Mentre al Cairo si fatica a riprendere le fila delle trattativa di pace, tra Hamas e Israele continua il conflitto. Una pioggia di razzi è caduta oggi in territorio israeliano, da Tel Aviv ad Ashdod. Un’offensiva di mortai è stata lanciata dall’organizzazione palestinese da Gaza verso località israeliane nel Neghev occidentale: un razzo ha ucciso un bambino di 4 anni a Nahal Oz. E’ la quarta vittima civile in Israele dall’inizio del conflitto, la prima la prima vittima israeliana dall’ultimo cessate il fuoco mediato dall’Egitto. Il colpo di mortaio era di dimensioni troppo piccole per essere intercettato dallo scudo antimissilistico “Iron Dome“. “Hamas pagherà un duro prezzo per questo grave atto di terrorismo. L’esercito israeliano e i nostri servizi di sicurezza rafforzeranno ulteriormente le attività contro le organizzazioni terroristiche di Gaza”, ha assicurato il premier Benyamin Netanyahu. Il colpo di mortaio che ha ucciso il bimbo sarebbe stato lanciato da una scuola gestita dall’Unrwa, l’Agenzia dell’Onu che si occupa dei rifugiati palestinesi, nel quartiere Shejajiah nella città di Gaza. Lo riferiscono funzionari della sicurezza citati da Ynet.
Salgono così a 68 le vittime israeliane dall’inizio dell’offensiva “Margine Protettivo“, di cui 64 soldati. Altri due civili sono rimasti feriti. Sul fronte opposto anche l’Israel Defense Force ha condotto nuovi raid sulla Striscia, uccidendo 5 palestinesi, nel 46° giorno dell’operazione ‘Margine protettivo’. Due giovani di 22 e 24 anni sono morti a Nusseirat, altri due sono stati uccisi a Deir al-Balah, ha fatto sapere il portavoce del pronto soccorso locale, Ashraf al-Qudra. Altri quattro palestinesi sono rimasti uccisi stasera in un raid israeliano che ha colpito una palazzina nella città di Khan Yunes, a sud di Gaza. Le vittime palestinesi ammontano a 2096.
Hamas giustizia 11 collaborazionisti
Intanto a Gaza City è scattata l'”Operazione Strangolamento“. Secondo mezzi di comunicazione legati a Hamas, negli ultimi giorni è stata allestita almeno una Corte marziale che è incaricata di esaminare i casi dei presunti collaborazionisti di Israele. Le prime 11 sentenze di morte, spiegano questi media, sono avvenute ieri davanti a un plotone di esecuzione in un cortile del Comando generale della Polizia, non lontano dall’Università al-Azhar nei cui pressi sono stati rinvenuti oggi i cadaveri di due persone fucilate. Altre sette persone sono state fucilate oggi in pieno giorno davanti alla moschea al-Omari, accanto alla affollata strada Omar al-Mukhtar. I condannati avevano la testa coperta da sacchi di tela, perchè non se ne potesse conoscere l’identità. I responsabili alla sicurezza di Gaza hanno vietato la divulgazione dei loro nomi per “preservare il tessuto sociale” e affinchè “i misfatti di quei criminali non abbiano ripercussioni sulle loro famiglie”. Il numero delle esecuzioni ammonterebbe a 18: tra le vittime ci sarebbero anche due donne, fa sapere il Centro palestinese per i diritti umani. Secondo i media di Hamas, i palestinesi di Gaza si sono visti costretti ad entrare in una nuova fase di lotta contro Israele dopo gli attentati contro il comandante militare di Hamas Mohammed Deif (che secondo l’organizzazione è ancora vivo) e contro i suoi sottoposti – Mohammed Abu Shamalah, Raed al-Attar e Mohammed Barhum – che invece sono rimasti uccisi ieri a Rafah.
Netanyahu ribadisce: “Hamas è come Isis”
“Questa è la semplice verità: Hamas è come l’Isis, l’Isis è come Hamas. Entrambe compiono esecuzioni di massa a sengue freddo”. Lo ribadisce oggi per la terza volta negli ultimi giorni il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un messaggio twitter accompagnato da due immagini: le esecuzioni pubbliche di presunti collaborazionisti oggi a Gaza e l’uccisione di militari iracheni da parte dell’Isis in Iraq nel giugno scorso.
Scontri tra sostenitori di Hamas e polizia Anp
Si fa sempre più difficile la situazione interna al fronte palestinese. Scontri si sono registrati a Hebron, in Cisgiordania, tra centinaia di manifestanti pro Hamas, scesi in piazza contro i raid israeliani sulla Striscia di Gaza, e le forze di sicurezza dell’Autorità Nazionale Palestinese. Lo ha riferito il sito di Ynet, precisando che gli incidenti sono scoppiati quando i dimostranti hanno tentato di entrare nell’area di Bab Zawiya per attaccare i soldati israeliani. Ne sono nati tafferugli, con la polizia dell’Anp che ha lanciato lacrimogeni. I manifestanti, alcuni dei quali sono rimasti feriti, hanno replicato con lanci di pietre.
Abu Mazen in Egitto
Il presidente dell’Autorità palestinese, Abu Mazen, ha incontrato nuovamente in Qatar Khaled Meshaal, il leader politico di Hamas in esilio, prima di partire per una visita di tre giorni in Egitto. Il leader dell’Autorità nazionale palestinese sta cercando di convincere i funzionari di Hamas a ritornare al tavolo dei negoziati per raggiungere un cessate il fuoco permanente a Gaza, e di incoraggiare il governo del Qatar a sostenere il piano di tregua proposto dall’Egitto. Più tardi Abbas si è recato al Cairo, dove incontrerà funzionari dell’intelligence egiziana per discutere i tentativi di raggiungere un cessate il fuoco. Nel corso della visita il leader dell’Anp terrà anche colloqui con il presidente dell’Egitto, Abdel-Fattah El-Sissi.