Simone Camilli, il videoreporter rimasto ucciso dall’esplosione di una bomba a Gaza, ha speso diverso tempo a raccontare la difficile realtà palestinese. Qualche tempo fa aveva pubblicato un documentario girato proprio a Gaza tre anni fa. Il documentario, che dura 21 minuti, è firmato con Pietro Bellorini. I due hanno documentato con immagini toccanti e suggestive le difficili condizioni di vita della popolazione palestinese nella Striscia. Ha affrontato il problema dell’approvvigionamento idrico, della salubrità dell’acqua e delle preoccupazioni delle famiglie nella gestione del fabbisogno quotidiano. Poi ha raccontato la storia di un ragazzino che vive rovistando tra i rifiuti di notte per aiutare il padre a sbarcare il lunario, una condizione che non gli impedisce di sognare di fare l’ingegnere. Il documentario termina con il racconto della vicenda di un medico che testimonia le condizioni precarie del sistema sanitario di Gaza. Storie e immagini solo apparentemente scollegate tra di loro. Rappresentano invece una limpida e preziosa testimonianza di quanto sia difficile la vita nella Striscia anche lontano dalle tensioni militari
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