"Non abbiamo niente - ha detto il governatore - contro chi gli 80 euro li prende, al di là del fatto che vengono lasciati fuori i più bisognosi, i disoccupati e i pensionati. Ma il modo per recuperare le risorse, il 'montepremi' che vale 6 miliardi e 400 milioni di euro, è una farsa: se decidi di fare un finanziamento, lo devi fare con soldi tuoi"
Un “surrogato” per la Corte dei Conti e dall'”effetto minimo” per la Confcommercio ma il bonus 80 euro arrivate nelle buste paga a maggio per effetto del dl Irpef votato dal governo Renzi toglierebbe soldi a Regioni e comuni. E così che il Veneto, guidato dal leghista Luca Zaia, ricorre alla Corte Costituzionale per le modalità di recupero delle risorse decise dal governo. L’annuncio del ricorso alla Consulta è arrivato proprio dal governatore che ha fatto sapere che la giunta ha adottato una delibera in tal senso: “Troppo facile fare copertura togliendo soldi a Regioni e comuni”. Eppure in una intervista il ministro dell’Ecomonia Pier Carlo Padoan aveva detto che avrebbe voluto più risorse a disposizione.
“Non abbiamo niente – ha detto – contro chi gli 80 euro li prende, al di là del fatto che vengono lasciati fuori i più bisognosi, i disoccupati e i pensionati. Ma il modo per recuperare le risorse, il ‘montepremi’ che vale 6 miliardi e 400 milioni di euro, è una farsa: se decidi di fare un finanziamento, lo devi fare con soldi tuoi. È troppo facile, e c’è il rischio che passi il principio, farlo togliendo soldi alle Regioni e agli enti locali, tanto più con tagli orizzontali, basati sulla spesa storica del 2013. Così si premiano le Regioni più sprecone: se, ad esempio, per i siciliani si tradurrà in una limatura di unghie, a noi taglierebbero un braccio”.
Zaia ha quindi spiegato che, pur non essendo d’accordo con i tagli – “si va a ledere l’autonomia di bilancio delle Regioni, in maniera arbitraria, mettendoci in grande difficoltà” -, si è scelta questa strada di “insinuarsi nella partita attraverso le modalità di finanziamento che riteniamo non corrette, non distinguendo tra Regioni virtuose e non virtuose“. “Siamo preoccupati – ha concluso – perché, per questa strada, c’è il timore che si metta mano anche ai fondi per il servizio sanitario. Il Governo i soldi non li ha, ha fatto un provvedimento senza coperture, e vogliamo che sia chiaro anche alla gente che quel che gli danno con una mano, lo sottraggono al territorio con un caterpillar”.