Ma cos’è la salute? Il termine salute deriva dal latino salus che significa essere integro e denota uno stato di piena vitalità ed efficienza. “La salute è la vita nel silenzio degli organi” scriveva un famoso medico francese, René Leriche, nel 1937. Socrate, nel 400 a.C. affermava: “Non si deve tener conto del vivere ma del vivere bene ed il vivere bene è lo stesso che il vivere con virtù e con giustizia“. Aristotele (discepolo di Socrate) sosteneva: “Compito dello Stato non è solo quello di concedere la vita, ma piuttosto una buona qualità di vita“.
Nel 1948 la Costituzione dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) scrive che la salute è “Uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non consiste soltanto nell’assenza di malattia o d’infermità”. Nel 1984 il Consiglio degli affari sociali e della famiglia in Quèbec rilancia che “Un individuo in buona salute è colui che è in grado di funzionare più efficacemente possibile nel suo ambiente e di dedicarsi interamente a sé o ai propri progetti“.
Quando nella Bibbia incontriamo il termine salute, questo significa salvezza e fa riferimento al corpo, alla psiche e allo spirito. La prima salute è quella spirituale (salvezza) perché per la salute intesa in senso fisico si usa un altro termine che è sanus che significa sano. Il termine salute quindi riguarda l’uomo nella sua completezza, nella sua pienezza. Cosa dice la Bibbia a riguardo della salute? La esalta come un bene inestimabile: “Non c’è ricchezza migliore della salute del corpo. Meglio un povero di aspetto sano che un ricco malato nel suo corpo (Siracide 30,14-16)“. Quindi la salute non è solo non essere ammalati, aver bisogno dei medici e delle loro cure, ma è il pieno stato di benessere di una persona.
Cosa determina la salute? Solo il 15% della nostra salute dipende dai medici, dalle strutture sanitarie. Il 20% dipende dai geni, il 20% dall’ambiente. La grande percentuale, il 45%, dipende dagli stili di vita. Considerando che la spesa media annua per la sanità è di 120 miliardi di euro pensate a quanto si potrebbe risparmiare solo migliorando gli stili di vita e la qualità dell’ambiente. Noi siamo sani se vogliamo e potremmo curarci utilizzando meglio le risorse che avremo risparmiato. Facciamo sport, camminiamo, non fumiamo, non inquiniamo, non abusiamo del cibo, potrebbero essere presi come buoni propositi al rientro dalle vacanze che portino ad un cambiamento decisivo e duraturo del nostro stare insieme.
Compito della medicina di oggi è di riaprire le porte, riavvicinare il cittadino ammalato allontanato dall’ingordigia di chi utilizza la malattia per fini privati. Compito del medico è di porsi a disposizione di chi soffre con scienza e coscienza: “allora si apriranno gli occhi dei ciechi, si apriranno le orecchie dei sordi, lo zoppo salterà (Isaia 36,5-6)”. Per far questo “togliamoci il camice” non continuando a difendere la casta ma per andare, uniti, alla scoperta di una nuova “sanità sociale” e portare, come le prime parole che pronuncia Gesù dopo la resurrezione (Matteo 28,9), “Salute a voi“.
@defelicemilano