A Viareggio e Lido di Camaiore è possibile tuffarsi di nuovo. Ma i bagnanti rimangono scettici. All'origine della contaminazione gli allacci abusivi alla fogna bianca che, anziché portare solo acque piovane, versa liquami carichi di batteri fecali in pieno litorale
Il mare della Versilia torna ad essere balneabile: i valori dei batteri fecali sono rientrati nei limiti di legge. Lo ha annunciato l’Arpat, Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, pubblicando i risultati dei nuovi esami sulle acque marine di Viareggio e Lido di Camaiore (Lucca). Ma la maggior parte dei bagnanti resta scettica sotto l’ombrellone. Al punto che, per dare fiducia, il sindaco viareggino Leonardo Betti (Pd) si è fatto fotografare mentre si tuffava, dopo aver issato personalmente sul viale a mare la bandiera blu, ammainata nei giorni scorsi dopo il divieto di balneazione.
Bagnanti ed esercenti tirano un sospiro di sollievo: dopo un luglio accompagnato dal brutto tempo, a dare il colpo di grazia a una stagione disgraziata ci mancava il divieto di tuffarsi in mare. L’ordinanza del sindaco, infatti, aveva incluso tutti gli stabilimenti della passeggiata, il salotto buono della città. “Colpa delle piogge, si tratta di un evento eccezionale” aveva detto il sindaco Betti firmando il divieto. Ma di eccezionale in questa contaminazione fecale non c’è proprio niente, se non l’estensione a una sessantina di stabilimenti.
La contaminazione fecale, infatti, è ormai una tradizione consolidata da anni, almeno in prossimità della foce della Fossa dell’Abate, divisa tra il Comune di Viareggio (sponda sud) e quello di Lido di Camaiore (sponda nord) e sulla quale esercita la sua competenza anche il Consorzio di Bonifica. Un rimpallo di responsabilità che in questi anni non ha mai portato a una soluzione definitiva al problema degli allacci abusivi alla fogna bianca, che, anziché portare solo acque piovane, versa liquami carichi di batteri fecali in pieno litorale versiliese.
Se a fare scalpore è stato il mare della Versilia, non se la passano meglio i laghi: tre quinti di quelli italiani sono contaminati oltre i limiti di legge dai batteri fecali, enterococchi intestinali e escherichia coli. Lo dice l’ultima indagine di Legambiente Goletta Verde, che ha campionato 12 tra i laghi più frequentati: il Maggiore, quelli di Como, Iseo, Garda, Bracciano, Bolsena e Trasimeno, solo per citarne alcuni tra Lombardia, Umbria, Lazio, Veneto e Piemonte. Su 101 punti esaminati, 62 sono risultati critici, 39 fortemente inquinati: presentavano cioè livelli di enterococchi intestinali maggiori di 1000 ufc/100ml e/o di escherichia coli maggiori di 2000 ufc/100ml. Un quarto della popolazione italiana vive con sistemi depurativi carenti secondo Legambiente, che invita turisti e residenti a segnalare scarichi sospetti in mare o nei laghi con un sms o un mms al numero 346.0074114.