Cultura

Fotografia e realtà: sogni italiani, sogni cileni

Se oggi gli italiani dovessero scegliere di realizzare uno dei loro sogni, quale sarebbe? Avere un lavoro, godere di buona salute? Riuscire a mettere su casa, una famiglia, fare dei figli? Un viaggio, un auto, un mondo migliore? Insomma, cosa sognano gli italiani oggi, cosa vorrebbero realizzare? Una risposta che alla fine non è poi così tanto scontata e che prende spunto dalla mostra “A Map of Latin American Dreams” di Martin Weber (che ho visto a Cortona nell’ambito di Cortona On The Move).

Per questo suo progetto il fotografo cileno ha viaggiato in Argentina, Cuba, Messico, Perù, Nicaragua, Guatemala, Brasile e Colombia fotografando famiglie, persone, bambini che hanno risposto, col gesso scrivendo su una lavagnetta, alla domanda “qual’è il tuo sogno?”. Una domanda secca, precisa che ha portato ad una risposta altrettanto definita.

E nel suo viaggio (che è iniziato nel 1997 e che è proseguito per tappe fino al 2013) Weber ha raccolto i più disparati desideri, per una mappa dei sogni che non è per nulla scontata. C’è, infatti, chi vorrebbe una casa (per far crescere con dignità i figli) e chi una terra di proprietà; chi vorrebbe terminare i propri studi (e non finire a vendere droga per strada) e chi, romanticamente, vorrebbe essere un poeta. Bambini il cui desiderio più grande sarebbe quello di giocare con un Nintendo o avere dei guantoni da baseball e chi, malato, vorrebbe vivere per la moglie, i figli e la famiglia. C’è chi vorrebbe delle pistole (e a volerli sono bambini messicani), chi ritrovare il corpo del figlio ucciso e chi, invece, sogna cibo e medicine. C’è chi vorrebbe diventare (da grande) una poliziotta, chi solo un po’ di attenzioni dalla famiglia e chi, neppure trentenne, piuttosto di vivere così vorrebbe morire.

E ancora, salute, pace, giustizia sociale e lavoro sono tra i desideri che ritornano tra i sogni dei latini americani a cui si aggiungono il desiderio di pagare i debiti contratti con gli strozzini, avere dei figli e pensare al loro futuro ma anche solo di far ritrovare il sorriso ai propri famigliari. Cose che, poi, per certi versi forse non si differenziano poi così tanto dai nostri desideri.

Certi sogni, infatti, ritornano, parlano di noi e della nostra storia, del nostro vissuto, di come viviamo e di come ci fanno vivere. E la curiosità di sapere davvero cosa sognano gli italiani mi ha fatto arrivare al nome di Darinka Montico che ora è in viaggio, a piedi, dalla Sicilia verso il Piemonte, per raccogliere proprio i sogni degli italiani. “Sul mio cammino raccolgo i sogni – racconta – intesi come desideri, in forma scritta, su un foglio di carta, piegati e inseriti nella mia scatola dei sogni. Molte volte (i sogni) ce li dimentichiamo; ma per me sono molto importanti”. Dice, “spesso mi capita che chi si trova a doverlo scrivere all’inizio ha un attimo di confusione ma una volta scritto mi confidano che è più facile di quanto pensassero, mi ringraziano per avergli chiarito le idee e fatto venire a galla qualcosa di nuovo oppure di sommerso da tempo”.

I sogni degli italiani incontrati da Darinka per ora sono top-secret e lo saranno almeno fino a quando il progetto itinerante non sarà finito; anche se, sul sito chiunque può già contribuire scrivendo i propri desideri nei commenti. E se si va a scorrere tra i primi commenti lasciati sul web certi desideri ritornano sempre. C’è, infatti, chi spera di realizzarsi nel lavoro, di trovare l’amore, chi pensa al futuro del proprio figlio e chi di rivederlo; chi si racconta, chi sogna in base alle proprie esperienze, chi sogna in grande e in positivo e chi spera in un mondo migliore per tutti. Ma questo è solo l’inizio e chissà con quali desideri si riempirà la pagina e la “dream box” di Darinka. Dunque, stay tuned.