La coordinatrice di Msf, Lindis Hurum, spiega che nella capitale Monrovia cinque dei maggiori ospedali sono rimasti chiusi per oltre una settimana e "alcuni hanno iniziato a riaprire, ma ci sono altri ospedali in altre zone che vengono abbandonati dal personale". Intanto in Rwanda uno studente tedesco è ricoverato sotto osservazione e in isolamento. Morto un religioso compagno del missionario spagnolo evacuato
L’epidemia del virus Ebola in Liberia ha completamente travolto il sistema sanitario che sta “cadendo a pezzi”. La coordinatrice in Liberia di Medici senza frontiere (Msf), Lindis Hurum, con la Bbc sostiene che le cifre ufficiali fornite dalle autorità locali “sottostimano la realtà” della situazione. “Le nostre capacità sono tirate al limite”, dice Hurum, riferendo che nella capitale Monrovia cinque dei maggiori ospedali sono rimasti chiusi per oltre una settimana e “alcuni hanno iniziato a riaprire, ma ci sono altri ospedali in altre zone che vengono abbandonati dal personale”. Finora, 961 persone sono morte e 1779 sono rimaste infettate dal virus in Africa Occidentale. Da tempo Msf denuncia la gravità della situazione e l’ong è arrivata anche a polemizzare con l’Oms per il ritardo con cui è stata dichiarata l’emergenza sanitaria.
Morto un altro religioso compagno del missionario spagnolo evacuato. Un altro religioso, George Combey, compagno del missionario spagnolo Miguel Pajares, è morto la notte scorsa a Monrovia (Liberia). Lo ha reso noto l’ordine di San Giovanni di Dio cui appartengono i religiosi. Tre giorni fa era deceduta, sempre a Monroa, una suora africana dello stesso ordine. La congregazione religiosa ha inoltre reso noto che lo stato di salute di Parajes, ricoverato in isolamento nell’ospedale Carlos III di Madrid, sono stazionarie. Il missionario sarà sottoposto al trattamento sperimentale ZMapp contro il virus Ebola, finora applicato solo a due cittadini americani infettati in Liberia. Il 6 agosto tre scienziati, tra cui lo scopritore del virus, avevano fatto appello perché il siero sperimentale utilizzato per rimettere in piedi Kent Brantly fosse messo a disposizione dei governi africani.
Msf: “Pronti a distribuire i farmaci sperimentali”. L’organizzazione Medici Senza Frontiere sarebbe pronta a distribuire i farmaci sperimentali se ci fossero le autorizzazioni e una scorta adeguata. Armand Sprecher, medico di Msf specializzato in febbri emorragiche, in una intervista dell’8 agosto sul sito dell’organizzazione spiega: “Msf è pronta a fare in modo che i suoi pazienti possano beneficiare di uno di questi farmaci e spera, affinché questo accada, che tutti gli ostacoli possano essere rimossi. Il primo e il più ovvio è legato alla produzione. Si tratta di un farmaco sperimentale, il produttore non ha scorte enormi e dovremmo vedere quanto velocemente si potranno produrre centinaia di dosi. Il secondo ostacolo riguarda le regolamentazioni. Le agenzie di regolamentazione del paese dove il farmaco viene prodotto e i Governi dei paesi dove il farmaco verrà somministrato dovrebbero fornire il quadro legale ed etico perché questa eccezione possa essere resa possibile. Infine, è impensabile somministrare un nuovo farmaco senza una raccolta attenta e scrupolosa dei dati e il monitoraggio dei pazienti”. E attualmente l’unico farmaco utilizzato su pazienti è ZMapp. L’azienda e lo stesso presidente Barack Obama che hanno però affermato che la terapia è disponibile in dosi molto ridotte, e che è ‘prematuro’ utilizzarla su scala più ampia. Attualmente è in corso una riunione di un comitato etico dell’Oms sull’argomento, con un responso previsto per domani.
Nuovo contagiato in Nigeria, ora i casi ufficiali sono dieci. La Nigeria ha confermato di avere rilevato un nuovo caso di Ebola, che porta a 10 il totale dei casi registrati nel Paese. Ad annunciarlo è stato il ministro della Salute nigeriano, Onyebuchi Chukwu, spiegando che la persona coinvolta è un infermiere che si era occupato di curare un americano-liberiano arrivato in aereo in Nigeria e morto il mese scorso, Patrick Sawyer. L’infermiere è risultato positivo al test per il virus Ebola nel fine settimana. Finora sono morti due dei 10 contagiati finora accertati in Nigeria, cioè appunto Patrick Sawyer e un altro infermiere, mentre gli altri otto casi sono in cura in isolamento a Lagos. Tutti e nove i nigeriani sono stati infettati tramite contatto diretto con Sawyer, ha spiegato il ministro, aggiungendo che le autorità nigeriane stanno monitorando 177 persone che hanno avuto contatti diretti o indiretti con Sawyer.
Studente tedesco sotto osservazione in Rwanda. Intanto lo studente tedesco in isolamento in Rwanda con sintomi compatibili a Ebola “sta migliorando secondo i medici”. La notizia si legge in un tweet del ministro della Sanità rwandese Agnes Binagwaho. Sempre su Twitter, Binagwaho aveva dato durante la notte la notizia del ricovero del giovane che, probabilmente, aveva trascorso alcuni giorni in Liberia – Stato che ha proclamato l’emergenza nazionale – prima di arrivare in Rwanda. Sul giovane europeo, con febbre e malaria, sono stati eseguiti i test per stabilire l’eventuale presenza del virus. L’esito degli esami sarà disponibile in 48 ore, ha assicurato il ministro rwandese. È il primo caso sospetto del Paese e “abbiamo deciso la quarantena per garantire la sicurezza del 100% “, ha aggiunto il ministro.
Vaccino preventivo, primi test sull’uomo entro fine dell’anno. A seguito dell’emergenza, il gruppo farmaceutico britannico GlaxoSmithKline – che potrebbe mettere sul mercato un vaccino preventivo entro il 2015 – è pronto a lanciare “entro fine anno” i primi test sull’uomo. Lo Us National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid) – partner di Gsk nel progetto vaccino – spiega che i trial clinici potrebbero partire già in autunno. In ogni caso, nonostante eventuali ‘corsie preferenzialì e procedure d’emergenza messe in atto, il nuovo prodotto non potrà essere disponibile prima di due anni. La strada verso lo sviluppo del prodotto è davvero agli inizi ed è ancora molto lunga, ha precisato il portavoce dell’azienda, che pertanto preferisce non fare previsioni sui tempi di lancio del futuro vaccino.
La Cina invia ottanta tonnellate di aiuti ai paesi dell’Africa occidentale. Ottanta tonnellate di materiale medico e umanitario per aiutare le popolazioni dell’Africa occidentale sono stati inviati dalla Cina nei luoghi più colpiti dall’epidemia. Secondo quanto riferito dalla televisione di Stato, tre squadre di medici, ognuna costituita da un epidemiologo e da due specialisti di disinfezione e prevenzione, saranno inviate in Guinea, Liberia e Sierra Leone in questi giorni. Gli aiuti umanitari, che sono stati impilati in scatoloni presso l’aeroporto Pudong di Shanghai, comprendono tute protettive, farmaci e termometri. Le scatole, contrassegnate dal logo China Aid e dalla bandiera cinese, sono state caricate su un Boeing 747 diretto prima in Guinea, poi in Sierra Leone e infine in Liberia.