Una lettera. Una delle tante lettere che giungono in parrocchia tutti i giorni. “Reverendo, si vergogni! Dove eravate quando le ruspe solcavano le vostre terre? Avete preso i soldi e adesso dobbiamo venire noi a fare pulizia a nostre spese? Si vergogni!”. Chi sente il bisogno di offendere non trova però la forza di firmare. Aveva ragione don Abbondio: ” Il coraggio uno non se lo può dare … “. Leggo con tristezza questa missiva che ha attraversato mezza Italia per giungere tra le mie mani. Il timbro postale rivela che fu spedita da Genova. Rifletto che nelle stesse ore in cui lo sconosciuto era intento a suggerirmi che cosa fare, mi trovavo in Piemonte, nella piazza di
Torre Pellice, invitato da quella cara comunità a parlare del dramma della “terra dei fuochi”.
Una serata bella, anche se costata tanta fatica. Gli astanti, tutti settentrionali, erano fortemente interessati a sapere per davvero cosa fosse mai successo alla nostra terra. E applaudivano senza imbarazzo alcuno quando ritenevano di doverlo fare. Lo sconosciuto che spedisce la sua lettera e che teme di dover mettere mano al portafoglio per riparare i danni e le ruberie che, secondo lui, sarebbero stati da noi perpetuati, non sa, o finge di non sapere, che tantissime tonnellate di veleni sepolti in Campania, vengono anche dalla sua Liguria. I rifiuti industriali dell’ A.C.N.A. di Cencio, infatti, dopo aver avvelenato la Val Bormida; dopo aver causato sofferenza e morte alle care popolazioni di quella zona, da alcuni anni “ riposano” a Giugliano in Campania – a quattro passi da casa mia – e rendono la vita impossibile alla mia gente. Gente che ha la stessa dignità e gli stessi diritti degli abitanti della Val Bormida. L’ anonimo che spende inutilmente i soldini per il francobollo, forse queste cose non le sa. Non è una colpa, tutti abbiamo bisogno di informarci meglio su tantissime cose.
Il problema, però, non è questo. Se mi attardo a rispondere al mio interlocutore senza volto è perché il suo modo di pensare e di intendere la vita fa scattare in me un campanello di allarme. Occorre evitare a tutti i costi l’acuirsi di vecchie e nuove forme di istigazioni fra Nord e Sud. Per farlo bisogna avere cuore puro e intelligenza libera. Ogni uomo è mio fratello. Chiunque sia, ovunque viva. I diversi accenti dialettali, i tratti somatici differenti non debbono far paura. Se una linea di demarcazione dobbiamo tracciare non deve essere tra le regioni più prossime alle Alpi e quelle più distanti. Questa strada si è sempre rivelata essere pessima. Alla fine ci hanno sempre perduto tutti. Il solco deve essere tracciato, eccome. Necessariamente ci deve essere una demarcazione netta, precisa, severa. E non può che essere tra la gente onesta e quella disonesta. Tra chi si guadagna il pane con il sudore della sua fronte e chi, senza aver mai visto una manciata di terra, si ritrova con i granai strapieni. Non è facile, ma è possibile. Nessuno, ne sono convinto, è disposto a giustificare le furbizie e gli imbrogli di pochi che rendono la vita impossibile a tanti. Se poi le vittime di tali soprusi siano campani come me o conterranei del presidente del Consiglio, conta poco. Ogni uomo è mio fratello. L’ anonimo signore accusa me e la mia gente di “avere preso soldi”. Il fatto, naturalmente, non sussiste, perciò lo rispediamo al mittente con posta prioritaria.
I soldi – tanti, tantissimi soldi – li hanno intascati, accumulati e investiti camorristi e imprenditori disonesti. Campani e lombardi; liguri e toscani … Sono questi gli uomini contro i quali lottiamo strenuamente. Il Vangelo ci dice che nel giorno del giudizio saremo giudicati per le opere buone o cattive che abbiamo fatto quaggiù, non per altro. Perciò, senza stancarci, dobbiamo continuare a chiamare a raccolta i buoni. A Portici, ridente cittadina alle porte di Napoli, poche settimane fa, un pensionato è stato ucciso mentre si recava a fare la spesa. Orripilante. Sembra che a sparare siano stati due balordi. Due stupidi ladri di cose e di speranze. Due figli di questa nostra società che annaspa nell’ indicare ai giovani una strada giusta da seguire. Un uomo è morto, una famiglia è stata scaraventata nell’ angoscia. Non è la prima volta, purtroppo è già successo. Il dolore, lo smarrimento che priviamo, la rabbia che ci urla dentro sono immensi. Quell’uomo accudiva la donna che da sempre amava; quella donna aveva bisogno di lui, adesso è rimasta sola. È successo a Portici, poteva accadere a Milano o altrove sarebbe stata la stessa cosa. Avremmo provato lo stesso dolore. Ogni uomo è mio fratello. Non permettiamo all’ intelligenza, alla ragione, alla pietà di naufragare. Teniamocele care e mettiamoli in salvo. Alla fine ci accorgeremo di averci guadagnato tutti.
Maurizio Patriciello
Parroco al quartiere Parco Verde in Caivano
Ambiente & Veleni - 13 Agosto 2014
Rifiuti, evitiamo nuove forme di istigazione tra Nord e Sud
Una lettera. Una delle tante lettere che giungono in parrocchia tutti i giorni. “Reverendo, si vergogni! Dove eravate quando le ruspe solcavano le vostre terre? Avete preso i soldi e adesso dobbiamo venire noi a fare pulizia a nostre spese? Si vergogni!”. Chi sente il bisogno di offendere non trova però la forza di firmare. Aveva ragione don Abbondio: ” Il coraggio uno non se lo può dare … “. Leggo con tristezza questa missiva che ha attraversato mezza Italia per giungere tra le mie mani. Il timbro postale rivela che fu spedita da Genova. Rifletto che nelle stesse ore in cui lo sconosciuto era intento a suggerirmi che cosa fare, mi trovavo in Piemonte, nella piazza di
Torre Pellice, invitato da quella cara comunità a parlare del dramma della “terra dei fuochi”.
Una serata bella, anche se costata tanta fatica. Gli astanti, tutti settentrionali, erano fortemente interessati a sapere per davvero cosa fosse mai successo alla nostra terra. E applaudivano senza imbarazzo alcuno quando ritenevano di doverlo fare. Lo sconosciuto che spedisce la sua lettera e che teme di dover mettere mano al portafoglio per riparare i danni e le ruberie che, secondo lui, sarebbero stati da noi perpetuati, non sa, o finge di non sapere, che tantissime tonnellate di veleni sepolti in Campania, vengono anche dalla sua Liguria. I rifiuti industriali dell’ A.C.N.A. di Cencio, infatti, dopo aver avvelenato la Val Bormida; dopo aver causato sofferenza e morte alle care popolazioni di quella zona, da alcuni anni “ riposano” a Giugliano in Campania – a quattro passi da casa mia – e rendono la vita impossibile alla mia gente. Gente che ha la stessa dignità e gli stessi diritti degli abitanti della Val Bormida. L’ anonimo che spende inutilmente i soldini per il francobollo, forse queste cose non le sa. Non è una colpa, tutti abbiamo bisogno di informarci meglio su tantissime cose.
Il problema, però, non è questo. Se mi attardo a rispondere al mio interlocutore senza volto è perché il suo modo di pensare e di intendere la vita fa scattare in me un campanello di allarme. Occorre evitare a tutti i costi l’acuirsi di vecchie e nuove forme di istigazioni fra Nord e Sud. Per farlo bisogna avere cuore puro e intelligenza libera. Ogni uomo è mio fratello. Chiunque sia, ovunque viva. I diversi accenti dialettali, i tratti somatici differenti non debbono far paura. Se una linea di demarcazione dobbiamo tracciare non deve essere tra le regioni più prossime alle Alpi e quelle più distanti. Questa strada si è sempre rivelata essere pessima. Alla fine ci hanno sempre perduto tutti. Il solco deve essere tracciato, eccome. Necessariamente ci deve essere una demarcazione netta, precisa, severa. E non può che essere tra la gente onesta e quella disonesta. Tra chi si guadagna il pane con il sudore della sua fronte e chi, senza aver mai visto una manciata di terra, si ritrova con i granai strapieni. Non è facile, ma è possibile. Nessuno, ne sono convinto, è disposto a giustificare le furbizie e gli imbrogli di pochi che rendono la vita impossibile a tanti. Se poi le vittime di tali soprusi siano campani come me o conterranei del presidente del Consiglio, conta poco. Ogni uomo è mio fratello. L’ anonimo signore accusa me e la mia gente di “avere preso soldi”. Il fatto, naturalmente, non sussiste, perciò lo rispediamo al mittente con posta prioritaria.
I soldi – tanti, tantissimi soldi – li hanno intascati, accumulati e investiti camorristi e imprenditori disonesti. Campani e lombardi; liguri e toscani … Sono questi gli uomini contro i quali lottiamo strenuamente. Il Vangelo ci dice che nel giorno del giudizio saremo giudicati per le opere buone o cattive che abbiamo fatto quaggiù, non per altro. Perciò, senza stancarci, dobbiamo continuare a chiamare a raccolta i buoni. A Portici, ridente cittadina alle porte di Napoli, poche settimane fa, un pensionato è stato ucciso mentre si recava a fare la spesa. Orripilante. Sembra che a sparare siano stati due balordi. Due stupidi ladri di cose e di speranze. Due figli di questa nostra società che annaspa nell’ indicare ai giovani una strada giusta da seguire. Un uomo è morto, una famiglia è stata scaraventata nell’ angoscia. Non è la prima volta, purtroppo è già successo. Il dolore, lo smarrimento che priviamo, la rabbia che ci urla dentro sono immensi. Quell’uomo accudiva la donna che da sempre amava; quella donna aveva bisogno di lui, adesso è rimasta sola. È successo a Portici, poteva accadere a Milano o altrove sarebbe stata la stessa cosa. Avremmo provato lo stesso dolore. Ogni uomo è mio fratello. Non permettiamo all’ intelligenza, alla ragione, alla pietà di naufragare. Teniamocele care e mettiamoli in salvo. Alla fine ci accorgeremo di averci guadagnato tutti.
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Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.
Beirut, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - Hamas si starebbe preparando per un nuovo raid, come quello del 7 ottobre 2023, penetrando ancora una volta in Israele. Lo sostiene l'israeliano Channel 12, in un rapporto senza fonti che sarebbe stato approvato per la pubblicazione dalla censura militare. Il rapporto afferma inoltre che Israele ha riscontrato un “forte aumento” negli sforzi di Hamas per portare a termine attacchi contro i kibbutz e le comunità al confine con Gaza e contro le truppe dell’Idf di stanza all’interno di Gaza.
Cita inoltre il ministro della Difesa Israel Katz, che ha detto di recente ai residenti delle comunità vicine a Gaza: "Hamas ha subito un duro colpo, ma non è stato sconfitto. Ci sono sforzi in corso per la sua ripresa. Hamas si sta costantemente preparando a effettuare un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". Il servizio televisivo arriva un giorno dopo che il parlamentare dell'opposizione Gadi Eisenkot, ex capo delle Idf, e altri legislatori dell'opposizione avevano lanciato l'allarme su una preoccupante recrudescenza dei gruppi terroristici di Gaza.
"Negli ultimi giorni, siamo stati informati che il potere militare di Hamas e della Jihad islamica palestinese è stato ripristinato, al punto che Hamas ha oltre 25.000 terroristi armati, mentre la Jihad ne ha oltre 5.000", hanno scritto i parlamentari, tutti membri del Comitato per gli affari esteri e la difesa.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos/Afp) - L'attacco israeliano nei pressi della città di Daraa, nel sud della Siria, ha ucciso due persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Due civili sono morti e altri 19 sono rimasti feriti in attacchi aerei israeliani alla periferia della città di Daraa", ha affermato l'agenzia di stampa, mentre l'esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira "centri di comando e siti militari appartenenti al vecchio regime siriano".