Juventus, Roma, Torino, Sampdoria, Sassuolo, Empoli, Cagliari, Cesena e Fiorentina chiedono un commissario alla guida della Federcalcio: "Non appoggiamo e non votiamo né Tavecchio né Albertini". Mentre il presidente dei Dilettanti annuncia che proporrà "la nomina di un delegato contro la discriminazione" e fa sapere di volere andare avanti ugualmente
“Tavecchio e Albertini si ritirino”. Sono 9 i club di Serie A che hanno chiesto in un documento di ritirare le candidature alla presidenza della Figc, sia a Carlo Tavecchio che a Demetrio Albertini e proposto, così, il commissariamento della Figc. Juventus, Roma, Torino, Sampdoria, Sassuolo, Empoli, Cagliari, Cesena e Fiorentina hanno detto espressamente: “Non appoggiamo e non votiamo nessuno dei due candidati alla presidenza della Figc perché per riformare il calcio italiano serve un largo consenso che ora non c’è. Tavecchio e Albertini ne prendano atto e si ritirino”. Ma fonti della Lega Dilettanti fanno sapere a LaPresse che il loro presidente non ha intenzione di ritirare la candidatura e che si presenterà regolarmente all’assemblea elettiva.
“Io razzista? Ma non scherziamo”. Intanto torna a parlare proprio lui, Tavecchio, che per per scrollarsi di dosso le polemiche sui “mangia Banane” cala l’asso dalla manica per rilanciare la sua immagine e la sua candidatura a pochi giorni dalle elezioni, che si terranno l’11 agosto. “Proporrò la nomina di un consigliere delegato alla lotta contro la discriminazione razziale per favorire l’integrazione, questa è la novità. Io spero tanto sia un atleta, possibilmente un calciatore”. E poi lancia un’accusa: “I poteri forti sono contro di me”. L’idea del presidente della Lega nazionale dilettanti arriva nel giorno della riunione delle squadre di Serie B che gli hanno confermato l’appoggio.
Ma soprattutto a poche ore di distanza dalle parole del numero uno del Coni Giovanni Malagò, che ha annunciato sorprese in vista delle elezioni della Federcalcio, e non ha escluso l’ipotesi commissariamento, adesso più vicina. La nuova proposta di Tavecchio – che si è paragonato all’assassino di Kennedy per denunciare gli attacchi ricevuti – è la contromossa per arginare le defezioni delle squadre di Serie A che hanno ritirato il loro appoggio al 71enne. Se all’inizio, infatti, solo due società, Juventus e Roma, si erano opposte alla candidatura del presidente della Lnd, il tempo e le gaffe, hanno allargato il fronte “No Tav”, che adesso conta nove club.
Ai microfoni del Tg1, l’ex sindaco di Ponte Lambro ha aggiunto: “In periodi non sospetti io mi sono occupato di integrazione e grazie ad un mio provvedimento ho permesso a migliaia di giovani, residenti in Italia, extracomunitari di poter giocare a calcio nelle fila della federazione gioco calcio”.
Nonostante le dichiarazioni di voti e gli appoggi che gli hanno finora garantito il vantaggio sullo sfidante Demetrio Albertini, Tavecchio si sente sotto attacco.”Io sostenuto da Lotito e Galliani? Non mi risulta, i poteri forti in questo momento sono contro di me”. “I miei poteri forti sono il calcio di base, i giovani e il volontariato”, ha aggiunto il numero uno della Lnd, che si è poi soffermato sul movimento femminile dopo che in un’intervista a Report aveva definito le donne nel calcio “handicappate“. “Nessuno più di me ha aiutato il calcio femminile – ha spiegato – Ho proposto alle squadre di Serie A di avere una squadra femminile, il calcio come il paese senza le donne non cresce”. In chiusura, il candidato alla presidenza federale ha aggiunto che il ‘pallone’ italiano “ha bisogno di un grande rinnovamento che passa attraverso i giovani e la riforma dei campionati. Bisogna riportare il calcio al centro del nostro sistema”, ha concluso.