Sale alle stelle la tensione tra Mosca e Kiev. Dopo giorni di attesa alla frontiera in attesa dell’autorizzazione di Kiev, decine di camion con gli aiuti russi hanno passato il confine in corrispondenza del varco di Izvaryne controllato dai separatisti e sono arrivati a Lugansk. Il convoglio non è stato scortato da personale della Croce rossa internazionale, che ha rinunciato alla missione richiesta da Kiev per mancanza di garanzie di sicurezza, ma da unità separatiste. “Un’invasione diretta”: così l’Ucraina, tramite il capo dei servizi segreti Valentin Nalivaicenko, ha definito l’ingresso del convoglio in territorio ucraino, sostenendo che gli autisti dei camion della colonna sono militari carristi. La Russia ha “ignorato le regole e procedure internazionali e gli accordi raggiunti” e mandato avanti il convoglio mentre alle guardie di frontiera ucraine non è stato concesso di ispezionare i veicoli, è la denuncia del ministero degli Esteri dell’Ucraina. “Una provocazione di Mosca”, l’ha definita il premier ucraino Arseniy Yastenyuk. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu si riunirà alle 21 per discutere della situazione. 

Usa: “Mosca ritiri i mezzi o altre sanzioni”
La Casa Bianca ha condannato l’entrata del convoglio di aiuti russo nell’est dell’Ucraina definendolo una violazione della sovranità dell’Ucraina e chiedendo che venga ritirata. “Siamo profondamente preoccupati per questo” ha riferito Ben Rhodes, vice consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Barack Obama. Secondo la la portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Caitlin Hayden, la Russia ha inviato in Ucraina “veicoli militari dipinti in modo da sembrare camion civili”. Gli Usa, ha affermato ancora Hayden, condannano questa nuova azione “per cui la Russia pagherà ulteriori conseguenze”. Anche il Pentagono aveva minacciato ripercussioni contro la Russia se Mosca non avesse ritirato il convoglio. “La Russia deve togliere i suoi veicoli e il suo personale dal territorio dell’Ucraina immediatamente”, ha dichiarato l’addetto stampa del Pentagono, John Kirby, che ha agguinto: “In caso contrario, si tradurrà in costi e isolamento aggiuntivi”.

Kiev: “Né noi né la Croce Rossa sappiamo cosa contengano i camion”
Il ministero ha inoltre denunciato che ai doganieri ucraini è stato impedito di controllare interamente la controversa colonna di camion: né le autorità ucraine né la Croce rossa internazionale sanno cosa contengano i mezzi. Nei giorni scorsi le autorità ucraine avevano spiegato che l’ingresso non autorizzato del convoglio sarebbe stato considerato come una aggressione. “Non è stato effettuato un inventario completo degli aiuti e non abbiamo avuto garanzie di sicurezza dai separatisti”, ha spiegato il portavoce della Croce rossa ucraina Viktor Sherbanuk, citato dal Kiev Post. Solo 34 camion sono stati ispezionati, ha aggiunto il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale Andriy Lysenko

Servizi ucraini: “Non bombarderemo il convoglio”
L’Ucraina non bombarderà il convoglio russo anche se è entrato nel suo territorio senza l’autorizzazione di Kiev dando vita a una “invasione diretta”. Lo ha assicurato il capo dei servizi di sicurezza ucraini, Valentyn Nalyvaichenko. La decisione unilaterale della Russia ha alzato la posta in gioco nell’est dell’Ucraina: se il convoglio russo sarà attaccato, Mosca potrebbe entrare direttamente nel conflitto tra governo ucraino e separatisti.

Cremlino: “Tutte le scuse di Kiev sono esaurite”
“La parte russa ha deciso di agire, tutte le scuse per far slittare la consegna degli aiuti si sono esaurite“, recita una dichiarazione del ministero degli esteri russo che sembra confermare la decisione unilaterale di Mosca di far partire i mezzi. Un portavoce del Cremlino ha precisato che il presidente Putin è stato informato del movimento della colonna di camion in direzione di Lugansk, la città in cui sono concentrati, intensi, i combattimenti fra forze separatiste e forze di Kiev. Il ministero degli esteri russo ha ammonito l’Ucraina dal lanciare “qualsiasi tentativo di sabotare questa missione umanitaria preparata da tempo in totale trasparenza e cooperazione con la parte ucraina e la Croce rossa”.

Ue: “Chiara violazione delle frontiere”
“Questa è una chiara violazione delle frontiere ucraine”. A dirlo è l’Unione europea. “Condanniamo la decisione russa di entrare con i convogli umanitari in territorio ucraino, senza la scorta del Comitato internazionale della Croce Rossa o il consenso delle autorità ucraine”, ha dichiarato Sebastien Brabant, portavoce dell’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Catherine Ashton. “Questa è una chiara violazione delle frontiere ucraine – ha proseguito Brabant – che va contro i precedenti accordi tra Kiev, Mosca e la Croce Rossa”. “Chiediamo alla Russia di ritirare la sua decisione – ha proseguito ancora il portavoce – la sovranità, l’unità territoriale e l’indipendenza dell’Ucraina devono essere rispettate”.

Farnesina: “Atto gravissimo”
L’Italia condanna la decisione della Russia. “L’Italia – si legge in una nota diramata dalla Farnesina – considera gravissimo che un convoglio di 134 veicoli russi sia entrato in territorio ucraino, pur con dichiarati scopi umanitari, senza la necessaria autorizzazione di Kiev. Solo una parte dei mezzi era già stata sottoposta alle ispezioni concordate tra le parti e il Comitato internazionale della Croce Rossa. Si è trattato dunque di un’azione unilaterale e contraria al quadro normativo e di sicurezza richiesto dall’Icrc, necessario per assicurare all’intervento carattere neutrale, imparziale e indipendente”.

Cnn: “18 mila soldati russi al confine”
Gli Stati Uniti sono convinti che la Russia abbia posizionato fino a 18 mila truppe pronte al combattimento in Ucraina. Lo scrive la Cnn, citando un funzionario della Difesa statunitense con accesso diretto alle informazioni più recenti. Secondo la Cnn, le truppe schierate sono in aumento rispetto alle precedenti stime pubblicate dal Pentagono. Il funzionario della Difesa ha descritto le unità russe “in posizione di attacco”, come scrive la Cnn. Le truppe sono state avvistate tra 2 e 10 km dal confine. L’ambasciatore russo all’Onu, Vitaly Churkin, ha negato che la Russia abbia siano state stanziate o addirittura siano entrate in Ucraina. “La Nato sta osservando un allarmante rafforzamento delle forze di terra e di aria russe nelle vicinanze dell’Ucraina”. Così il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, sottolineando che la Russia “anziché de-escalare la situazione, sta continuando l’escalation”. Da qui l’invito a “non intraprendere ulteriori azioni provocatorie”.  

Lituania: “Nostro console ucciso a Lugansk”
Il console onorario della Lituania, Mykola Zelenets, è stato rapito e ucciso a Lugansk. Lo ha affermato il ministro degli Esteri lituano Linas Linkevicius su Twitter. “Apprendo con profonda tristezza che il console onorario lituano a Lugansk Mykola Zelenets è stato sequestrato e brutalmente ucciso dai terroristi”, ha scritto il ministro da Kiev, dove è stato ricevuto dal presidente ucraino Petro Poroshenko.

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