Dopo il bikini di Maria Elena Boschi arriva il topless del ministro Stefania Giannini. Ora con tutta sincerità: a chi interessa se la signora Giannini si mette con il seno al vento? Non c’è nulla di scandaloso nel gesto della signora Giannini. Migliaia di altre donne si abbronzano in questo modo sulle spiagge italiane. Solo una società bigotta può perdere tanto tempo appresso ad una simile sciocchezza.
A scuola, chi fa storia dell’arte o chi insegna ai bambini ad approcciarsi alla pittura, ha il dovere di affrontare anche il tema della nudità: Jean Fouquet, uno dei massimi protagonisti del fecondo dialogo tra Settentrione e Mezzogiorno che domina la pittura europea del Quattrocento, ci dà un’interpretazione della Madonna col Bambino maliziosa ed innocente con una sferica mammella sinistra della Vergine, che fuoriesce generosa, debordando dall’abito. Il seno, simbolo della bellezza femminile e della maternità, ha sempre ricoperto un ruolo importante nella storia, nell’arte, nella letteratura e nel teatro.
Ora a quanto pare è entrato a far parte anche dei canoni della politica. Ciò che imbarazza, infatti, non è tanto il fatto che una signora 54enne abbia esposto al pubblico il proprio seno ma che a farlo sia stato un ministro. Stefania Giannini non è la casalinga di Voghera, non è una signora qualsiasi, ma un servitore dello Stato. La Giannini sapeva che sarebbe potuta cadere nel mirino dei paparazzi. Poteva almeno immaginarlo visto che la collega Boschi era già stata ripresa con un normalissimo e castissimo bikini. E allora perché farlo? Perché permettere ad una rivista di mettere le foto di un ministro della Repubblica in topless? Perché far parlare per giorni del proprio seno? In questo gesto c’è uno svilimento del senso delle istituzioni.
Chi ricopre una carica di quel genere, chi è pagato da noi cittadino per essere “servo” dello Stato, non può permettersi il lusso di fare ciò che vuole perché rappresenta ciascuno di noi. Non è più la signora Stefania. E’ il ministro. Non solo: la Giannini è la titolare del dicastero della pubblica istruzione. Tra qualche giorno, al suono della prima campanella, si presenterà sicuramente in qualche scuola per dare avvio al nuovo anno scolastico. Quelle immagini saranno trasmesse in tv. Chissà, potrebbe essere che qualche bambino la veda: “Ah maestro quella lì è quella che è stata fotografata con le tette nude”. Nessun problema. Per fortuna ci sono i maestri e i prof che anche questa volta cercheranno di spiegare che lo Stato è l’istituzione da rispettare sempre, nonostante gli uomini e le donne che lo rappresentano qualche volta possano compiere qualche scivolone.