Il sindaco del comune mantovano di Curtatone, Antonio Badolato deluso dalla decisione della Giunta Maroni di non contribuire all'Antichissima Fiera delle Grazie. La Lombardia ha preferito elargire fondi ad altre iniziative, tra cui il Festival dei Microcosmi di Varese e quello della Canzone Umoristica d'Autore di Brescia
“E’ un evento che ha fatto 100mila presenze, famoso in tutta Italia e al quale partecipano 150 artisti. Ma la Regione Lombardia ha deciso di non finanziarlo e questo mi amareggia”. Arrabbiato, a dir poco, il sindaco del comune mantovano di Curtatone, Antonio Badolato, dopo aver scoperto che fra le “iniziative di rilevanza regionale di grande impatto sul territorio” finanziate dall’assessorato alle Culture e alle Identità della Regione Lombardia, per il secondo anno non c’è l’Antichissima Fiera delle Grazie, famosa in tutta Italia per il concorso Nazionale di Madonnari.
Una decisione che, secondo il sindaco, non trova spiegazioni se si scorre il lungo elenco di iniziative finanziate e si considerano le linee guida della Giunta Maroni, impegnata nel rilancio di quegli eventi culturali che si caratterizzano per la capacità di valorizzare il territorio lombardo. “Mi rendo conto dei problemi economici attuali e dei tagli imposti dalla spending review, ma forse a Milano – prosegue Badolato – non si è capito che Curtatone e il suo borgo di Grazie sono in Lombardia, in Pianura Padana per essere più precisi. E ancora meno si è tenuta in considerazione la lunga storia di una Fiera che affonda le proprie radici nel 1400 e valorizza un territorio padano e un’arte unica e antica come quella dei Madonnari“.
Non che negli anni passati, dal Pirellone, arrivassero valanghe di quattrini: nel 2012 diecimila euro più il Patrocinio. Poi solo quest’ultimo, che alla Regione non costa nulla. Ma almeno quei soldi rappresentavano un riconoscimento concreto. L’Antichissima Fiera delle Grazie è stata scavalcata da progetti culturali come la mostra fotografica “Visioni d’Impero. Ivan Bianchi: un insubre alla corte degli Zar“, finanziata con 10mila euro. E ancora dal progetto multimediale su Papa Roncalli “Papa J23: alle origini di un Santo” al quale la Regione ha garantito, attraverso la partecipazione a bandi come vogliono le regole della Giunta Maroni, sempre 10mila euro. Senza dimenticare il Festival dei Microcosmi di Varese (10mila euro) e il Festival della Canzone Umoristica d’Autore di Brescia “Dallo Sciamano allo Showman” (10mila euro).
Iniziative alle quali, secondo il primo cittadino di Curtatone, la Fiera delle Grazie non ha molto da invidiare. Essere stati “mollati” dalla Regione in questo modo fa male a tutta la Comunità di Curtatone, che affonda le proprie radici nella sua Fiera di lunghissima tradizione. Tanto per farsi un’idea, una manifestazione come quella delle Grazie porta artisti madonnari da tutto il mondo a dipingere con i gessetti colorati immagini sacre sull’asfalto del sagrato del santuario. E il tutto avviene in una sola notte, quella tra il 14 e il 15 agosto. Gli artisti lavorano al chiaro di luna, aiutati dalla luce artificiale dei lampioni, ma anche da mozziconi di candela e da piccole torce. Le loro opere, a tema sacro, una volta terminate, rimangono sul sagrato per un periodo di tempo variabile. A deciderlo la pioggia, o il sole.
Opere effimere, ma che lasciano il segno. I disegni, nel pomeriggio di Ferragosto, sono poi valutati e premiati da una giuria di esperti d’arte che quest’anno sarà presieduta dal critico Philippe Daverio. “Provo una grande considerazione per i Madonnari – ha detto Daverio -, maestri di un’arte antica di cui i graffitari di oggi rappresentano la moderna evoluzione. In un mondo come quello attuale che reputa l’arte come qualcosa da trasformare in denaro, i madonnari e i loro lavori, destinati a essere cancellati nel giro di qualche giorno, sono poco considerati: eppure il loro è un gesto antico e gratuito. Questo mi colpisce profondamente”.