Cherie Blair, moglie dell’ex primo ministro inglese Tony e avvocato di successo con tanto di status di ‘Queen’s Counsel’, consulente della regina, riceve oltre 1000 sterline all’ora per fare da consulente al governo autoritario kazako di Nursultan Nazarbayev. A scriverlo è il quotidiano Telegraph, secondo il quale l’ex first lady ha ricevuto l’ingaggio tramite il suo studio legale, la Omnia Strategy, scelto dal ministero della giustizia di Astana per la “revisione dei trattati di investimento bilaterali”. La consulenza si svolgerà in tre fasi: la prima parte della revisione, che durerà intorno ai tre mesi, costerà al governo Nazarbayev almeno 120mila sterline, mentre la seconda tornata, leggermente più lunga, è stimata tra le 200 e le 250mila. Al termine del lavoro, la Omnia Strategy potrà essere nuovamente ingaggiata per completare la fase finale, il cui costo rimane ancora da decidere.
Il Telegraph fa i conti in tasca alla Blair evidenziando che la società “normalmente fa pagare i suoi clienti una cifra pari a 1.150 sterline all’ora, ma se il governo kazako dovesse decidere di affidare alla Omnia Strategy la terza fase della revisione, il prezzo accordato per ora sarebbe di 975 pound”. Lo studio legale riceverà i soldi non direttamente dal governo, ma da un “consiglio di gestione con base ad Astana e uffici a Londra, che fa da tramite nell’accordo”, e tra i costi coperti figurano anche “il pernottamento nella capitale kazaka, i trasferimenti e i costi legati alla produzione dei report”. Costi, secondo il quotidiano inglese, che verranno “in ultima analisi pagati dai contribuenti kazaki”.
Il giornale inglese non risparmia considerazioni riguardanti la responsabilità sociale dell’attività di Cherie Blair in Kazakistan, che “segue le orme del marito, diventato nel 2011 consulente di Nazarbayev, il potentissimo presidente che ha regnato nel paese dall’anno della sua indipendenza”. Il valore dell’accordo per Tony Blair, recentemente diventato anche consulente del consorzio Tap che vorrebbe portare il gas in Europa dall’Azerbaigian, è stimato intorno ai 7 milioni di sterline all’anno. La lucrosa relazione è molto criticata in Gran Bretagna, per via delle accuse di violazione di diritti umani che pendono sulla testa del quasi-dittatore. Human Rights Watch parla di “violazioni della libertà di parola e uso improprio delle leggi”. Diritti umani che, come fa notare il Telegraph, la signora Blair ha sempre difeso nel corso della sua carriera di Queens counsel, diventando nota appunto per la sua lotta agli abusi.
Nonostante Blair neghi di trarre personale vantaggio dalla sua intesa con Nazarbayev e di avere alcun ruolo nella chiamata di Omnia Strategy per la consulenza, la stampa inglese storce il naso. Il Telegraph, in particolare, pur non mettendo in dubbio l’onestà degli ex coniugi di Downing Street, conclude l’articolo con una stima sul valore del loro portafogli di immobili: “Mr e Mrs Blair possiedono in totale proprietà del valore di 25 milioni nella regione”.