“Hanno accusato Di Battista di aver fatto un intervento terrorista. Al contrario, ha fatto un intervento di classica tradizione radicale e non violenta“. Lo afferma Marco Pannella durante la conversazione settimanale con Massimo Bordin, in onda su Radio Radicale. Il politico analizza minuziosamente le contestate dichiarazioni del deputato M5S Alessandro Di Battista sui terroristi iracheni dell’Isis: “Lui dice che il terrorismo purtroppo è la sola arma violenta rimasta a chi si ribella, non a chi fa opposizione o incarna un’alternativa politica o è nell’ambito di un progetto. E sostiene che le tecniche non violente sono le migliori. Nessuno di tutti quelli che delle frasi di Di Battista ha fatto la notizia del giorno l’ha sottolineato”. E precisa: “Di Battista propugna il dialogo, vuole che siano elevati al ruolo di interlocutori i ribelli, i disperati che scelgono la violenza perché non hanno un progetto politico”. Ma Bordin osserva che la possibilità di dialogo con i ribelli jihaddisti dell’Isis fedeli al califfo Al Baghdadi è molto difficile: “O è la sindrome di San Francesco e il lupo oppure al califfo cosa vuoi dire in un dialogo?”. Il leader dei Radicali ribatte: “Cosa si diceva ai rapitori di Moro? Torniamo allo stesso discorso. In fondo è quello che anch’io dicevo di fare con le Brigate Rosse all’epoca del rapimento Moro, contrastato dal Pci che non voleva la trattativa. Bisogna sempre stimolare il riflesso al dialogo in chi ha scelto la violenza. Ci sono” – continua – “i cattivi demoni con i quali non c’è interlocuzione possibile, con cui non puoi realizzare dialogo, e la posizione di Di Battista va subito al cuore: dice ‘elevare a interlocutore’, non è il riflesso tradizionale”. Il politico poi evidenza come l’informazione non abbia dato peso alle parole che il deputato pentastellato ha pronunciato giorni fa: “Aveva detto che la non violenza è l’unica risposta che può essere praticata in una situazione del genere. Di Battista era Di Battista anche sei giorni prima”. E aggiunge, lodando la profondità delle riflessioni del parlamentare M5S: “Una cosa è Grillo. Altra cosa sono i grillini. Anche nel modo di esprimersi Di Battista chiarissimamente dice che il suo punto di vista è polemico rispetto ai ribellisti, a quelli che hanno reazioni e non strategie o pensieri politici”. Non manca una stoccata al agli organi di informazione televisiva, accusati di non dare alcun spazio alla voce dei Radicali, e allo stesso leader del M5S: “Devo dire a Di Battista: in realtà tu oggi fai crescere i motivi per i quali c’è stata un’adesione di massa alle posizioni di Grillo, che non erano proprio propositive, ma di feroce critica alla politica di regime, anche un po’ necrofila” di Gisella Ruccia