Si è aperta la più importante fiera europea dedicata al videogioco. Accanto ai megaprogetti americani si sta sviluppando un sottobosco di sviluppatori indipendenti destinati a fare strada, fra loro ci sono anche degli italiani
Durante la settimana di ferragosto Colonia, nel cuore del Nordreno – Vestfalia, uno dei centri nevralgici della Germania moderna si trasforma nella capitale europea dei videogiochi. Sono infatti i giorni della Gamescom, la principale kermesse di settore da questa parte dell’atlantico, seconda, per importanza, solo all’E3 di Los Angeles. Lo scorso anno gli organizzatori hanno potuto festeggiare circa 340.000 biglietti strappati e, per questo 2014, le previsioni sembrano addirittura migliori; dopo mercoledì e giovedi, le due giornate tradizionalmente riservate alla stampa e agli addetti ai lavori, il week end sarà occupato dagli appassionati, dal pubblico pagante disposto a sopportare ore di coda per mettere le mani sull’ultimo capitolo della serie di Metal Gear Solid o sulla nuova edizione di Call of Duty.
Quest’anno, con il lancio di Xbox One e Playstation 4 digerito da pochi mesi, i giocatori sono in attesa di una cosa sola: giochi, tanti giochi con cui testare le potenzialità delle loro nuove – e costose – macchine da gioco. Da novembre a oggi, però, Microsoft, Sony, EA, Ubisoft e gli altri produttori non si sono mostrati troppo generosi: complici la complessità di sviluppo dei titoli ad alto budget e la crisi che non accenna a rallentare, infatti, molti studi hanno preferito puntare sull’usato sicuro proponendo versioni rimasterizzate di alcuni classici Playstation 3 e Xbox 360 oppure sviluppando i nuovi giochi sia per le console di vecchia che di nuova generazione, con gli ovvi limiti tecnologici. La situazione, però, dovrebbe cambiare a breve, tutte le aziende hanno percepito l’insoddisfazione dei giocatori e, nelle loro conferenze stampa prefiera hanno annunciato una serie di progetti inediti e interessanti. Microsoft sta lavorando sul quinto capitolo dell’acclamata serie di Halo, intitolato Halo 5: Guardians, in arrivo il prossimo anno, mentre Sony ha sfruttato il palco della Gamescom per svelare Wild, il nuovo progetto del geniale designer francese Michel Ancel, creatore di Rayman. EA, oltre alla solita corazzata di FIFA (che, quest’anno, promette il massimo realismo anche nella gestione dei portieri) ha finalmente svelato qualche informazione definitiva su Dragon Age: Inquisition, il terzo episodio della saga fantasy iniziata nel 2009. Passando al Giappone, invece, tutti gli occhi sono puntati su Konami e su Metal Gear Solid V: The Phantom Pain. Hideo Kojima, creatore del tecno-thriller con protagonista Solid Snake, è una vera e propria superstar ed è noto per il gusto cinematografico che mette in ogni suo gioco. Amante del cinema d’azione anni ’80 e dei film di Tarantino, Kojima torna a lavorare su Metal Gear dopo una pausa lunga sei anni nei quali i fan da mezzo mondo l’hanno praticamente implorato di dare una conclusione all’avventura dell’agente segreto americano.
Ma Gamescom non significa solo titoli ad altissimo budget e luci della ribalta: a Colonia arrivano anche centinaia di piccoli sviluppatori alla ricerca di finanziamenti, sperando di mettersi in mostra davanti ai big del settore. Due studi italiani, per esempio, ce l’hanno fatta: Massimo Guarini, con Ovosonico, è riuscito a far finanziare il suo Murasaki Baby da Sony e il gioco arriverà in esclusiva su PSVita nei prossimi mesi, mentre il team romano di Storm in a Teacup ha affascinato addirittura Microsoft che, non solo ha finanziato lo sviluppo del loro gioco – intitolato Nero – ma l’ha anche presentato in pompa magna durante la sua conferenza stampa.
Colonia, per i prossimi tre giorni, dunque, sarà una sorta di crocevia magico, come la Hollywood degli anni ’50, dove tutto può accadere e dove, con una buona idea, si può fare tantissima strada.
A cura di Nicolò Carboni