Oltre 100mila partecipanti e il 40% circa degli ammessi, con meno di 40 correzioni su un totale di 2.800 quesiti. Tutto regolare, insomma. Almeno così dice il ministero a venti giorni dalla conclusione della preselezione per il Tfa 2014 (in calendario dal 14 al 31 luglio scorso): il bilancio, dicono a viale Trastevere, è positivo.

Il sistema, che prevedeva la possibilità di consultare sul portale del Cineca il compito e le risposte esatte dal giorno dopo l’esame, ha funzionato bene: al 13 agosto tutti i candidati erano a conoscenza del punteggio ottenuto. Qualche problema in più è stato riscontrato in merito alla qualità delle domande e delle risposte preparate dalla commissione ministeriale, che nel corso del mese di luglio hanno scatenato le proteste dei partecipanti e che negli ultimi giorni hanno portato il sindacato Anief a parlare di “quiz falsati”. Anche qui, però, secondo il Miur la situazione è sotto controllo: le segnalazioni pervenute sono state “meno di un centinaio”, tutte prese in considerazione.

Alla fine il Ministero ha deciso di intervenire con 32 correzioni. Sedici quesiti sono stati effettivamente annullati (convalidando tutte e quattro le risposte) perché viziati in maniera irreparabile: è il caso, ad esempio, della domanda n. 38 dell’accorpamento AC05 sullo Zollverein, in cui era indicata la data sbagliata del trattato (1843 invece che 1834). Altri sedici quesiti hanno avuto convalidate due risposte su quattro anziché una, perché “la formulazione delle domande o delle risposte era tale da rendere troppo vicina la plausibilità della risposta esatta e quella del principale distrattore”. Comunque, una percentuale minima di errori (vicina all’1% dei quesiti, 2.840 in totale), che secondo viale Trastevere non inficia in alcun modo la validità dei test. Negli altri casi le obiezioni sollevate sono state analizzate e “respinte perché infondate”. Quasi inevitabile in ogni caso che anche quest’anno ci siano dei ricorsi al Tar, ma il Ministero è convinto della correttezza del lavoro svolto.

In ballo ci sono 22.478 posti per gli aspiranti docenti di tutta Italia: dal 2012 il Tirocinio Formativo Attivo, giunto adesso al secondo ciclo, è diventato l’unico corso di abilitazione all’insegnamento. Come previsto, i test di preselezione sono stati la tagliola maggiore per i partecipanti: nonostante si siano presentati all’esame “solo” 101.414 candidati (le domande di iscrizione erano stata addirittura 147mila), la percentuale di ammessi è stata del 40,8% nelle classi concorsuali singole e del 33,4% negli accorpamenti. L’età media dei futuri insegnanti è 33,6 anni (inferiore ai 35,4 anni del 2012). Adesso tra loro e l’abilitazione, passo imprescindibile per puntare ad una cattedra, restano le prove scritte e orali che si terranno in autunno. I corsi dovrebbero partire già a novembre.

Twitter: @lVendemiale

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Università: ‘Cosa farò da grande?’. Lettera a una futura matricola

next
Articolo Successivo

Scuola: la Giannini e il topless di distrazione di massa

next