Nessun patto con Renzi per la candidatura alle primarie del Pd per le Regionali dell’Emilia Romagna. A parlare questa volta non sono i retroscena, ma direttamente l’ex segretario nazionale del partito Pierluigi Bersani: “Vedo che si continua a parlare, nonostante le reiterate smentite, di un ‘patto’, per di più ‘segreto’, a cui avrei partecipato a proposito della candidatura a Presidente dell’Emilia-Romagna. Questo non è accettabile. Non esiste, lo ripeto ancora, nessun patto e non esiste nessun segreto”. La presunta intesa si riferisce al nome di Daniele Manca, sindaco di Imola e favorito nella corsa interna al centrosinistra per scegliere il candidato alle elezioni regionali. Un accordo citato da diversi nomi di peso del Pd emiliano, come Patrizio Bianchi (assessore della giunta uscente del dimissionario Vasco Errani) e l’assessore comunale di Bologna (in quota Sel, ma vicina all’area Prodi) Amelia Frascaroli. Secondo l’ipotesi di chi sostiene che ci sia stato un accordo tra il segretario Matteo Renzi e il suo predecessore Bersani la sinistra del partito – ancora significativa in Emilia Romagna – avrebbe sostenuto le riforme istituzionali in Parlamento in cambio dell’appoggio dei renziani per Manca. “So di non avere titolo alcuno per decidere alcunché in questa materia – conclude Bersani – Penso invece di avere qualche titolo per esprimere un parere o dare un consiglio, se me li si chiede. Tutto qui. Quanto alle decisioni da prendere il Pd dell’Emilia-Romagna e Renzi faranno certamente per il meglio e non senza la mia solidarietà”.
La smentita dimostra che per le primarie del centrosinistra del 28 settembre (le elezioni potrebbero essere a metà novembre) nel Partito Democratico non c’è ancora una linea comune. Per ora ad aver avanzato la propria candidatura è lo stesso Bianchi che ha attaccato con forza Manca, nome che “divide e che rappresenta una continuità totale rispetto al passato”; oltre a lui in pista c’è Roberto Balzani, 53enne ex sindaco di Forlì sostenuto dai civatiani e percepito come nome di rottura (anche troppo per alcuni) rispetto agli oltre 15 anni di “regno” di Errani. Anche Balzani chiede di “esprimere una politica” e di non spingere nomi che siano il “frutto di accordi di vertice”.
Oltre ai due c’è poi il nome di Daniele Manca, 45 anni, uomo vicino a Errani di cui è considerato il naturale successore, che si è detto disponibile a patto di avere un ampio consenso, che però ad oggi non è arrivato. La sua continuità con la stagione di Errani, infatti, viene criticata dall’ala prodiana e da alcuni renziani, che preferirebbero la candidatura di Matteo Richetti, 40enne deputato modenese, che però non si è ancora sbilanciato. Tra i potenziali candidati c’era anche Stefano Bonaccini, 47enne segretario regionale del partito e responsabile Enti locali del Pd nazionale: ma la sua ipotetica candidatura sembra ora più defilata.