Appuntamento a Napoli. Prendi i biglietti su internet sul sito della compagnia (Alilauro) ma devi comunque fare la fila allo sportello per far vedere i tuoi documenti. Poi aspetti, aspetti e finalmente sali a bordo. Scegli il posto, sei fortunato c’è posto sul ponte.

Ma è troppo bello per essere vero: il comandante annuncia che non si parte più,”problema tecnico“. Arriverà un altro aliscafo fra un quarto d’ora. 

Mezz’ora dopo, nessun aliscafo. Il comandante annuncia (sempre e solo in italiano, fan**lo i turisti!) che tutti devono tornare allo sportello, fare la fila per farsi rimborsare o cambiare il biglietto per il prossimo aliscafo, due ore dopo. 

Tutti fanno la fila ma non si avanza. Perché? Perché il computer ha smesso di funzionare. Intanto isolani, pendolari, turisti, bambini e vecchietti aspettano sotto il sole cocente. 

Intanto c’è chi ha perso un appuntamento importante di lavoro, chi una visita medica e chi l’aereo e ha dovuto pagare 300 euro in più per prenotare il successivo. Per tutti i turisti questo sarà l’ultimo ricordo delle vacanze passate ad Ischia (che è quello che rimane).

Questo è il concetto di “turismo” ed “attenzione alla clientela” di Alilauro.

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