A vent’anni si è capaci di spaccare il mondo, di essere idealisti ma non per questo meno concreti. Così, due giovani, cariche di entusiasmo, si calano nelle viscere di un paese in guerra e, perché qualcosa è andato storto, vengono tacciate di essere state “sprovvedute”. Eppure, ci si lamenta che i giovani in Italia sono lontani dalle cose serie, immersi in una vita nella quale pare non ci sia spazio per idee e cultura.
Greta e Vanessa ci raccontano un’altra storia, fatta d’impegno. Ma, solo ora che sono scomparse le vengono dedicate le prime pagine dei giornali. Perché prima, quando tutto andava bene durante i loro viaggi in Siria, nessuno le ha intervistate o ascoltate? Non era forse qualcosa di straordinario? Ovviamente, non stupisce che nessuno abbia dato peso a queste due ventenni – proprio perché troppo giovani per gli standard italiani, in cui si ha bisogno dei capelli brizzolati per dare peso a una persona. D’altronde, quello di (ri) “scoprire” una persona solo quando le cose vanno male – ma non prima – è una sindrome tutta italiana.
Intanto, aspettiamo queste due coraggiose ragazze.