolta sono state appiccicate ai processi aspettative di carattere politico e in questo ci sono stati limiti anche della mia parte politica”. Sul fatto che la giustizia possa essere materia del patto del Nazareno, Orlando afferma: “Se così fosse, allora avremo dovuto costruire un percorso diverso. Stiamo procedendo facendo un passaggio con maggioranza e un passaggio, perché lo ritengo doveroso, con tutte le opposizioni. Qualcuno tornerà a dire che la giustizia è nel patto perché incontriamo Forza Italia?” – continua – “Allora quando incontreremo i Cinque stelle diranno che c’è un patto con il M5S?”. Il ministro, infine, commenta la definizione di “doroteo”, affibbiatogli dal premier Matteo Renzi durante la conferenza stampa del 30 giugno in cui fu presentata la riforma della giustizia: “Se ci si riferisce a un’attitudine al confronto estenuante, no. Se alla matrice culturale, un po’ sì, perché non mi vergogno di essere stato iscritto al Pci. I dorotei non erano esattamente i miei riferimenti”
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