Nicole, trans morta a soli 37 anni per una malattia, è stata esposta nella camera ardente – per volere della famiglia – vestita come un uomo: con la giacca e la cravatta azzurra. Non sempre era stata Nicole: lo era diventata 17 anni fa, quando aveva deciso di diventare donna, non essendosi mai sentita a suo agio in un’identità maschile. La famiglia, di origini sudamericane e credenze metodiste, lo sapeva benissimo, dal momento che vivevano insieme da 30 anni ad Avenza, Carrara. Nonostante ciò, Nicole è stata mostrata agli amici e ai parenti giunti per un ultimo saluto vestita come se, al posto suo, ci fosse un’altra persona: quello che lei non ha mai sentito di essere.
Il suo vecchio nome maschile era scritto sulla bara, al posto di quello che si era consapevolmente scelta, Nicole. Gli amici che la frequentavano da quasi vent’anni hanno appreso così, per la prima volta, il suo nome passato. Sempre allegra, curata, sorridente, Nicole amava gli orecchini e i gioielli colorati, come quelli con cui è ritratta in questa foto che pubblichiamo, in cui festeggia un compleanno. Lo spumante in una mano, la torta nell’altra. Persino nell’estenuante malattia aveva dovuto combattere contro gli stereotipi. Le infermiere, quando era ricoverata all’ospedale, le si rivolgevano al maschile. Sui documenti, infatti, Nicole conservava suo malgrado la vecchia identità. Diversamente da altri Paesi, infatti, la legislazione italiana prevede che per la rettifica dei propri dati anagrafici ci si debba sottoporre necessariamente a un intervento chirurgico invasivo di demolizione e ricostruzione dei caratteri sessuali primari e secondari. Un percorso doloroso, spesso superfluo e costoso che non tutti/e vogliono fare. Proprio come Nicole.
Immediata la rabbia, la mortificazione, la frustrazione e l’incredulità degli amici che l’hanno vista così. In molti, davanti al corpo esposto, non hanno trattenuto le lacrime e non hanno esitato a chiamarlo un gesto di cattiveria e ipocrisia. Ieri (giovedì 21 agosto), al funerale, alla Chiesa Evangelica Metodista di Carrara, una trentina di transessuali ha così messo in atto una protesta pacifica, facendo volare dei palloncini colorati e una colomba bianca, gridando il nome di “Nicole” e omaggiando il suo coraggio con un applauso. “I volti delle trans presenti erano pieni di tristezza e rabbia. Ma è un dolore che comprendiamo solo noi. Questo dramma ci ha fatto capire quanto è importante essere unite, per fare delle conquiste” dichiara a ilfattoquotidiano.it Regina Satariano, presidente dell’associazione consultorio transgenere di Torre del Lago, frazione di Viareggio (Lucca), amica di Nicole da tanti anni. E’ stata lei a parlare con la caposala del reparto in cui Nicole era ricoverata negli ultimi giorni e a chiedere di usarle più rispetto e di fornirle almeno un paravento. “Ho anche fatto una richiesta alla famiglia: perché è arrivata a tanto?” aggiunge Regina, da sempre in prima fila per i diritti di genere.
Quello di Nicole non è certo il primo caso simile. Ne sono accaduti molti altri. Regina ricorda quello di Irma detta “La dolce”, originaria di Pietrasanta (Lucca), scomparsa per un infarto all’età di 66 anni. “Apparteneva a una famiglia davvero molto ricca. Tutti la conoscevano come Irma, abitava a Torre del Lago, ma quando andava a trovare l’anziana madre si vestiva da uomo. Quando la mamma morì, Irma mi confessò che per lei era iniziata la vita. Poteva essere se stessa, sempre. Poi morì per infarto e la sorella, che pure sapeva, le fece un funerale anonimo, privato, e la vestì da uomo. Fu una cattiveria per tutelare l’ipocrisia della famiglia ricca” conclude.
La storia di Nicole potrebbe spingere le associazioni come il Mit, Movimento Identità Transessuale, o l’Associazione Mondo Arcobaleno Lgbt, a chiedere al più presto una legge che tuteli le scelte delle persone transessuali in punto di morte. Tra i messaggi di solidarietà a Nicole su Facebook, tanti quelli di altre trans, che chiedono che anche in Italia sia concesso un documento di identità femminile senza l’obbligo di sottoporsi al cambio definitivo di sesso.
Diritti
Trans muore, famiglia la veste da uomo. “Non è stata rispettata la sua identità”
La decisione è contestata dagli amici di Nicole, 37enne di Carrara, e dalle associazioni che vorrebbero una legge per tutelare le scelte delle transessuali in punto di morte
Nicole, trans morta a soli 37 anni per una malattia, è stata esposta nella camera ardente – per volere della famiglia – vestita come un uomo: con la giacca e la cravatta azzurra. Non sempre era stata Nicole: lo era diventata 17 anni fa, quando aveva deciso di diventare donna, non essendosi mai sentita a suo agio in un’identità maschile. La famiglia, di origini sudamericane e credenze metodiste, lo sapeva benissimo, dal momento che vivevano insieme da 30 anni ad Avenza, Carrara. Nonostante ciò, Nicole è stata mostrata agli amici e ai parenti giunti per un ultimo saluto vestita come se, al posto suo, ci fosse un’altra persona: quello che lei non ha mai sentito di essere.
Il suo vecchio nome maschile era scritto sulla bara, al posto di quello che si era consapevolmente scelta, Nicole. Gli amici che la frequentavano da quasi vent’anni hanno appreso così, per la prima volta, il suo nome passato. Sempre allegra, curata, sorridente, Nicole amava gli orecchini e i gioielli colorati, come quelli con cui è ritratta in questa foto che pubblichiamo, in cui festeggia un compleanno. Lo spumante in una mano, la torta nell’altra. Persino nell’estenuante malattia aveva dovuto combattere contro gli stereotipi. Le infermiere, quando era ricoverata all’ospedale, le si rivolgevano al maschile. Sui documenti, infatti, Nicole conservava suo malgrado la vecchia identità. Diversamente da altri Paesi, infatti, la legislazione italiana prevede che per la rettifica dei propri dati anagrafici ci si debba sottoporre necessariamente a un intervento chirurgico invasivo di demolizione e ricostruzione dei caratteri sessuali primari e secondari. Un percorso doloroso, spesso superfluo e costoso che non tutti/e vogliono fare. Proprio come Nicole.
Immediata la rabbia, la mortificazione, la frustrazione e l’incredulità degli amici che l’hanno vista così. In molti, davanti al corpo esposto, non hanno trattenuto le lacrime e non hanno esitato a chiamarlo un gesto di cattiveria e ipocrisia. Ieri (giovedì 21 agosto), al funerale, alla Chiesa Evangelica Metodista di Carrara, una trentina di transessuali ha così messo in atto una protesta pacifica, facendo volare dei palloncini colorati e una colomba bianca, gridando il nome di “Nicole” e omaggiando il suo coraggio con un applauso. “I volti delle trans presenti erano pieni di tristezza e rabbia. Ma è un dolore che comprendiamo solo noi. Questo dramma ci ha fatto capire quanto è importante essere unite, per fare delle conquiste” dichiara a ilfattoquotidiano.it Regina Satariano, presidente dell’associazione consultorio transgenere di Torre del Lago, frazione di Viareggio (Lucca), amica di Nicole da tanti anni. E’ stata lei a parlare con la caposala del reparto in cui Nicole era ricoverata negli ultimi giorni e a chiedere di usarle più rispetto e di fornirle almeno un paravento. “Ho anche fatto una richiesta alla famiglia: perché è arrivata a tanto?” aggiunge Regina, da sempre in prima fila per i diritti di genere.
Quello di Nicole non è certo il primo caso simile. Ne sono accaduti molti altri. Regina ricorda quello di Irma detta “La dolce”, originaria di Pietrasanta (Lucca), scomparsa per un infarto all’età di 66 anni. “Apparteneva a una famiglia davvero molto ricca. Tutti la conoscevano come Irma, abitava a Torre del Lago, ma quando andava a trovare l’anziana madre si vestiva da uomo. Quando la mamma morì, Irma mi confessò che per lei era iniziata la vita. Poteva essere se stessa, sempre. Poi morì per infarto e la sorella, che pure sapeva, le fece un funerale anonimo, privato, e la vestì da uomo. Fu una cattiveria per tutelare l’ipocrisia della famiglia ricca” conclude.
La storia di Nicole potrebbe spingere le associazioni come il Mit, Movimento Identità Transessuale, o l’Associazione Mondo Arcobaleno Lgbt, a chiedere al più presto una legge che tuteli le scelte delle persone transessuali in punto di morte. Tra i messaggi di solidarietà a Nicole su Facebook, tanti quelli di altre trans, che chiedono che anche in Italia sia concesso un documento di identità femminile senza l’obbligo di sottoporsi al cambio definitivo di sesso.
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Roma, 13 feb. (Adnkronos) - Il Milleproroghe è un provvedimento routinario, in teoria nell'esame tutto doveva andare liscio. Invece l'iter di questo provvedimento è stato un disastro, la maggioranza l'ha gestito in modo circense, dando prova di dilettantismo sconcertante". Lo ha detto la senatrice Alessandra Maiorino, vice presidente del gruppo M5S al Senato, nella dichiarazione di voto sul Milleproroghe.
"Già con l'arrivo degli emendamenti abbiamo visto il panico nel centrodestra. Poi è arrivata la serie di emendamenti dei relatori, o meglio del governo sotto mentite spoglie, a partire da quelli celebri sulla rottamazione delle cartelle. Ovviamente l'unica preoccupazione della maggioranza, a fronte di 100 miliardi di cartelle non pagate, è stata solo quella di aiutare chi non paga. Esattamente come hanno fatto a favore dei no vax, sbeffeggiando chi sotto il Covid ha rispettato le regole. In corso d'opera abbiamo capito che l'idea di mettere tre relatori, uno per ogni partito di maggioranza, serviva a consentire loro di marcarsi a vicenda, di bloccare gli uni gli sgambetti degli altri. Uno scenario surreale! Finale della farsa poi è stato il voto di un emendamento di maggioranza ignoto ai relatori e una ignobile gazzarra notturna scoppiata tra i partiti di maggioranza. Non avevamo mai visto tanto dilettantismo in Parlamento".
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Il decreto Milleproroghe rappresenta una sfida importante, un provvedimento cui abbiamo dato un significato politico, un’anima. L’azione di questo governo punta a mettere in campo riforme e norme strutturali ma esistono anche pilastri meno visibili che hanno comunque l’obiettivo finale della crescita delle imprese e della nostra economia, di sostenere il sistema Italia nel suo complesso. Ecco perché col decreto Milleproroghe abbiamo provveduto ad estendere o a sospendere l’efficacia di alcuni provvedimenti con lo scopo di semplificare e rendere più snella la nostra burocrazia, sempre con l’obiettivo dichiarato della crescita. Fra questi norme sulle Forze dell’ordine e sui Vigili del Fuoco, sostegno ai Comuni e all’edilizia, nel campo sociale e sanitario come in quello dell’industria e della pesca e sul contrasto all’evasione fiscale. Più di 300 emendamenti approvati, tra cui anche quelli dell’opposizione, al fine di perseguire, con questo esecutivo, la finalità di fornire alla nostra Nazione gli strumenti per crescere e per questo il voto di Fratelli d’Italia è convintamente a favore”. Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo.
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Dico al ministro Crosetto che l’aumento delle spese per armamenti, addirittura fino al 3%, ruba il futuro ai nostri figli. Ruba risorse alla sanità, alla scuola, ai trasporti. L’aumento delle spese per le armi non ci renderà più sicuri, ma alimenterà conflitti e guerre, come la storia dimostra”. Così Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, in merito alle dichiarazioni di Crosetto sull'aumento delle spese militari.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Il problema della situazione carceraria nel Paese è un problema che ogni giorno ci tocca da vicino, stiamo gia' predisponendo le dovute soluzioni. Abbiamo gia' definito il piano carceri e il commissario straordinario". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Criticità nel disegno di legge costituzionale non ve ne sono tali da alterare il testo, ma sarà seguito da una serie di leggi ordinarie. Per esempio, manca nella disegno di legge costituzionale la riserva per le quote cosiddette rosa, ma questo lo metteremo nelle leggi di attuazione che saranno leggi ordinarie. Anche il sistema del sorteggio potrà essere meglio definito. Ma una cosa e' certa: questa legge costituzionale non si modifica". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo, parlando delle dichiarazioni del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli che ieri, aveva parlato dei "punti di criticità della riforma del Csm" sui quali si e' appuntata anche l'attenzione della Commissione Ue, aveva sottolineato la necessita' di "un'approfondita riflessione.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Oggi in Turchia, parlando con il mio omologo, il ministro di giustizia turco, quando ho detto che probabilmente i magistrati italiani faranno uno sciopero, lui è rimasto sorpreso e mi ha domandato 'ma è legale?'. Se i magistrati vogliono fare lo sciopero che lo facciano, ma quello che è certo e che, senza alcun dubbio, noi andremo avanti perché e' un nostro impegno verso gli elettori". Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervenendo in vdieocollegamento di ritorno dalla Turchia alla Giornata dell'orgoglio dell'appartenenza degli avvocati a Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - La separazione delle carriere dei magistrati "è un dovere verso elettorato perché lo avevamo promesso nel nostro programma e questo faremo. Il nostro e' un vincolo politico verso l'elettorato". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento, di ritorno dalla Turchia, alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo. "Io sto girando un po' dappertutto per redigere protocolli - ha proseguito il ministro -, e ogni qualvolta parliamo di separazione carriere ci guardano con un occhio perplesso perché in tutti gli ordinamenti del mondo questo è normale".