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Terra dei fuochi: la replica a Galletti sull’invio di nuovi militari

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La nuova promessa dell’invio di altri militari in aggiunta ai 100 già presenti e previsti dal decreto, per noi, non rispecchia quanto finora già discusso e richiesto nelle sedi istituzionali. Siamo di fronte all’ennesima contraddizione. Da un lato si implementano misure straordinarie di controllo del territorio (invio di altri militari), mentre dall’altro le forze ordinarie di polizia permangono sotto organico e vincolate alle limitazioni della spending review. In aggiunta, se le modalità operative restano invariate, l’impiego di altri militari con le medesime regole d’ingaggio non porterà ai risultati sperati poiché, che siano 100 o 800, i nuovi uomini si ritroveranno con gli stessi limiti operativi non superabili con l’aumento delle loro unità. Prima di invocare l’arrivo di nuovi uomini, c’è bisogno di coordinare meglio quelli esistenti con operazioni di intelligence. 

La nostra proposta, invece, è il rafforzamento dei presidi ordinari di pubblica sicurezza e la realizzazione di un’iniziativa immediatamente cantierabile e volontaria, ovvero, le cosiddette “sentinelle per la terra dei fuochi“. Utile per stabilire una sinergia tra i cittadini e le forze già in campo, compreso l’esercito. È bene ribadire al ministro che i roghi tossici di rifiuti speciali non sono affatto diminuiti. In rete sono centinaia i commenti e le foto di colonne di fumo nero.

Il dato sul numero dei roghi continua a non essere attendibile in quanto le statistiche nella disponibilità delle Prefetture risultano prive di meccanismi di controllo sulle segnalazioni, sui mancati interventi o sugli interventi non andati a buon fine. Il sistema andrebbe anche migliorato snellendo la burocrazia che compete ai Vv.Ff. quando essi si trovano ad operare nei siti oggetto di sversamento e incendio illegale di rifiuti speciali. Concludiamo evidenziando la completa assenza della politica su temi quali misure fiscali per l’emersione del sommerso e nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti illecitamente smaltiti per assenza di strutture idonee e certificate.

Altre foto e testimonianze dei roghi tossici consultabili dalla Pagina Ufficiale 

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