Un corpo da tavola
C’è il surfing normale, con il suo bell’angolino sul Web e un discreto numero di seguaci su Facebook, e ci sono il bodyboarding, lo skimboarding, il tow-in surfing, il surfing con il paracadute. C’è la tavola a vela (il windsurf), planante (funboard) o non planante (longboard), o la tavola con cui si atterra sull’acqua trainati da un aquilone (il kitesurf, o kiteboard). Ci sono i surfisti che rinunciano a qualunque tavola, dandosi la spinta con le sole braccia: si aiutano perlopiù con una tavola da mani (handboard, o handplane) e un paio di pinne, surfando col corpo perfettamente disteso (bodysurfing, o bodyboarding). Ci sono gli appassionati del Sup (Stand Up Paddle), con le loro pale da canoa, da piroga, da kayak.
Gondolieri atipici
Non è esattamente l’ultimo grido per surfare, perché la moda non è nuova: se ne parlava, come sport acquatico del momento, già nel 2009. Allora il Sup furoreggiò sulle coste toscane. Polinesiani e hawaiani lo conoscono da
Si rema cavalcando le onde e portati dal vento, in piedi o in ginocchio, su un’asse simile a quella da surfing, ma di più grandi dimensioni (anche tre volte tanto), alla quale viene fissato, da un laccio (leash), il polpaccio oppure il ginocchio. Fissa o regolabile, a pala stretta o a pala larga, in carbonio, in fibra o in alluminio, gonfiabile o meno, la tua pagaia pupi manovrarla anche al riparo dal moto ondoso. I più timorosi o inesperti possono remare nel mare tranquillo, come gondolieri per caso, o possono comodamente sedersi sull’asse prescelta. I più coraggiosi possono divertirsi con lo skateboarding sull’acqua, o scegliere invece il kneeboarding (si sta in ginocchio), il sit-down hydrofoil, il wakeskiing o il waterskiing, con il suo amplissimo ventaglio di possibilità (barefoot skiing, trick skiing, show skiing, slaloming, speed skiing, ecc.).
E se l’acqua proprio non ci piace, e non ci lasciamo convincere nemmeno da una bella ciambella (tubing), possiamo sempre barattare le acrobazie acquatiche con le discese ed evoluzioni rese possibili dalle tavole da neve, ripiegando sullo snowboarding.
di Massimo Arcangeli e Sandro Mariani