Secondo il quotidiano inglese in assenza di un intervento forte da parte dell'Eurotower un’esplosione del debito di Roma potrebbe risultare "inevitabile" già l’anno prossimo. Mario Draghi, si legge nell'analisi, pensa che il Paese sia "uno dei bambini d'Europa" e debba essere "bacchettato" perché "ogni allentamento dei duri vincoli di bilancio sarà speso da Roma per comprare caramelle e bibite zuccherate"
“Il prossimo problema della Bce, salvare l’Italia”. E’ il titolo di un’analisi del Guardian pubblicata il giorno dopo la diffusione dei dati Istat sul Pil italiano, che evidenziano come il Paese sia tornato in recessione. Il quotidiano cita un report di Fathom Consulting, società guidata dall’ex economista della Banca d’Inghilterra Danny Gabay, secondo cui Roma potrebbe essere un altro ‘cigno nero’ per l’Europa. Il cigno nero, dal titolo di un saggio dell’ex trader Nassim Nicholas Taleb, è un evento inaspettato e imprevedibile ma con un impatto enorme sul corso degli eventi politici ed economici. Un esempio? La crisi finanziaria del 2008. L’Italia “ha già flirtato con il disastro ma poi si è sempre ritratta”, scrive il giornale, convinto che “senza un salvataggio della Bce, nella forma di un quantitative easing su larga scala”, forse un’esplosione del debito sarebbe “inevitabile”, probabilmente l’anno prossimo. E secondo il Guardian il presidente dell’Eurotower Mario Draghi ritiene che l’Italia sia “uno dei bambini d’Europa” e che debba essere “bacchettato” perché “ogni “mancia” o allentamento dei duri vincoli di bilancio sarà speso da Roma per comprare caramelle e bibite zuccherate”. Una diagnosi che appare quanto mai azzeccata alla luce delle dichiarazioni del governatore sulla necessità che gli Stati “cedano sovranità all’Europa” anche sulle riforme strutturali. Peraltro, continua il Guardian, Draghi non è il solo a pensarla così: a fargli compagnia ci sono le elìte di Bruxelles, della Germania e dell’Olanda.
A rafforzare l’idea che il governatore veda Roma come un bambino indisciplinato contribuisce un’altra frase di Draghi, che rispondendo alla domanda di un giornalista ha confermato che passerà sì le vacanze in Italia, ma “non per partecipare alla ripresa del Paese”.