Prende come e più di un presidente. Anzi, del Presidente. In tempi di polemiche sui tetti agli stipendi dei manager pubblici, in provincia di Ferrara si segnala il caso del direttore dell’Acquedotto del Delta. Silvio Stricchi, ingegnere senese di 58 anni trapiantato da giovane nella città estense, guadagna 243.600 euro e supera il famoso tetto per i dipendenti pubblici di 240mila, lasciandosi alle spalle indennità altisonanti. Come, appunto, quella del Presidente della Repubblica. Che guadagna 239.181 euro lordi all’anno. Non arriverà certo agli oltre 2,2 milioni di Massimo Sarmi (ad e dg di Poste Italiane), ma tra gli incarichi apicali di aziende a partecipazione pubblica non quotate Stricchi può dire la sua.

Il manager è direttore generale del Cadf, al secolo il Consorzio Acque Delta Ferrarese (Cadf), “L’Acquedotto del Delta”, con sede a Codigoro, che gestisce il servizio idrico integrato per 15 comuni del Ferrarese. Il consorzio è formato da Berra, Codigoro, Copparo, Fiscaglia, Formignana, Goro, Jolanda di Savoia, Lagosanto, Mesola, Ostellato, Ro e Tresigallo. Tutti comuni a guida centrosinistra cui si aggiunge l’ara avis di Comacchio, amministrazione condotta da una giunta Cinque Stelle.

A condurre dal 15 ottobre 1997 ad oggi il Cadf è questo ingegnere plurititolato, con un passato costellato di vari incarichi in aziende pubbliche e non. Scorrendo il suo cursus honorum si leggono voci come ingegnere capo del Comune di Argenta, capo servizio viabilità e traffico del Comune di Ferrara, consulente tecnico e gestionale di Ferrara Tua (azienda comunale che gestisce la sosta nel capoluogo estense), direttore generale di Delta Reti S.p.A, coordinatore con funzioni tecniche e gestionali della società Delta Web S.p.A.. Aziende pubbliche anche queste ultime due. Fino allo scorso mese è stato anche consigliere di amministrazione di Area, azienda partecipata di Copparo che gestisce i rifiuti in una dozzina di comuni. Qui ha percepito nell’ultimo anno 21.394,8 euro.

A quest’obolo Stricchi può sommare i guadagni che riceve dal Cadf: 198.600 euro come dirigente (assunto a tempo indeterminato), cui vanno aggiunti 45.000 come direttore generale. Per un totale di 243.600 euro (esclusi i 20mila di Area). Napolitano è già distaccato. Ma fino allo scorso novembre il manager poteva contare anche sull’incarico di direttore generale di Delta Reti (proprietaria delle reti idriche, avviata poi alla fusione con Cadf), con uno stipendio da 30mila euro. Poco male, visto che due mesi dopo, il 21 novembre 2013, il cda da lui presieduto ha deliberato un aggiornamento del compenso che copre la dolorosa perdita. Prima percepiva dal consorzio un più che appagante 183.631,6 come dirigente e 30.000 come dg. Ecco recuperati per intero, con un lieve arrotondamento per eccesso, i 30.000 di Delta Reti.

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