“Vietate al giornalista gay di parlare di omosessualità dal sagrato della chiesa”. La richiesta – denuncia il sito La voce di Manduria – è arrivata dai francescani della città in provincia di Taranto. Ma Danilo Lupo – dell’emittente tv pugliese Telerama – è ugualmente intervenuto alla festa del sito di informazione che si è tenuta davanti alla chiesa di sant’Antonio, di fronte a mille spettatori.
Il direttore de La voce di Manduria, Nazareno Dinoi, scrive sul portale che si è trattata di “un’unica nota (molto) stonata”, spiegando inoltre che il tema dell’omosessualità è stato “ritenuto quindi inopportuno dall’autorità religiosa che a poche ore dall’inizio dell’evento ci aveva chiesto di censurare l’intervento del nostro collega gay”. “Il tema di questa nostra quinta edizione della festa della Voce di Manduria – aggiunge – è proprio quello della libertà sotto ogni sua forma, quindi “non potevamo impedire ad un omosessuale, come a chiunque altro, di prendere la parola”.
Lo stesso Lupo, dal sito Trnews, fa presente che “la censura e la chiusura sono sempre sbagliate: tanto più sbagliate se provengono da chi si propone come guida morale delle nostre comunità. La chiesa – commenta ancora Lupo – dovrebbe favorire il dialogo e l’incontro, come sta facendo in questi giorni un figlio del Salento, monsignor Filoni, inviato in Iraq per tutelare i cristiani perseguitati per ciò che sono e che non vogliono nascondere di essere. Papa Francesco di recente ha detto: chi sono io per giudicare? Evidentemente, i frati di Manduria – conclude il giornalista – la pensano diversamente”.