Sono stati costruiti negli Stati Uniti, da un gruppo di ricerca guidato da Samuel Felton del Massachusetts Institute of Technology (Mit) e sono descritti sulla rivista Science. Grazie ad un microcontrollore (il loro cervello), due motori, batterie e una 'rete' di circuiti elettrici è in grado di assumere forma tridimensionale in pochi minuti e poi muoversi
Un po’ Transformers un po’ origami. I primi robot pieghevoli, capaci di auto-assemblarsi in pochi secondi e di muoversi sono stati costruiti negli Stati Uniti, da un gruppo di ricerca guidato da Samuel Felton del Massachusetts Institute of Technology (Mit) e sono descritti sulla rivista Science.
“Realizzare un robot in grado di assemblarsi da solo autonomamente e funzionare è stato un obiettivo ‘miliare’ che inseguivamo da molti anni”, ha commentato Rob Wood, uno dei responsabili del progetto che ha dato vita al primo robot-Transformers. Più che un robot dei fumetti, quello realizzato dai ricercatori del Mit è più simile a un origami ‘meccanico’: il cuore del progetto è infatti costituito da un particolare tipo di ‘foglio’, creato alternando strati di carta e particolari plastiche capaci di cambiare forma in base alla temperatura, capace di prendere ‘vita’.
Grazie ad un microcontrollore (il loro cervello), due motori, batterie e una ‘rete’ di circuiti elettrici è in grado di assumere forma tridimensionale in pochi minuti e poi muoversi. Il tutto è possibile grazie al particolare design – che rende i robot effettivamente simili a complessi origami – e i materiali a memoria di forma, che con il calore prodotto dal circuito elettrico sono capaci di far muovere le piegature della carta. Il tutto a un costo di appena 100 dollari. Potrebbero apparire come dei semplici giocattolini costruiti per divertire eppure questa nuova tecnologia potrebbe avere ricadute enormi in un gran numero di settori.
“Immaginate una ‘risma’ costituita da decine di fogli-robot – ha spiegato Felton – impilati uno sull’altro come un sandwich così da poter essere lanciati nello spazio dove poi possono assemblarsi autonomamente e operare come normali satelliti“. Parallelamente al settore dei robot-autoassemblanti va avanti anche la ricerca nel mondo dei nuovi materiali capaci di modellarsi a comando. Sul tema la rivista Science pubblica un altro studio, guidato da Jesse Silverberg della Cornell, un nuovo rivoluzionario materiale, ispirato ad alcuni speciali origami detti Miura-ori, leggerissimo, estensibile, capace di cambiare le proprietà fisiche ed elettriche e rimodellarsi in base alle esigenze. Un materiale-transormer che, come spiega lo stesso creatore, “rivoluzionerà il nostro modo di pensare i ‘materiali'”.