Si sono dati appuntamento alla ‘Sughereta’ di Niscemi (in provincia di Caltanissetta), la riserva naturale che ospita il Muos, il sistema di comunicazione satellitare ad alta frequenza che il governo americano sta realizzando in Italia. Alle 15 di ieri era prevista la quarta manifestazione nazionale che ha avuto inizio circa un’ora dopo, per dare tempo agli attivisti, provenienti da tutta Italia, di raggiungere il presidio permanente dei No Muos. Presenti anche alcuni tra i 29 attivisti verso i quali è stato emesso un provvedimento di divieto di dimora in seguito agli scontri dello scorso anno. Documenti che, durante il corteo, sono stati date alle fiamme. “E’ una battaglia che – dice Concetta Gualato, rappresentante del movimento ‘Mamme No Muos‘ – continueremo all’infinito, noi saremo sempre presenti. Siamo stati venduti dai partiti e dai politici. Andremo via solo quando gli americani decideranno di smontare le antenne e con il loro ferro faremo tante biciclette“. L’indifferenza della politica nazionale e regionale lascia perplesso anche il sindaco di Niscemi, Francesco La Rosa: “Ormai siamo rimasti da soli, i nostri deputati regionali hanno tradito i siciliani e il loro stesso territorio”. Intonando canzoni e cori contro gli americani, i manifestanti sono riusciti ad aprirsi un varco nella recinzione e sfondare il cordone di protezione della polizia, raggiungendo pacificamente gli altri 7 attivisti che nei giorni precedenti si erano arrampicati per protesta sui tralicci delle antenne vicine al Muos. Non ci sono stati scontri con le forze dell’ordine, né feriti di Saul Caia e Rosario Sardella
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