La “presidente” della Camera Laura Boldrini, è “pronta a fare la sua parte” sulla riforma del Senato che arriverà a Montecitorio presumibilmente a novembre.
Pochi mesi fa la presidente, ammettendo con mirabile umiltà e consapevolezza di non godere di grande simpatia, chiese la consulenza di alcuni esperti in comunicazione e immagine per migliorare la sua reputazione.
I consulenti scelti dalla Boldrini furono la politica Elena Montecchi, lo psicologo scrittore Massimo Recalcati e il giornalista Gad Lerner. A parte il fatto che chiedere a Lerner come risultare meno antipatici sarebbe come invitare Schettino a tenere una lezione universitaria sulla gestione del panico, apprezzo sinceramente il tentativo della Boldrini e, poiché le consulenze in comunicazione politica sono il mio lavoro mi permetto di offrire gratuitamente alla presidente una consulenza che ho la presunzione di ritenere più efficace di quelle che ha ricevuto finora.
Questo autunno con la discussione delle riforma del Senato alla Camera che presiede arriverà la sua grande occasione. Potrà approfittare dell’enorme visibilità e rilevanza che avranno le sue azioni per far ricredere la significativa fetta dell’opinione pubblica che la considera antipatica e inadeguata. Stamattina ha detto che “al Senato il dibattito era stato sempre molto più sereno e pacato rispetto alla Camera, dove abbiamo vissuto situazioni di grande tensione. Il presidente Grasso si è trovato per la prima volta di fronte a questa intemperanza, montata in Aula con toni molto sgradevoli“. Poi ha detto che “quando la politica si esprime con questa violenza, allontana l’opinione pubblica e dà una immagine del Paese molto negativa”. Si è vista al Senato una “veemenza molto negativa e il tentativo di colpire la persona del presidente”.
Ecco, qui in realtà è già partita male. Lei stessa parla di immagine trasmessa, ma con queste affermazioni lascia intendere di essere già sul piede di guerra mettendo sull’attenti l’opposizione che partirà quindi prevenuta. Boldrini, consideri questo: Grasso prima era piuttosto stimato anche dall’opposizione. Il suo atteggiamento nella gestione del dibattito sulle riforme ha però sorpreso la minoranza, la quale ha radicalmente cambiato idea. Potrebbe avvenire lo stesso, in senso contrario, nei suoi confronti. Ci stupisca, sorprenda l’opposizione e l’opinione pubblica. L’opposizione dà per scontato che lei vorrà superare Grasso in quanto a limitazioni del dibattito, cambi di regole, giustizia sommaria. Faccia il contrario: consenta alle opposizioni di esprimersi, sanzioni la maggioranza quanto farebbe con loro, lasci intatto il regolamento, eviti ghigliottine e canguri e non inventi o rispolveri altri pittoreschi meccanismi.
Vedrà che, come successo con Grasso, al termine della discussione l’opinione nei suoi confronti si sarà invertita. Sarà ricordata come un’eroina democratica della patria che, esempio per ogni donna, avrà rigettato ogni pressione da parte di uomini al potere, che credono di poter controllare le donne loro subordinate.
È la sua occasione non se la lasci scappare.