È un’estate strana. Non solo per le condizioni meteo, ma anche per la quantità di notizie. Di solito in questo periodo i giornali sono scarni, i siti web cercano fatti improbabili, ma quest’estate no, questa volta è diverso. Nemmeno il famoso agosto del 2011, quello della lettera della Bce all’Italia e dello spread in alto e le borse in basso, era stato così pieno di notizie. Il conflitto in Iraq e la decisione di dare le armi ai curdi, la situazione tra Ucraina e Russia, l’uccisione di due afroamericani e gli arresti a St. Louis, lo scontro tra due Tornado ad Ascoli, il suicidio di Robin Williams e poi le questioni interne: lo Sblocca Italia, la riforma della giustizia e quella della scuola e la possibilità di un prelievo per le pensioni più alte.
Tra tutte queste notizie, c’è anche chi ha preso troppo sole (anche se ce n’è poco) e, non essendo tanto lucido, ha deciso di prendere qualche fatto e commentarlo, giusto per dare la sua opinione come se stesse parlando con gli amici sotto l’ombrellone. E, quindi, nel periodo in cui manco l’estate ha voglia di fare l’estate, ci pensano i politici e i giornali a far sentire un “finto caldo” e, non potendo fare nulla per eliminare temporali e nuvoloni, ci provano con un’attenzione maniacale per i fatti che durante l’inverno tutti avranno dimenticato e con dichiarazioni che non meriterebbero alcuna attenzione.
Il Presidente Renzi sembra dare avvio a questa pratica di post Ferragosto. Si sveglia e dalla sua vacanza a Forte dei Marmi comincia a twittare: uno, due, fino ad arrivare a quattro tweet, uno dietro l’altro, come se sentisse il bisogno di far vedere che c’è anche il 19 agosto, quasi come se non ci fosse un momento più azzeccato per mettere a punto l’agenda del Governo. Possiamo capire i messaggi nel giorno del tour tra Campania, Calabria e Sicilia, ma di questi tweet nessuno sentiva il bisogno.
Infine il 29 linee guida su scuola. Perché tra 10 anni l’Italia sarà come la fanno oggi gli insegnanti. Noi lavoriamo su questo in #agosto
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 19 Agosto 2014
Poi c’è il ministro Giannini che – apriti cielo – ha pensato bene di mettersi in topless. Le foto pubblicate da Chi, dopo quelle in bikini di Maria Elena Boschi, sono giustificabili per un rotocalco, ma le fotogallery dei siti web dei quotidiani e l’editoriale di stamattina di Vittorio Feltri servono solo a far capire ai lettori che, nonostante i pochi giorni di vacanza e il cattivo tempo, siamo in estate e ci dobbiamo sorbire, per forza e senza alcuna giustificazione, le tette del ministro.
Qualcun altro, invece, non avendo la possibilità di farsi fotografare in spiaggia senza costume, ha deciso di scrivere qualcosa, qualsiasi cosa, basta che sia forte. Non è importante l’argomento, si prende quello che è sulle prime pagine e si pensa a un commento. E Alessandro Di Battista ci fa ricordare che è estate con la sua idea sui terroristi, con cui bisogna trattare perché farsi saltare in aria è l’unico modo che hanno per reagire. Gli fa eco Carlo Sibilia perché “con il M5S al governo, non si sarebbe mai arrivati a questo punto”. Così cominciamo a sentire anche noi il sole che batte forte e il conseguente bisogno di crema protettiva, anche se in cielo ci sono solo nuvole.
Per ultimo, ma qui c’entra poco l’estate, la voglia matta di vedere come è stato ucciso il reporter statunitense James Foley. Un sadismo vecchio stampo e uno spettacolo della morte che spingono tutti i lettori a cercare di capire come il giornalista è stato decapitato dai miliziani dell’Isis. Una brutta abitudine che i giornali non fanno altro che soddisfare, anche quando non c’è il minimo bisogno.
Il sole non c’è, forse arriverà a settembre, eppure l’estate è arrivata grazie a queste notizie, commenti e dichiarazioni. Era meglio quando lo spread iniziava a salire e la lettera della Bce ci diceva che non stavamo poi così tanto bene. Almeno il sole batteva forte.
Twitter: @carlovalentino2