Il tasso generale si ferma allo 0,1% dallo 0,3 di giugno. E' la terza frenata consecutiva. Tra i centri che soffrono di una domanda debole Torino, Firenze, Roma, Trieste, ma anche Livorno, Verona, Ravenna, Reggio Emilia
Dieci grandi città si trovano in deflazione. A dirlo è l’Istat. La deflazione è un calo dei prezzi, ma avviene perché si registra una domanda molto debole di beni e servizi. I prezzi a luglio risultano in calo, su base annua, in diversi capoluoghi di regione o provincia autonoma: Torino (-0,4%), Firenze (-0,3%), Bari (-0,3%), Roma (-0,2%), Trieste (-0,1%) e Potenza (-0,1%). Giù anche a Livorno (-0,7%), Verona (-0,5%), Ravenna (-0,1%) e Reggio Emilia (-0,1%).
In generale l’inflazione a luglio si ferma allo 0,1%, dallo 0,3% di giugno, scendendo così al livello più basso dall’agosto del 2009. Si tratta così della terza frenata consecutiva. Su base mensile i prezzi al consumo diminuiscono dello 0,1%. Quanto ai dati sul cosiddetto “carrello della spesa“, i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona a luglio registrano un calo annuo dello 0,6%, il ribasso più forte dall’agosto del 1997. Su base mensile il ribasso è dello 0,7%. A luglio i prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche scendono ancora, segnando un calo dello 0,7% (dal -0,6% di giugno). Si tratta della flessione più forte da quasi dieci anni: viene infatti eguagliata la diminuzione già registrata nel gennaio del 2005. Per trovare un ribasso ancora più profondo bisogna invece tornare indietro al settembre del 1997 (-0,9%).