Economia

Padoan: “Nessuna manovra aggiuntiva. La troika? Il Paese si riformerà da solo”

Il ministro dell'Economia, in un'intervista al Sole 24 Ore, ammette che "il Paese fatica ad uscire dalla recessione, ma esistono segnali positivi che andranno apprezzandosi nei prossimi trimestri". Perché partire dalle riforme istituzionali? "Perché semplificando il processo legislativo aiutano l'economia". Poi garantisce: "Le coperture per il bonus Irpef sono slegate dall'aumento della Tasi"

L’Italia finirà nelle mani della troika? “No, no, assolutamente no. Lo scriva a caratteri cubitali”. Così Pier Carlo Padoan in un’intervista concessa al direttore del Sole 24 Ore Roberto Napoletano. “Il Paese deve riformarsi da solo e lo sta facendo. Dobbiamo farlo ancora più in fretta”. Il ministro dell’Economia ammette che l’Italia stenta ad uscire dalla recessione, ma si dice convinto che “esistano segnali positivi che andranno apprezzandosi nei prossimi trimestri e nei prossimi anni”. E assicura che il 3% di deficit/pil nel 2014, e anche nel 2015, “non sarà superato” e “non ci sarà bisogno di una manovra aggiuntiva“. In che modo? “I tagli buoni e giusti si possono fare e il governo farà di tutto per evitare l’applicazione di misure di salvaguardia come sono quelle dei tagli lineari o nuove tasse. Io penso che si possano fare”, assicura Padoan. 

Vista la recessione perché, chiede Napoletano, il governo ha puntato prima sulle riforme istituzionali, invece che su quelle economiche? “Le riforme strutturali – spiega ancora il ministro – sono la caratteristica fondamentale della strategia del governo”. E quelle istituzionali, è il ragionamento di Padoan, sono decisive “perché hanno un impatto molto importante sul funzionamento dell’economia”. Il ministro argomenta con due ragioni: “Semplificazione del processo legislativo e certezza della durata dei governi. Fattori importanti – aggiunge Padoan – per stabilizzare la fiducia e le aspettative di imprese, famiglie e investitori internazionali”.

E quando gli viene fatto notare che l’effetto degli 80 euro è “quasi invisibile” (il giudizio è della Confcommercio, in uno studio pubblicato martedì), Padoan ammette che “avrebbe voluto avere più risorse a disposizione”, ma – usando le stesse parole di Renzi – sottolinea che “il bonus Irpef riguarda 11 milioni di persone e sarà permanente”. Sulla Tasi spiega che “l’aumento è slegato da coperture del bonus Irpef, ha a che fare con politiche fiscali del governo precedente“. E “il governo non vuole utilizzare la Tasi per finanziare il bonus”.